19.

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Dadda's pov

-Dai muoviti Dadda, quanto hai letto ieri sera che sei così lento- è davanti a me di dieci metri ma non sto camminando piano, anzi mi sono proprio fermato

-Aspetta un secondo arrivo- gli urlo tirando fuori il telefono e aprendo la telecamera
Mi faccio una foto con lo sfondo del posto abbandonato e la mando a Simone 'ultimo posto'
Rimetto il telefono in tasca e corro da Riccardo.

-Cos'è ti sei fermato ad ammirare il panorama?- mi dà una pacca sulla spalla quando lo raggiungo
-No ho mandato una foto a Simone per dirgli che abbiamo finito- mi guarda stranito

-Perchè? Avete un appuntamento?- mi chiede, sorridente
-Un appuntamento? No andiamo in spiaggia ricordi? E poi non accetterebbe mai siamo migliori amici- lo guardo confuso, è ancora un po' strano parlarne liberamente con qualcuno
-Chiedevo solo- alza le mani ridendo.

-Non è che puoi accompagnarmi al lago prima di tornare a Milano?- gli chiedo una volta entrati in macchina
-Dirmelo prima no eh stronzo, solo a pensare alle foto per il tuo malessere napoletano- mi guarda male mentre accende la macchina

Lo guardo implorandolo con gli occhi
-Va bene ti ci porto, dov'è che devi andare?- alza gli occhi al cielo e gli dò l'indirizzo mentre prendo il telefono per mettere della musica
-Non ci provare neanche- mi spegne il telefono -Le hai scelte tu all'andata tocca a me ora- mi prende il telefono dalle mani

-No aspetta non- troppo tardi, sta già guardando lo schermo aperto sulla chat di Simone
-Chi è 'Lisa Presley' col cuore bianco?- alza lo sguardo, ma lo riporta subito allo schermo quando vede la foto

Nella foto c'è Simone che, in macchina, si sta mettendo la crema solare in faccia
Bene. Se non muoio di imbarazzo sono immortale.

-Aspetta.. l'ho già sentita questa qua- non gli lascio il tempo di finire la frase
-No non è vero non l'hai fatto. È un.. gioco, uno scherzo mi aveva sfidato a inventarmi un nome strano per il suo contatto- balbetto ma so di non essere per nulla convincente

-No io l'ho già sentita, me l'hai nominata tu qualche volta- tira fuori il telefono e si mette a cercare
Sono morto, morto stecchito

-Dai non devi saperlo per forza, l'ignoranza è anche bella qualche volta- cerco di prendergli il telefono e non oppone resistenza, ma non appena lo faccio capisco dal suo sguardo che è troppo tardi.

-Hai salvato Simone come la moglie di Michael Jackson?- scoppia in una risata fragorosa che non si interrompe per cinque minuti buoni

-Venerdì sono stato con lui tutto il giorno, l'ho trovato ubriaco la mattina e mentre parlavamo mi ha sfidato a salvarlo con il nome di una celebrità a mia scelta per una settimana- dico impanicato, e questa volta è la verità

-Guarda non commento che è meglio- scuote la testa continuando a ridere e schiaccia l'acceleratore.

Awed's pov

Mi metto già il costume addosso, non so se faremo il bagno ma lo spero perché fa veramente caldo

Faccio lo zaino infilandoci pure il pranzo sia per me che per Dadda, so che non se l'è portato e così evita di spendere un rene per comprarlo al bar della spiaggia.

Solo quando arrivo in macchina mi ricordo di dover mettere la crema, soprattutto sui tatuaggi, quindi giusto per avvisare Dadda che sto partendo mi faccio una foto con la faccia completamente bianca

'Quasi partito ci vediamo là' finisco di mettermi la crema e parto, mettendo delle canzoni casuali di una playlist che mi ha consigliato Dadda qualche giorno fa

Sarà una coincidenza, ma sono quasi tutte romantiche o su quel tono
Mi devo fermare e prendermi la faccia tra le mani quando parte 'I wanna be yours' degli Artic Monkeys
Ovviamente è una casualità, ma questa casualità mi sta uccidendo perché vorrei che me la avesse dedicata veramente.

Cambio playlist e ne metto una che conosco, non voglio rischiare di mettermi a piangere per delle canzoni che vorrei fossero per me ma sono destinate a delle ragazze

Ci metto un'oretta emmezza, e quando arrivo vedo che è in piedi sotto al sole a guardarsi intorno
-Ciao, com'è stai prendendo il sole?- gli chiedo col finestrino abbassato quando passo vicino a lui

-Finalmente ce ne hai messo di tempo- sbuffa, mettendo la valigia nel bagagliaio non appena parcheggio la macchina
-Guarda che ho fatto più in fretta che potevo, sei tu che non riesci ad aspettare- lo raggiungo prendendo il mio zaino

Mi fa la linguaccia e prende il suo asciugamano mettendolo nello zaino
-Il costume?- mi guarda spaesato alla domanda

-Per me puoi anche stare in mutande ma sai- faccio spallucce -Siamo in una spiaggia pubblica- arrossisce alle mie parole e si porta una mano dietro la testa

-L'ho dimenticato- borbotta.
Lo guardo un attimo in silenzio prima di iniziare a ridere
-Giornata sulla spiaggia e ti dimentichi la cosa fondamentale? Ma come fai?- continuo a ridere anche quando mi tira una pacca sulla schiena per farmi smettere.

-Prendi quello giallo fluo- gli indico un costume a slip aderente nel negozietto della spiaggia
-Sì certo così finisco in galera per atti osceni in luogo pubblico solo per il colore- mi dà una leggera spinta e ne prende uno nero a pantaloncini che gli arrivano poco sopra il ginocchio

-Come te lo metti ora? Non ci sono le cabine- mi guardo intorno non appena usciamo dal negozio
-Suppongo che dovrò cambiarmi dietro la tua macchina o con addosso l'asciugamano- scrolla le spalle mentre ci incamminiamo verso la mia macchina

La mia mente inizia a vagare in una zona pericolosa alle sue parole
-Mhm, lo hai il pranzo?- cambio argomento guardando ovunque tranne che Dadda, la mia mente è un campo minato in questo momento e non vorrei pensare la cosa sbagliata

-No, compro anche quello al bar- mi sorride
-Tranquillo te l'ho portato io, era solo per vedere se avessi ragione- lo vedo sorridermi di sbieco, probabilmente non ha capito quello che gli ho detto e inizia a correre verso la macchina.

Nel breve momento che ci metto a raggiungerlo sì e già cambiato e si sta togliendo la maglia
Mi sforzo a rimanere lucido quando si gira, ma ogni mio tentativo è vano

'Maronn quanto me piace' mi stupisco un po' che questo sia il mio primo pensiero, ma lo supero facilmente: ormai è insensato negarlo.
Mi piace Dadda.
Cosa sono.. beh questo non lo so, ma è un discorso per dopo

-Pronto per andare?- sta mettendo la maglia nello zaino mentre io sono ancora fermo a guardare i suoi pettorali
-Ehm sì certo, possiamo andare- mi risveglio solo quando mi mette una mano sulla spalla, e lo seguo verso la spiaggia.

You and me, always l Dadda x AwedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora