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Awed's pov

Mi sveglio di buon'ora, carico per l'evento come non mai.
Prima di colazione faccio anche un po' di stretching, che si ferma però allo stiramento delle braccia perché oltre non riesco ad andare

La mattina non faccio molto, rivedo le idee per lo spettacolo e inizio a scrivere una traccia generale prima di andare a casa di Riccardo; da lì poi andremo tutti e tre insieme.

Arrivo di poco in ritardo rispetto all'orario che mi ha scritto ieri sera tardi
-Sempre in ritardo oh- Riccardo mi abbraccia e mi fa entrare

-Ma cosa che devo sempre aspettarvi per ore io- rido e mi guardo intorno alla ricerca di Dadda
-Così in ritardo che sono il primo ad arrivare- allargo le braccia e lo guardo divertito

-Solo perché Dadda è più ritardatario non ti giustifica ad arrivare dopo- Riccardo chiude la porta e ci si appoggia con la schiena incrociando le braccia.

Sembra nella posizione  di quando deve farmi una ramanzina per qualcosa o un discorso serio, quindi mi guardo intorno per cercare il sostegno della mia migliore amica, Jasmine

-Jas non c'è è andata a fare delle commissioni, sei solo con me- scherza, ma sento che ha un tono grave
Uff non sono in vena di un discorso serio

-D'accordo sputa il rospo, che cosa c'è- gli dico, visto che non sembra voler iniziare lui a parlare per primo
-Magari è meglio che ti siedi prima di iniziare a parlare- mi dice, cauto.

-Mi stai preoccupando, cos'è hai rapito qualcuno?- rido per alleviare un po' la tensione mentre mi siedo sul divano, ma sono spaventato dalla piega seria che la conversazione ha preso in un secondo

-Magari rapisco Dadda e lo porto qua se continuate così- lo sento borbottare
Continuiamo così cosa?
-Cosa?-
-Niente parlavo tra me e me- Riccardo scaccia via con la mano la mia domanda.

-Ora, Simone ci conosciamo da quanto, dall'inizio della nostra carriera? Siamo praticamente cresciuti insieme- oh oh qua si mette male, cos'è successo?

-Sì, arriva al dunque che mi stai mettendo ansia- gli sorrido e lui ricambia, questo mi fa sentire un po' meglio

-Beh Simo sono settimane che ho notato un- non riesce a finire la frase che suona il campanello di casa
-Non ci credo- Riccardo si alza e va al citofono

-Aspettaci scendiamo subito- Riccardo si gira verso di me
-Sarà per la prossima volta, dimenticati quello che ti stavo dicendo non è importante- mi batte sulla spalla e va ad abbassare l'ultima tapparella prima di prendere le chiavi di casa.

-Ciao- Dadda dà la mano a Riccardo e poi anche a me, ma è un po' più impacciato del solito stranamente
-Cos'è hai dormito poco anche ieri notte?- sorrido quando allaccia la cintura al terzo tentativo, scacciando via la sensazione di gelosia che mi è tornata

-No ho letto di meno, volevo essere in forma per oggi- si passa la mano dietro al collo e guarda fuori dal finestrino

-Ah vero è il tuo primo evento, andrà bene vedrai, sarà come stare sul palco non devi preoccuparti di nulla- gli sorrido sinceramente dallo specchietto, e vedo che si rilassa un minimo quando incontro il suo sguardo.

Il viaggio è corto e non abbiamo molto di cui parlare, perciò rimaniamo in un comodo silenzio fino alla destinazione.

Mancano pochi minuti prima di dover salire sul palco, non sono ansioso perché ormai sono abituato a questo genere di eventi quindi vado da Dadda, che è seduto in disparte con gli occhiali da sole in mano

-Ei Daddetton, tutto bene?- mi siedo accanto a lui
-Mh? Oh sì sto solo pensando a cosa dire sul palco, non ho la parlantina facile come voi due- sorride e alza lo sguardo

-E che c'è di male, sii solo te stesso e vedrai che andrà benissimo così. Ti aiuterò se ti vedrò in difficoltà tranquillo- non capisco come possa preoccuparsi di una cosa del genere, è la persona più simpatica e genuina che conosca

-Grazie Simo- mi sorride, e non posso fare a meno di notare quanto sia carino
Carino? Che cosa stupida da pensare, come ci sono arrivato ad una conclusione del genere?

-E di che? Ci sarò sempre Dadda- ridacchio mettendogli una mano sul ginocchio e lasciandola lì fino a quando non ci chiamano per salire sul palco.

-Alza la maglia, facciamo un po' sta cosa da.. uomini e donne-
-È trashissimo- riesco a capire che Dadda è un po' in imbarazzo, ma se la sta cavando alla grande
-Molto trash- tutti iniziando a fare 'ooooo' e mi ritrovo a farlo anche io, solo per supportare il mio amico

Dadda tira sù la maglia, e anche se per poco tutta la folla esulta
Io invece rido per nascondere l'imbarazzo, distogliendo lo sguardo dai suoi addominali e grato per essermi messo gli occhiali da sole così che nessuno abbia potuto vedere dove il mio sguardo fosse diretto.

Perché poi dovrei averlo voluto fissare, voglio dire lo avrò visto centinaia di volte senza maglia e non è nulla di nuovo per me

Certo, ogni volta fa piacere guardarlo, ma dopotutto chi è che non ci darebbe neanche un'occhiata?

L'evento continua e finisce tranquillo, e come ero certo Dadda ha fatto un figurone pur non avendo le battute pronte.

Dadda's pov

-Visto? Che ti avevo detto?- Awed mette il braccio attorno alle mie spalle mentre camminiamo per andare a prendere una bottiglia d'acqua appena scesi dal palco

Il formicolio che mi viene in ogni punto in cui la nostra pelle si sfiora è ormai familiare, e come ogni volta decido di ignorarlo

-Avevi ragione è andato bene- metto anche io il braccio sulle sue spalle anche se è molto più alto di me, costringendomi a mettermi in punta di piedi.

You and me, always l Dadda x AwedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora