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Awed's pov

Mi sveglio che sono rivolto verso di Dadda, ho una gamba infilata tra le sue e un braccio gli avvolge il busto.
Ho la testa girata verso di lui, che mi sta passando una mano tra i capelli
-Buongiorno- mormoro, rimanendo fermo ma aprendo gli occhi

-Hai ucciso i miei figli- dice lui, girandosi un po' per togliere la mia gamba dalle sue -ti muovi veramente tanto nel sonno-
-Eh? E cosa c'entrano i tuoi figli?- chiedo, confuso
-Mi hai tirato una ginocchiata nelle palle sette otto volte- si lamenta, continuando però a tenere la mano tra i miei capelli

-O poverino, serve che te le massaggi così va via la bua?- controbatto
-A me non dispiacerebbe sai- mi lancia uno sguardo ammiccante prima di sporgersi a baciarmi, e senza pensarci molto porto una mano alla sua maglia, togliendola praticamente con un movimento solo.

Un'ora dopo siamo in cucina a fare colazione, come sempre lui con lo yogurt e io con il latte al cioccolato
-Sei sicuro di voler venire con me a fare la spesa? Te la senti?- mi chiede, mettendosi una cucchiaiata di yogurt in bocca

-Sì, tanto devo fare una commissione anche io quindi devo uscire per forza- aspetto un attimo prima di aggiungere -Mi accompagneresti davanti al negozio? Non entrare, solo rimanere lì ad aspettarmi-

-Certo amore, dov'è che devi andare?-
-In ferramenta- non vorrei rispondere, preferirei che non capisse cosa voglio fare così da avere un po' più tempo per capire come chiederglielo
-Ok, quindi andiamo dal ferramenta e poi a fare la spesa-

Finiamo di fare colazione, e una volta che ci siamo lavati entrambi mi aiuta a mettere la maglia, e dopo mi cambia di nuovo le fasciature
-Ti amo, grazie per prenderti cura di me- lo bacio, sperando che possa trasmettergli almeno un minimo della gratitudine che ho verso di lui

-È il minimo, dai andiamo- prendiamo entrambi le chiavi e il portafoglio e scendiamo
Anche se prendiamo la mia macchina perché è più spaziosa non sono ancora pronto per guidarla io, quindi resta Dadda al volante.

Sono in silenzio per quasi tutta la durata del viaggio, e sarei andato ancora più in ansia se la mano di Dadda non fosse stata sulla mia coscia quando non era impegnata con il cambio

-Allora ti aspetto fuori eh- sto per entrare dal ferramenta, e anche se sarò da solo mi faccio coraggio, non posso vivere nella paura per sempre no?
Spingo la porta, e una volta che ho fatto una copia delle chiavi esco

-Eccomi ho finito- lo abbraccio non appena lo vedo, poco lontano dall'ingresso del negozio
-Bene, sono felice che tu ci sia riuscito- mi dà un bacio veloce in testa prima di tornare alla macchina e dirigerci al solito supermercato.

Dadda's pov

-Simo- gli chiedo, quando ha preso il carrello e ci stiamo dirigendo verso il reparto frutta e verdura
-Posso tenerti la mano o preferisci di no?- non faccio in tempo a finire la frase che ha già intrecciato le nostre mani insieme

-Non mi interessa se gli altri ci vedono. Voglio essere me stesso, fanculo cosa pensano gli altri- esclama, trascinandomi praticamente con sé verso la frutta.

Un enorme sorriso mi spunta alle sue parole, sono così fiero di lui e vorrei baciarlo seduta stante ma sta a lui fare questo passo quando sarà pronto

-Visto che la pensi così che ne dici di andare a pranzo da mia madre martedì? Sarebbe carino se potessi presentarti a lei come il mio ragazzo- azzardo

-Certo che sì, ma sei sicuro di volere andare da lei con me in queste condizioni?- si indica il viso, con ancora una garza sulla tempia e le altre ferite che hanno ormai formato la crosta.

-Se tu vuoi sì, sei bellissimo in ogni caso e poi mia mamma ti adora già. Ricordi quando vi siete visti per la prima volta?- inizio a ridere, ricordando che Simone le si era presentato come "Simone Paciello, decisamente single".

You and me, always l Dadda x AwedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora