XXXVI Capitolo _ Figli del destino

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Pochi minuti dopo Miro sedeva a un tavolaccio lercio, mentre Ezio sbucciava un salame da accompagnare al formaggio stagionato sopra un tagliere.

«Tua madre lo sa che sei qui? – chiese il vecchio senza staccare gli occhi dal coltello.

Miro arricciò le labbra; non aveva intenzione di condividere informazioni personali con lui.

«Perché dovrebbe improvvisamente fregartene qualcosa?»

Ezio accolse il colpo, ma non vacillò: «Mi sembra giusto.»

Miro fece per allungare le dita sul formaggio

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Miro fece per allungare le dita sul formaggio.

«Non ho detto che erano per te – l'ammonì il nonno facendogli ritrarre la mano – sei venuto qui con delle domande. Allora parla.»

Il ragazzo si schiarì la gola, irritato.

«Immagino tu fossi registrato all'ordine dei Benandanti. Perché te ne sei andato?»

Mentre masticava Ezio soppesò se il nipote meritasse o meno una risposta. Gli offrì il tagliere e decise per il sì.

«Ho servito nell'ordine fino ai trentacinque anni. La chiamano la mezz'età del Benandante – Ezio si concesse una pausa malinconica – Poi ho conosciuto tua nonna Raissa. Nell'ordine non è concesso di fraternizzare tra stregoni bianchi. Storia lunga detta breve... siamo scappati insieme. Ci siamo rifugiati quaggiù e non ci siamo mai guardati indietro.»

Non esattamente il racconto dettagliato in cui sperava Miro.

«Anche la nonna quindi era una Benandante. È per questo che avete scelto di partorire in casa?»

Ezio annuì gravemente: « Di solito i Benandanti non fanno figli, specialmente le donne. Il nostro stile di vita... diciamo che porta le sue conseguenze, per esempio non è raro rimanere sterili oppure sono frequenti gli aborti spontanei. Ma io e tua nonna avevamo sentito di donne Benandanti che erano riuscite ad avere figli. Il rischio era alto. Non è mai stato chiaro perché un bambino debba nascere con il sacco fetale intatto e un altro invece no, sembrerebbe che avvenga solo per caso. Ma quando c'è di mezzo una Benandante femmina è diverso, e diventa tutto più complicato. Probabilmente la causa di tutto è una malformazione dell'utero della madre, e quindi una strega bianca ha più probabilità di partorire figli con la camicia. Se poi aggiungi che anche il padre è nato con la stessa mutazione...»

«La nonna è morta di parto, giusto?»

Ezio sussultò appena. Miro era quasi brusco quanto lui. Quindi annuì.

«Raissa sapeva a cosa andava incontro. Tua madre però è stata fortunata, e non le è stato riservato lo stesso destino che è toccato a noi.»

«Allora perché hai obbligato anche lei a partorire di nascosto?»

«Perché se davvero l'alterazione è uterina, una donna Benandante ha alte probabilità di trasmettere la mutazione a una figlia. Tamara è stata risparmiata, ma ciò non le ha impedito di far cadere questo destino su di te.»

Il sentore del mostro _ I figli di AitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora