Era un frammento della pietra di Del Bon, esplosa in mano a Miro la sera prima.
«E quella da dove l'hai tirata fuori? – fu l'immediata domanda di Antonio.
«L'ho trovata stamattina; ce l'avevo impigliata tra i vestiti.»
«È minuscola – fece notare Selene – se già valeva poco intera, cosa speri di farci con una briciola del genere?»
«Hai ragione – le concesse lo stregone – Ma penso sia potente a sufficienza per quello che ho in mente.»
Ania, Selene e Antonio si fecero tutti vicini per sentire meglio; ma Miro li fissava sorridente senza proferire parola.
«... Ce lo vuoi dire il tuo piano o dobbiamo tirare a indovinare? – chiese Selene scocciata.
Pochi minuti dopo Ludwig si trovava appartato con una ragazza che stava per abboccare alle sue lusinghe. Antonio li interruppe comparendo come un falco sopra di loro.
«Te l'ha detto che si piscia ancora a letto?»
La tensione romantica si spezzò all'istante, e Ludwig si alzò in piedi con lo sguardo vitreo di un sadico.
«Ancora non hai imparato qual è il tuo posto, Marega: i pezzenti analfabeti della tua risma non li vogliamo con noi. Ci inquinate l'aria.»
«Parli un sacco, ma secondo me non sei capace di arrivare ai fatti, vero Pezzola?»
Ludwig spiò il trio di ragazzi che gli stava alle spalle, specialmente Ania e Selene: «E fammi indovinare, anche questa volta ci saranno le tue amichette a mettersi in mezzo? O pensi di saperle tenere al guinzaglio?»
«Ho una proposta da farti – sorvolava lui – una sfida di forza, io e te. Chi perde deve andarsene, assieme ai suoi compagni.»
Il rivale lo studiava con scetticismo; non poteva credere che dicesse sul serio: «Sono molto più forte di te, Marega, e lo sai. Dove sta il trucco?»
«Nessun trucco – e rispondendogli, Antonio si accomodava al tavolo, poggiando un gomito al centro con la mano alzata – solo una classica sfida a braccio di ferro. Certo, se ti ritieni all'altezza...»
Ludwig rise compiaciuto. Quindi si tolse la giacca affidandola a un compagno e iniziò ad arrotolarsi le maniche pregustando la vittoria.
«Di idee stupide ne hai avute tante, Marega, ma questa le batte tutte--
«Non così in fretta – intervenne Selene – che razza di posa è quella, Puzzola?»
«Mi chiamo "Pezzola", e ti pregherei di starne fuori, ninìn, questa è una sfida tra maschi--
«Sta' zitto e aprite entrambi le orecchie – lo fermò di nuovo la cacciatrice – Qui si fanno le cose fatte bene. Prima regola: non si alza il gomito...»
«Lo so che non si alza il gomito, per chi mi hai--
«Interrompimi un'altra volta e il gomito tre lo trovi tra i denti – lo fulminò lei – seconda regola: chi piega il polso è squalificato; è braccio di ferro, non siamo al parchetto a giocare a tira e molla. Terza regola: non ci si tiene al tavolo; il primo che appoggia la sinistra per bilanciarsi ha perso.»
Ludwig sorrise di nuovo puntando ad Antonio: «E io dovrei fidarmi di uno come te? Chi me lo dice che appena puoi non ti agganci alla sedia?»
«Sai, "Puzzola" – rispose Antonio facendo il verso a Selene – quando hai ragione hai ragione. Ehi, Miro: vieni a tenermi il braccio.»
Così dicendo, Antonio si portava il sinistro dietro la schiena, dove Miro andava a posizionarsi per tenergli ancorato il polso. Ludwig, sentendosi sfidato dal sorrisetto strafottente di Antonio, chiamò il suo compagno.
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Il sentore del mostro _ I figli di Aita
WerwolfSelene ha solo 16 anni, ed è una cacciatrice di mostri. I mannari sono la sua specialità... e la sua maledizione. Infatti condivide il loro olfatto sopraffino. Ma quattro mesi fa un branco di licantropi ha rapito Raoul, il suo migliore amico, il suo...