58.

1K 58 92
                                    

Awed's pov

Come ieri mattina anche oggi Dadda si sveglia presto, e quando apro gli occhi sono solo nel letto.
Mi rigiro un po', cercando di riaddormentarmi ma senza successo; mi stiracchio e vado in cucina, da dove sta arrivando un profumo buonissimo

È impegnato ai fornelli ed è riuscito a trovare cucchiai e spatole che nemmeno sapevo di avere. Sta cantando una canzone mentre rigira il pollo nella padella e usa la forchetta come microfono.

-Ciao- lo saluto, ma non mi degna neanche di uno sguardo mentre continuava seguire quello che presumo sia il nostro pranzo
-No ma ignorami pure eh- lo abbraccio da dietro e per poco non caccia un urlo dalla sorpresa
-Ma sei pazzo? Almeno avvisami che ti sei svegliato- gira la testa verso di me, e anche quando è arrabbiato è adorabile

-Sei bellissimo. Come fai ad essere così bello?- gli chiedo guardando i suoi occhi marroni
-Ogni volta che mi faccio tua madre divento più carino- mi dà un'occhiataccia prima di tornare a guardare la padella
-Minchia ti scopi molto mia madre-

-Sei così strano- mi risponde, facendo crollare la finta arrabbiatura e iniziando a ridacchiare
-Ti amo- gli dò un bacio sulla guancia
-Anche io. Ora vai a lavarti almeno la faccia che è quasi pronto- mi scaccia con la mano come se gli dessi fastidio, così rimango ancora un po' prima di andare in bagno.

Finito di mangiare ci vestiamo entrambi, e visto che Dadda deve andare a registrare con Riccardo io ne approfitto per andare da Leroy Merlin, so che se venisse anche Dadda non guarderei gli arredi ma lui

Passo tutto il pomeriggio nel negozio, compro delle tende e scelgo il battiscopa da mettere, e non appena torno a casa vorrei solo addormentarmi tra le braccia del mio ragazzo

-Sono a casa- esclamo una volta che mi chiudo la porta alle spalle, ma non ricevo risposta.
Prendo il telefono per chiamarlo, dovrebbero aver finito di registrare da un'ora e non è ancora tornato a casa

Casa.
Mi dò una leggera manata sulla fronte: questa non è casa sua, continuo a dimenticarlo.

Vado a mettere sù l'acqua per la pasta, e mentre aspetto che bolla sistemo le tende che ho comprato e già che ci sono faccio la lavatrice
Vorrei chiamarlo ma probabilmente ha bisogno dei suoi spazi se non è venuto qua, e non posso obbligarlo a fare qualcosa che non vuole

Mangio e prima di andare a dormire mi metto ad editare, ho un sacco di video per niente montati e sono decisamente indietro.
Quando vado a dormire è tardi, e anche se mi addormento non appena tocco il cuscino la mattina mi sveglio che ho ancora sonno e con il ricordo ancora vivido degli incubi che ho fatto questa notte.

Dadda's pov

Quando Riccardo se ne va da casa mia dopo aver finito di registrare vado in palestra, Simone non mi ha ancora scritto e non voglio disturbarlo nella scelta dei mobili

Quando esco dalla doccia, appena finito l'allenamento, accendo il telefono sperando di vedere una sua notifica ma la schermata resta vuota su una foto di noi due che ci baciamo nel letto.

Sospiro, sarà impegnato e magari non ha tempo per scrivermi un messaggio.
Vado a casa, e mi devo sforzare per non mandargli nulla né chiamarlo: se ha da fare non vorrà essere disturbato

Quando però vado a letto dopo aver visto un film ed essermi fatto una doccia cedo e gli mando la buonanotte, che con i tiktok che gli ho inviato sono gli unici messaggi con cui l'ho sentito oggi.
Sono le tre quindi com'è prevedibile non lo legge, ma almeno domani mattina saprà che l'ho pensato.

Mi sveglio presto ma l'aria condizionata rimasta accesa durante la notte e i miei capelli bagnati devono avermi fatto male, perché la testa mi sta per scoppiare.
Chiamo Simone al telefono, che mi risponde al primo squillo

-Simo- gracchio, con la voce ancora rauca dal sonno
-Buongiorno fiorellino, ti hanno mai detto che hai una voce magnifica?- sento il sorriso nella sua voce
-Vieni qua? Ho mal di testa e mi manchi- sorvolo il complimento, è troppo presto per arrossire e per imbarazzarmi

-Cinque minuti e sono lì- sento un rumore di chiavi prima che chiuda la chiamata.
Mi trascino in bagno, mi lavo la faccia e vado in cucina dove smangiucchio qualche fetta biscottata mentre aspetto Simone.
Non ho particolarmente fame, ma se voglio prendere una medicina devo avere lo stomaco pieno affinché funzioni.

-Ciao amore- mi abbraccia non appena gli apro la porta
-Mhm- mugugno, appoggiando la testa sul suo petto e circondandogli il busto con le braccia
-Hai già fatto colazione?- mi chiede, chiudendo con un braccio la porta dietro di sé

-Sì devo prendere un aspirina ora- vorrei muovermi ma rimango fermo contro di lui, anche se il condizionatore è spento da un po' un brivido mi scuote dalla testa ai piedi e mi stringo a lui per trovare un po' di calore.

-Dadda ti sei misurato la temperatura?- mi posa le labbra sulla fronte ma le ritrae quasi subito
-Amore scotti-
-Come il riso?- è l'unica cosa a cui riesco a pensare con il mal di testa martellante

-No come Gerry, dai vai a stenderti sul divano arrivo subito-
Controvoglia vado a mettermi sul divano, non voglio allontanarmi da lui ma mi sento troppo debole per ribattere.

-Ecco, prendi questa- butto giù tutta l'acqua e aspirina che mi dà
-Non è successo nulla- borbotto, mettendo il bicchiere per terra e guardandolo
-Devi aspettare che faccia effetto cretino, dai spostati che mi metto qua- va a prendere una coperta dalla mia stanza e dopo averla messa sopra di me si siede sul divano

Appoggio la testa sulle sue gambe e mi giro su un fianco verso la televisione accesa ad un bassissimo volume; non so quanto devo aspettare prima che l'aspirina faccia effetto ma la mano di Simone tra i miei capelli mi fa addormentare praticamente subito.

Awed's pov

Mentre Dadda chiude gli occhi scrivo a Zazza, avvisandolo che stasera al locale per il suo compleanno ci sarò solo io perché Dadda sta male.

Credo che il mio istinto protettivo verso il mio ragazzo sia più forte della mia ipocondria, sono seduto tranquillo con la sua testa sulle gambe e non voglio spostarmi per nessuna ragione al mondo anche se ha la febbre

Visto che mi sono portato il computer mi metto ad editare un po', il video che deve uscire domenica è ancora da rifinire e mi porto avanti con gli altri.
Sono un po' scomodo avendo messo il computer sul bracciolo del divano, ma almeno così non rischio di svegliarlo.

Quando è ora di pranzo però mi alzo e vado in cucina, non so bene cosa sarebbe meglio che mangiasse quindi decido di fargli la pastina in brodo, dovrà pur avercelo no?
Ci metto mezz'ora, ma alla fine riesco a trovare un dado vegetale e delle stelline, così metto su l'acqua e aspetto che bolla

-Dadda sveglia, devi mangiare qualcosa prima di tornare a dormire- lo scuoto piano, e quando si alza a sedere vedo che ha la fronte imperlata di sudore
-Ok eccomi- si tiene la coperta addosso mentre si trascina al tavolo e si siede.

Mentre si sveglia meglio vado in bagno a prendere un asciugamano, lo bagno e lo passo sulla sua fronte una volta che torno di là
-Ma dai non ho due anni- ride, lo vedo più riposato
-Lascia che mi prenda cura di te. Come ti senti?- mi siedo accanto a lui e gli metto una mano sulla fronte, sorrido quando noto che è tornata ad una temperatura normale

-Ancora mal di testa, ma meglio di stamattina- si mette in bocca una cucchiaiata di brodo ma poi spinge via il piatto
-Basta sono pieno- fa per tornare a sdraiarsi ma lo fermo
-Non puoi sdraiati subito, aspetta almeno dieci minuti o ti torna tutto su e su quello decisamente non riesco ad aiutarti- sbuffa un po' ma si rimette a sedere.

-Ehi Simo- mi dice, dopo un po' di silenzio in cui ho lavato i piatti
-Sì?-
-Resti qua stanotte? Mi sei mancato ieri- mi fermo, e una volta che ho asciugato le mani lo raggiungo
-Certo amore mio, anche tu mi sei mancato- gli dò un bacio sulla fronte e non credo che sia arrossito per la febbre stavolta

Torniamo sul divano, e dopo un'oretta di chiacchiere sporadiche e film in sottofondo si addormenta di nuovo, ma stavolta senza coperta.
Quando si fa ora di cena lo sveglio, perché devo uscire

-Torno quando finisce la festa, prendo le tue chiavi così non ti devi alzare se sei già a dormire. Ti amo tanto- lo saluto dopo avergli detto che gli ho lasciato un panino sul tavolo se ha fame, e lui mi abbraccia prima di darmi un bacio sulla guancia.

You and me, always l Dadda x AwedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora