13.

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Awed's pov

L'evento alla gelateria è stato divertente e rilassante, ci voleva proprio per staccare la testa e per divertirmi con i ragazzi che sono venuti a trovarmi

Durante la prima partita sono un po' preoccupato, ma quando la vinciamo sono subito a festeggiare in campo con i ragazzi.

Quando è il momento per loro di tornare nello spogliatoio mi affianco a Riccardo, e lo tengo fuori
-Mi dispiace, non sarei dovuto andare via così- gli dico, quando siamo rimasti soli

-Hai avuto una reazione normale tranquillo- non aggiunge altro, e credo che voglia che sia io a dire quello che penso sulla "discussione" di lunedì.

-Ci ho messo un po' e alla fine credo che tu abbia ragione, ma non è stato giusto da parte mia arrabbiarmi con te- punto lo sguardo a terra, mi sento veramente in colpa per come ho reagito ma mi sono spaventato, e anche tanto

-Simo tranquillo, ti ho già detto che va bene così- mi mette la mano sulla spalla
-Quindi, ti piace Daniel?- me lo chiede con gentilezza, ma è come se mi avesse riportato di nuovo a lunedì sera

-Sì mi.. mi pia- mi interrompo sentendo le lacrime pungermi gli occhi
Non sono ancora pronto a dirlo. Scuoto la testa e mi sfrego gli occhi con le dita

-Sì, quello- sento la mia voce tremolare e Riccardo mi abbraccia di colpo
-Ti voglio bene Simone, è normale che tu abbia paura ma sappi che ci sarò sempre per te- mi stringe forte a sé, non lasciandomi via di fuga.

Ricambio l'abbraccio in silenzio, lasciando che mi conforti con delle pacche affettuose sulla schiena

-Prometto che ci sto lavorando e ti credo, avevi e hai ragione, solo non riesco ancora a dirlo lo fa sembrare troppo reale- mi stacco dall'abbraccio dopo qualche minuto, passandomi la mano sugli occhi per togliere la minima traccia di lacrime

-Lo so e va bene così, hai tutto il tempo del mondo per capire cosa succede in quella testa vuota- ride e mi fa gesto di andare verso il lavandino lì vicino per sciacquarmi la faccia.

Faccio come mi suggerisce e mi sento subito meglio non appena l'acqua fredda mi tocca la pelle, lo seguo nello spogliatoio dopo un'ultimo veloce abbraccio

Non appena entro nello spogliatoio sono sommerso da Dadda che mi abbraccia
-Ciao come stai? Ti sei ripreso?-
Spero che non sappia cosa veramente mi è successo e che abbia solo immaginato che stessi male come mi ha scritto ieri

-Sì tutto bene, sto bene- ricambio l'abbraccio e sento le farfalle nello stomaco quando le mie braccia circondano le sue spalle, così mi tiro indietro alla svelta per scacciare questa sensazione

-Sei stato bravo in campo come al solito- perché sono così impacciato? È il mio migliore amico devo parlargli normalmente non come se fosse che ne so Dio

-Non per nulla sono il capitano no? A proposito, dopo la partita volevamo andare a mangiare insieme, vieni anche tu vero?- ho registrato metà delle parole che mi ha detto, molta della mia concentrazione è sulla sua mano ancora appoggiata alla mia spalla

-Certo perché no- gli sorrido, e col fantasma della sua mano ancora premuta su di me, raggiungiamo Riccardo e gli altri.

La seconda partita è particolare, devo intervenire anche io per calmare Dadda per evitare che picchi qualcuno, e mi sorprendo da quanto sono sicuro di me nel farlo

-Bravissimi ragazzi siete fortissimIIII!- urlo entrando nello spogliatoio a partita conclusa
Tutti ridono e mi spintonano da tutte le parti mentre si preparano per andare a fare la doccia

-Tutto merito del presidente- sono finito vicino a Dadda, che sta prendendo l'asciugamano dal suo borsone

-Ovvio, sono il miglior giocatore in campo- scherzo, restando al suo gioco
Ma la mia risata dura poco, svanisce piano quando si toglie la maglia e lo guardo, restando sbalordito

Mi allontano piano continuando a guardarlo, e mi scontro con Riccardo mentre cammino all'indietro
-Ehm io vi aspetto fuori sì?- gli dico
-Vai prima di diventare più rosso di non so cosa- lo vedo ridere mentre guarda prima Dadda e poi me.

-Perchè non ti asciughi i capelli? Guarda che ti ammali se fai così- sono passati solo dieci minuti quando Dadda esce dallo spogliatoio con i capelli bagnati e da solo

-Ho una cosa chiamata 'sistema immunitario' non so se la conosci- ride e mette a terra il borsone prendendo la sigaretta elettronica

Nonostante pensavo fosse tutto cambiato, passiamo il tempo in cui aspettiamo gli altri a chiacchierare normalmente.

Sì forse lo guardo un po' troppo quando fa dei tiri con la sigaretta, ma sono sicuro che non se ne sia accorto

-Avete già scelto il ristorante?- gli altri escono in massa dallo spogliatoio e si mettono a discutere su dove andare
Non mi immischio, sinceramente mi va bene qualunque cosa scelgano quindi mi adeguerò

Quando però questa volta Dadda mi offre un passaggio lo accetto subito molto volentieri, chiedendo scusa a Riccardo con lo sguardo
L'ultima volta non è andata molto bene, speriamo che questa vada meglio.

Dadda's pov

Riesco a contenere a stento la felicità che provo quando Simone accetta il mio passaggio, la sento come una rivincita anche se è riguardo il nulla

Chiacchieriamo sereni con la musica in sottofondo, ma troviamo molto traffico e finisce che arriviamo per ultimi al ristorante

Finiamo in due posti vicini, io al lato del tavolo con solo Simone accanto, e lui con Riccardo di fronte e Abe di fianco.

Chiacchieriamo della partita e sulle prossime che faremo, ma cazzeggiamo anche un sacco

Forse inconsciamente o forse perché spinto dall'euforia della giornata, faccio sì che spesso una parte di me tocchi Simone, che sia il piede o il ginocchio o addirittura la spalla.

Azzardato? Forse, ma abbiamo sempre fatto questo genere di cose, non sarà solo perché mi piace che cambierà tutto

Lo riaccompagno a casa e mi assicuro che entri nel portone prima di andarmene, salutandolo con la mano per tutto il tempo
Poco mi importa in questo momento se mi abbia visto, è altamente improbabile.

Tornato a casa faccio i gradini a due a due, metto tutte le cose a lavare facendo partire la lavatrice e mi butto sul divano aspettando che finisca per stendere

Mi copro il viso con le mani mentre i ricordi di oggi mi tornano in mente: l'abbraccio con Simone, i suoi bellissimi occhi quando mi ha calmato e la felicità di quando ha scelto di venire in macchina con me

Un sorriso si insinua sul mio viso, e non riesco a farlo andare via, non che ci provi più di tanto però.

You and me, always l Dadda x AwedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora