Appena la campanella dell'ultima ora suonò liberando gli studenti dal loro stato transitorio di cattività, Antonio Marega salutò gli amici con un abbraccio virile, per poi instradarsi verso casa. Camminava zaino in spalla, senza fare conto delle macchine e i loro clacson, totalmente ignaro che qualcuno lo stesse seguendo.
Selene non aveva mai avuto il talento della spia segreta. Per quanto s'impegnasse, alla ragazza riusciva impossibile passare inosservata, quasi che sulla sua testa fosse appeso un cartello a neon visibile a tutti fuorché a lei. Per sua fortuna però aveva avuto un bravo maestro: Lucas, strano a dirsi, era silenzioso quanto un gatto e più elusivo di un fantasma.
Rimaneva che era un'impresa difficile seguire un bersaglio quando la persona ti conosceva. Selene non poteva rischiare che il compagno di classe si voltasse e la trovasse, "guarda caso", nella sua stessa via. Se l'avesse vista anche una volta sola il gioco era finito. Pertanto Selene era costretta a tenere il guinzaglio lungo, spiandolo dagli angoli delle vie.
Una volta raggiunto Parco Moretti la partita si fece un po' più facile. Quando però lo vide adagiarsi sopra una panchina per rollarsi un'altra canna, capì che sarebbero rimasti lì per un po'.
La cacciatrice sbuffò, cercando di mettersi comoda contro il tronco di un albero. Per fortuna non lo aveva in linea di vento, il solo odore della marijuana accesa le faceva venire il voltastomaco. Il ragazzo si era stravaccato, fissando il nulla cosmico di fronte a lui; Selene commentava tra sé che bisognava non avere proprio niente da fare nella vita per perdere tempo a quel modo.
Un bambino in bicicletta, che si cimentava in corse audaci, andò a spalmarsi sul prato proprio davanti ai piedi di Antonio. Tuttavia il bimbo non fece tempo a iniziare i guaiti, che il ragazzo era già accorso. Selene non sentiva cosa gli diceva, ma lo stava consolando. La cacciatrice dovette nascondersi perché lo studente prese il bambino in braccio guardandosi in giro. Con lo zaino a tracolla e la bicicletta nell'altra mano, Antonio si avviò in cerca della mamma e del papà.
Quando riconsegnò il pargolo ai loro proprietari, a Selene non sfuggì il naso della donna che si arricciava sentendo l'odore di cannabis. Antonio salutò affettuosamente il bambino, quindi riprese a camminare, e Selene a tallonarlo.
Gli ci volle un'altra mezz'ora buona prima di arrivare a destinazione; non erano nemmeno di strada, evidentemente Antonio aveva deviato per prendersi una pausa. E ne fu chiaro il motivo.
«A vonde, ce ne hai messo! – gli diceva un ragazzo uguale a lui sebbene più alto di una spanna – Va' che i clienti non si servono da soli.»
«Sì, sì – sorvolava Antonio mentre metteva giù lo zaino e afferrava un grembiule.
Erano arrivati a una macelleria. Selene osservava dall'altra parte della strada e strizzava gli occhi perché le pareva di vedere doppio, se non triplo. C'erano cinque uomini, un padre e quattro figli compreso Antonio, ed erano tutti fatti con lo stampino. Magari uno era più largo, l'altro più tozzo, ma avevano tutti lo stesso ciuffo arricciato che penzolava sulla fronte, la stessa mandibola squadrata a cassetto e lo stesso naso a patata che Selene aveva rotto al compagno.
Antonio diede il cambio dietro il bancone, iniziando a servire tagli di manzo e maiale. Selene, non potendo rimanere in strada a fare il palo, andò a sedersi a un bar poco distante da cui poteva tenere il ragazzo a vista dietro la vetrata della macelleria.
Passarono un paio d'ore mentre il cielo cominciava a farsi più buio. Non aveva pranzato alla mensa, quindi la cacciatrice voleva giustificare il disagio che sentiva in quel momento dando la colpa al suo stomaco vuoto. Ma in fondo in fondo sapeva anche lei che era una balla bella e buona; la verità era che stava tornando quella sensazione, la stessa che aveva avuto la prima mattina al Malignani. Osservava Antonio lavorare con la sua famiglia, e Selene si sentiva "tagliata fuori".
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Il sentore del mostro _ I figli di Aita
WerewolfSelene ha solo 16 anni, ed è una cacciatrice di mostri. I mannari sono la sua specialità... e la sua maledizione. Infatti condivide il loro olfatto sopraffino. Ma quattro mesi fa un branco di licantropi ha rapito Raoul, il suo migliore amico, il suo...