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giusto per continuità, ci saranno vaghi riferimenti alle cose successe nello scorso capitolo e un descrizioni un poco dettagliate di ferite, ma veramente approssimative (sempre dal primo * al secondo *)

mangiate e bevete, e se non uscite da un po' andate a fare una passeggiata e prendere dell'aria.
vi voglio bene <3

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Dadda's pov

Prima che Simone usicsse la febbre mi era già passata, e ora, dopo un'oretta, mi è tornata la fame e ho finito il panino che mi ha lasciato sul tavolo.
Dopo aver mangiato mi sono messo sul divano, gli ho scritto un messaggio e ho guardato un film prima di andare a letto: anche se ho dormito tutto il giorno sono stanco morto.

Non appena tocco il cuscino mi addormento, ma sono svegliato ore dopo dalla porta di casa che si apre. Sorrido, Simone deve essere tornato a casa.
Lo aspetto in silenzio nel letto, e devo essermi riaddormentato un attimo perché quando riapro gli occhi e controllo l'orologio sono passati quaranta minuti

Ma Simone non è ancora arrivato a letto.
Mi alzo a sedere, e vedo la luce del bagno accesa e dei rumori provenire da lì; mi spavento un attimo quando sento il silenzio, ma poi mi alzo e vedo il telefono di Simone sul tavolo e mi tranquillizzo
Deve essersi sentito male, magari ha bevuto troppo. Così decido di andare a vedere se ha bisogno di una mano.

Lo trovo rivolto verso il lavandino, che sta faticando ad aprire il disinfettante. Non è decisamente una cosa buona, perché mai ne avrebbe bisogno?
-Simo?- lo chiamo, nello stesso istante in cui alza la testa verso lo specchio

Si gira verso di me, e non appena incontra i miei occhi un'ondata di paura gli percorre il viso
-Tutto bene amore, torna pure a dormire arrivo subito- cerca di mandarmi via ma non mi muovo. La sua voce trema ed è rauca, come se avesse pianto o non parlasse da ore, e per non parlare della sua faccia.

*

Un rivolo di sangue gli cola dalla tempia destra dove ha un lungo e profondo taglio, anche se deve essere stato fatto minimo un'ora fa, visto che il sangue non è rappreso. Entrambe le guance sono rosse e piene di piccole ferite, l'occhio destro è gonfio e quasi chiuso mentre attorno ad esso la pelle sta iniziando ad avere un colore violaceo; ha anche una ferita vicino all'occhio sinistro, il sangue fuoriuscito da essa si è addensato un po' più in basso, e riesco a vedere ancora i segni delle lacrime che sono passate sopra dei piccoli tagli sulle guance.

*

Non dico nulla ma mi precipito in cucina e di fretta prendo una sedia e la porto in bagno
-Ecco siediti- gli dico, mentre metto la sedia vicino al lavandino
-Dadda non devi, non è successo nulla- cerca di protestare, ma lo prendo per le spalle e lo faccio sedere

Mi accovaccio per guardarlo negli occhi, visto che tiene lo sguardo basso
-Ei Simo, ora ho bisogno che tu alzi la testa ok? Così posso pulire le ferite- sospira ma annuisce, e dopo qualche secondo alza la testa
-Ora brucerà un po', se fa troppo male dimmelo va bene?- annuisce di nuovo, e mentre prende un pezzo della mia maglia tra le dita, io verso dell'acqua ossigenata sul cotone.

Pulisco prima la ferita sulla tempia, è quella che preoccupa di più perché sembra essere la più profonda, e mentre tampono lui rimane fermo, ma stringe la presa sulla mia maglia.
-Stai andando benissimo amore- gli dico, quando copro con una garza questa ferita per poi passare alle altre

Ci metto un'ora intera per disinfettare bene tutti i vari tagli, ognuno è coperto da un cerotto o da una garza o, come per quelli più piccoli, lasciati a prendere aria.
-Sei stato veramente bravo Simone- Gli poso un leggero bacio sulla fronte, e mi mormora qualcosa in risposta.

You and me, always l Dadda x AwedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora