V<per favore, è gia complicata cosi la situazione, se mi tieni alla larga è peggio>
Io<mi fa schifo pensare che tu hai toccato lei, te la sei scopata e poi vieni da me. Ho baciato le labbra che hanno toccato le sue, Vincenzo vattene per favore.>
Il mio respiro inizia ad affannare, sentivo cone se due mani mi stringessero la gola senza farmi respirare.
Stavo avendo un'attacco di panico.
V<Giulia>la sua voce trema, avvolgendomi nelle sue braccia per trascinarmi verso la finestra e farmi prendere aria.V<va meglio?>mi chiede quando finalmente mi calmo.
Io annuisco, portando una mano alla fronte.
Prende una sedia sedendosi accanto a me, con un tremolio sulle mani che noto quando le sposta sulle mie cosce.
V<mi hai fatto spaventare, stupida>
io<oggi ci sarà anche lei?>l'unica cosa che dico, con le sue pozze nere su di me.
V<no, è dalla cugina per un compleanno>sospira, spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
L'aria fredda mi fa venire la pelle d'oca dal freddo, lui lo nota e si sfila la felpa poggiandomela sulle spalle.
V<va meglio?>annuisco, continuando a tenere fisso lo sguardo all'esterno del capanno.
V<ti serve qualcos'altro?>stavolta i miei occhi si concentrano sui suoi, scrutandoli per bene.
Io<che non mi lasci mai più.>Tessa's pov
Nick<gli hai parlato?>domanda il biondo, inghiottendo l'ennesimo morso del suo panino.
Io<non ho il coraggio>
Nick<se ti vede e ti chiede perché non sei veuta ieri che gli dici? mi è morto il cane?>inarca un sopracciglio osservandomi, mentre io giocherellavo con i lacci della mia felpa pensando continuamente.
Io<come faccio a dirgli la verità?>
Nick<lo chiami in disparte, ciao Alan, senti io ho questi problemi a casa, facile>
io<e se non dovesse prenderla bene?>
Nick<sticazzi, ne trovi un'altro>
io<la stai facendo come se fossi uno cosi>poggio la sciena alla sedia incrociando le braccia al petto, mentre lui mi guarda con un sopracciglio alzato.
Nick<è facile, vai la, parli, se lui non ti vuole amen ne trovi un'altro>sospiro, pensando bene a cosa fare.
Deve sapere con che persona si sta legando, ma ho paura che possa pensare qualcosa e che si allontani.
In questo piccolo periodo in cui ci stiamo vedendo, frequentando o quello che è, mi sembra una bella persona, però non voglio fare giudizi affrettati, o almeno non più.
Chi mi dice che fa finta di capirmi e poi scompare?
Come Lorenzo, gli dissi della mia situazione, mi disse che non sarebbe cambiato nulla e alla fine non si è più fatto sentire.
Se dovesse capitare la stessa cosa?
Se non dovesse capirmi e se ne andasse?
Sto trovando una bella stabilità, non voglio che per colpa mia si rovinino le cose.
Forse ho bisogno di più tempo per pensare a cosa fare.Rikki's pov
Finalmente questa giornata stressante è finita, io e mio fratello stiamo andando verso il campetto visto che impiegherà un'oretta arrivarci.
~
Una volta sul posto, saluta i conponenti della squadra raggiungendo gli spalti, dove io mi siedo in attesa delle ragazze, ed è proprio li che lo vedo.
Correva senza problemi sotto il sole che spiccava i suoi raggi sulla sua pelle sudata, quasi sembrava che si fosse cosparso di brillantini.
Portava la palla con lui, come se fosse legata ad una corda che lo seguiva in qualsiasi passo facesse.
Ad un certo punto, quasi come se avesse sentito che fossi li, si gira verso di me, salutandomi con un sorriso.
Ali<Riiiikk>arrivano le ragazze piene di cose da mangiare e bevande diverse per la lunga giornata che passeremo.
Io<mai a mani vuote eh ahahah>
Ginny<è ovvio, altrimenti come sopportiamo questa giornata di merda>brontola aprendo un libro.
io<ancora pessimista eh?>lei annuisce, mentre Giulia si avvicina al campo dicendo qualcosa al fratello, che poi guarda Vincenzo dall'altra parte.
Ali<eccoli>
io<si li ho visti prima>
Ginny<mi viene voglia di spaccargli la faccia>di baci, oserei dire.
Si sono riuniti tutti in un cerchio, parlando di chissà cosa, mentre noi passiamo sugli spalti più vicini al prato perché Giulia era a bordo campo come sempre.
Io<quando inizia il campionato?>
Giu<settimana prossima>
Ali<guardiamo il lato positivo, avremo le giornate libere per fare quello che vogliamo no?>cerca di sdrammatizzare.
Io<infatti, potremmo uscire tutti i giorni>e venirli a vedere come corrono dietro un pallone, con i capelli che battono sulla fronte e il luccichio sulla pelle.
Dopo svariati minuti di allenamento, iniziano una partita, Sinners contro Noises.
Io<speriamo di Vincere>
Giu<non avevo mai visto Jay giovare cosi da prima dell'incidente>il moro aveva appena fatto punto esultando all'angolo del campo, puntando gli occhi su Ginevra che arrossisce leggermente.Alice's pov
Stavo camminando nel corridoio degli spogliatoi per raggiungere mio fratello dopo la partita, quando improvvisamente una mano mi afferra il polso tirandomi in uno spogliatoio vuoto.
Sotto la leggera luce vedo la sagoma di Diego, coperto solo dal bermuda bianco.
Io<che cazzo fai?>mi poggia un dito sulle labbra, facendo passare le voci dei ragazzi per poter parlare da soli.
D<mi hai perdonato?>i suoi occhi risucchiano i miei.
Io<potrei, come no>incrocio le braccia al petto, mentre le sue erano sui miei fianchi.
D<ti prego Alice, lo sai che ho bisogno di tempo>
Io<beh questo tempo non lo trovi perdendolo con me>
D<io voglio qualcosa di vero con te, ma con i miei amici alle spalle non posso.>
Decido di fare la mossa più scaltra di sempre, buttarmi sulle sue labbra.
Non avevo più voglia di parlare, volevo solo sentire la sua pelle a contatto con la mia e il suo sapore salato sulle labbra.
Le sue mani finiscono sul fondo della mia schiena, stringendolo per far scontrare i nostri corpi.
Le nostre intimità si scontravano sempre di più attraverso i vestiti.
La sua lingua cercava la mia come un pirata cercava un tesoro.
Finiamo distesi sulle mattonelle dello spogliatoio, lui era su di me.
Mi toglie il top, cominciando a lasciare piccoli baci dal collo fino all'inizio dei due seni, poi slaccia il reggiseno che li teneva e ne stringe uno nella sua mano, tornado con le labbra sulle mie.
Il cavallo dei suoi pantaloni stava per esplodere.
Abbasso le mani fino alla zip, abbassandola e liberandola dal bottone, calando il jeans insieme ai boxer.
Senza esitazione entra nella mia fessura, trattenendo un mio urlo tra le labbra.
Era con lui.
La mia prima volta, l'avevo avuta con lui.
Ero sua.
Continuava a muovere il bacino avanti e indietro con spinte secche, mentre le sue mani erano sui miei polsi per bloccarli e i nostri gemiti erano coccolati nella bocca dell'altro.
Eravamo io e lui.
Solo noi.
