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Dadda's pov

La mattina registrariamo la reazione ai tiktok con Riccardo, e quando menzionano la ship o come si chiama tra me e Simo chiedo a Richi di non mettere la mia reazione, non vorrei fare o dire qualcosa di cui mi pentirò

-Tranquillo amico lo farò, anche se si vede che siete cotti, Finalmente gli hai chiesto di uscire eh?- mi risponde, mettendomi una mano sulla spalla
Vero, non gli ho raccontato di sabato con tutta la frenesia di ieri

-Beh a dire il vero- gli racconto tutto, di come sono quasi riuscito a baciarlo e di come abbiamo dormito insieme
-E in tutto questo non sei riuscito a chiedergli un appuntamento?- mi guarda con gli occhi sgranati

-Beh no, ma oggi vado a chiederglielo promesso- rido, e continuiamo con la reaction.

Finito di registrare questo video andiamo a mangiare in un ristorante per registrare un'altro video, e quando finiamo nel pomeriggio gli allenamenti dei Galacticos mi preparo in fretta per andare a casa.

-Vuoi uscire con me?- mi guardo allo specchio, saranno dieci minuti che sto provando vari modi per chiederglielo, ma non ne ho ancora trovato nessuno.

-Simone, vorresti uscire con me?- mi guardo, con le mani ferme lungo i fianchi
-No no troppo impostato, sembra che ho una scopa in culo- borbotto

Mi metto le mani tra i capelli
-Ti andrebbe di- scuoto la testa
-Ehy baby, ti va una cena solo io e te?- faccio uno sguardo ammiccante ma l'unica cosa che mi provoca è irritazione

Perché dover chiedere un appuntamento a qualcuno è così difficile?
Con tutte le ragazze che ho frequentato non ci davo molto peso, mi veniva spontaneo

Ma ora è troppo importante, sento per lui cose che non ho mai provato in tutta la mia vita
L'ansia comincia a farsi sentire mentre cammino in cerchio nel mio piccolo bagno.

Faccio dei respiri profondi inalando dal naso ed espirando dalla bocca, e dopo qualche minuto sono di nuovo calmo

-Ce la fai, non è così difficile e ricorda che è il tuo migliore amico, il tuo stupendo, bellissimo, magnifico... carinissimo- mi perdo nel ricordo del suo sorriso -migliore. amico.- mi ridò una svegliata

-Vuoi uscire con me domani sera, cena e cinema?- riprovo, questa volta immaginandomi Simone davanti a me.
Non viene così male, forse devo ritoccare un po' la parte in cui implica che sia un appuntamento, ma credo di aver finalmente trovato la strada giusta su cui lavorare.

Dopo aver provato e riprovato la frase e i movimenti del corpo da fare, mi metto del profumo sulla maglia nera
Dopo un'attenta decisione decido di non mettermi gli occhiali da sole, potrebbe sembrare che sto cercando di nascondermi ed è l'ultima cosa che voglio

-Vai, puoi farcela. È solo una stupida frase non è poi così importante- mi dico rivolto allo specchietto della smart, una volta arrivato sotto casa di Simone.

-Ce la fai. So che puoi farcela, devi farcela- mi dò la carica prima di scendere
Non suono al portone, ma apro con le chiavi che mi ha dato lui così che non appena salgo le scale ho un momento prima di suonare il campanello

Resto col dito a mezz'aria accanto alla porta di casa sua, e già solo il nome mi provoca una nuova ondata di ansia
Chiudo gli occhi e senza pensare schiaccio il suo campanello, contrassegnato da un pezzo di cartoncino azzurro con scritto 'Simone Paciello', probabilmente la targhetta ufficiale non è ancora pronta.

Sento dei rumori provenire da dentro ma in un attimo Simone mi spalanca la porta
-Ciao- sospira, con un sorriso enorme
-Ciao- rispondo per poi rimanere in silenzio

-Cosa c'è? Vuoi entrare?- si scosta dalla porta per aprirla del tutto ma lo fermo per il polso, riportandolo dov'era
-No, devo solo chiederti una cosa- mi passo un dito sul colletto della maglia, per cercare aria.

You and me, always l Dadda x AwedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora