Il primo settembre ricominciava la scuola a Udine, come in ogni città d'Italia; ma ancora l'aria d'avventura estiva non sembrava essersi esaurita. Così, un gruppo di studentesse che abusava di permanente e pantaloni jeans con la ghetta, condivideva fuori dai cancelli i loro ultimi tormenti emotivi.
«Oh, zia, ma Robbie Williams che lascia i Take That a luglio?!»
«No, vabbè, raga, io ho pianto tutta estate.»
«Beata te che piangi sui cantanti, mia madre mi ha fatto piangere sui libri dei compiti...»
«Ma poi, l'avete visto il video della loro ultima canzone – tentava di nuovo la prima ragazza – "Never Forget"? Giuro, raga: lacrime.»
«Ma dove l'hai visto te?»
«Su Mtv Europe, è ovvio...»
«Eh, avete sentito? La Paola c'ha la tv dei ricchi.»
«Sì, però cheppalle quella canzone, era molto meglio "Back for Good".»
«Oh, invece non diciamo nulla di Alice qui che le si è ristretta la maglietta?»
«Vero, Ali: ti si vede tutta la panza.»
«Ma quanto siete ritardate: guardate che questa è la nuova moda.»
«Se', la verità è che ti sei fatta la lavatrice da sola.»
«Ma poi che è quello – faceva notare un'altra guardandole l'ombelico – ma non è mica...»
«Un piercing – rispondeva fiera Alice – me lo sono fatta fare dal mio ragazzo, figo ve'?»
«Ma fa male?»
«Ogni tanto, quando sanguina, però vi giuro zie: da quest'anno andranno tutte in giro così. E poi c'è un nuovo gruppo fortissimo.»
«Una nuova boy band?!»
«Meglio: sono ragazze. Si chiamano le Spike Girls, saranno fortissime, ve lo dico io.»
«Spaic gorlz? Che vuol dire?»
«Ma che glielo chiedi a lei che c'aveva il debito in inglese.»
Ma il discorso venne interrotto da una figura: «Oh, raga, ma che ha da fissare quella?»
«Ma lasciala stare, non glielo vedi il naso? Quella lì è una che le prende dal padre. Giriamo a largo, va'.»
In effetti Selene era rimasta a fissarle con spudorata invadenza per tutto il tempo. A sentire quel genere di discorsi le sanguinavano le orecchie, e si domandava come fosse possibile che lei e quelle ragazze appartenessero alla stessa specie. Il gruppo di studentesse fu costretto a girarle intorno come paperelle spaventate per varcare i cancelli scolastici.
Selene le seguì con gli occhi sollevandoli sull'istituto Malignani, carica di perplessità.
Non poteva essere il posto giusto, doveva esserci un errore.
Abbassò di nuovo lo sguardo sul foglietto che le aveva lasciato Amedeo. "Viale Leonardo Da Vinci, 10, Udine". Nessun errore; appuntamento alle 8.15 di mattina. Selene era arrivata con qualche minuto di anticipo come era solita fare; ma non si sarebbe aspettata certo di trovarsi la strada sbarrata da una mandria di adolescenti che rimpatriavano a scuola.
Si sentiva come un lupo in mezzo a un branco di pecore, e una parte profonda di lei sembra istigarla ad azzannare qualcuno. Ascoltava i loro discorsi, che viaggiavano dagli ultimi episodi di Dragon Ball Z nell'epico scontro con i cyborg C-17 e C-18, al prossimo attesissimo album degli Oasis che sarebbe uscito tra un mese, per rivangare infine la vittoria del Milan nel campionato di serie A. Selene non poteva credere alla quantità d'idiozie che si raccontavano. Era come se più a furia di parlare gli si friggessero i neuroni. Dopotutto la chiamavano "gioventù bruciata".
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Il sentore del mostro _ I figli di Aita
WerewolfSelene ha solo 16 anni, ed è una cacciatrice di mostri. I mannari sono la sua specialità... e la sua maledizione. Infatti condivide il loro olfatto sopraffino. Ma quattro mesi fa un branco di licantropi ha rapito Raoul, il suo migliore amico, il suo...