56.

1.1K 61 86
                                    

Dadda's pov

Ce lo meritavamo.
Abbiamo fatto un campionato stupendo ma siamo caduti sull'ultima partita. Ho la delusione negli occhi; vorrei abbracciare Simone e piangere, piangere perché non ci meritiamo la sconfitta e piangere perché mi sento un fallito

Guardo in alto sospirando prima di andare a prendere la medaglia d'argento ed essendo il capitano devo dire almeno qualcosa, ma da solo non riesco a farcela.
Riccardo parla per primo, e Simone si sposta fino ad arrivarmi accanto, mettendomi un braccio attorno alle spalle.

Deve aver capito che ho bisogno di lui o potrei crollare da un momento all'altro.
Dico delle cose, rispondo alle domande e vado a farmi la doccia con gli altri, ma è come se non fossi io a fare queste cose.
Ho il pilota automatico e rimango in silenzio da quando entro nello spogliatoio finché non ne esco, e mentre tengo la testa bassa vado contro qualcuno

-Oh scusa non ti avevo visto- sono le mie prime parole dopo mezz'ora di silenzio; non alzo lo sguardo, tiro avanti per la mia strada a cercare Simone
Ma la persona contro cui ho sbattuto mi ferma per un braccio
-Amore vieni qua- senza neanche alzare lo sguardo mi fiondo tra le sue braccia, riconoscerei quella voce tra un milione.

-Mi dispiace Simo, mi dispiace- non piango, sono forte non posso lasciarmi trasportare dalle emozioni, ma faccio dei respiri profondi e stringo gli occhi
-Mi dispiace- sussurro di nuovo, ora però tranquillizzato dalle due mani che giocano con i miei capelli

-Sei stato bravissimo Daniel, il più bravo in campo- ha una voce dolce e rilassante che mi fa quasi cedere all'istante
Rimango in silenzio, ma quando sento che qualcuno si sta avvicinando a noi mi allontano e mi schiarisco la voce
-Bene, andiamo?- gli tendo la mano destra, che accetta volentieri.

Prima di andare salutiamo tutti, facendoci i complimenti perché siamo arrivati in finale e perché siamo stati bravissimi lo stesso
Facciamo una camminata mano nella mano fino all'auto quasi in silenzio, e in macchina Simone fa degli sporadici tentativi di conversazione ma tra la mia stanchezza e la delusione di entrambi lascia perdere, cadendo in un silenzio tranquillo ma pesante

Quando ferma la macchina slaccio la cintura e lo bacio
-Ci vediamo domani?- anche senza una risposta affermativa so che lo avrei rivisto in qualche modo
-Ovvio, e ora aspettami che non hai le chiavi- esce anche lui dalla macchina e va verso il portone di casa sua

Ero così assorto nei miei pensieri che non mi sono accorto che non mi ha riportato a casa mia, ma a casa sua
-Ma Simo non ho un cambio, e domani devo andare da Riccardo per continuare i lavori nello studio- voglio stare con lui, ma so che se rimango probabilmente domani dormirò fino a tardi.

-Ci mettiamo la sveglia, e poi hai già lasciato qualche cambio qua la settimana scorsa ricordi?- apre anche il portone di casa
-Vero, d'accordo però ora andiamo subito a letto che sono sfinito- entriamo in casa, e non appena metto le cose sporche nella lavatrice e la faccio partire vado in camera sua

Mi lascio cadere nel letto vestito sdraiandomi a pancia in giù, e mentre aspetto che Simone torni dal bagno lascio che una lacrima di disappunto e tristezza si faccia strada sulla guancia.
Ma solo una, e quando scende sono veloce a cancellare le tracce che sia mai stata lì passandoci una mano sopra.

Quando Simone torna dal bagno mi raggiunge subito, spegnendo tutte le luci presenti in casa e mettendo un bicchiere d'acqua sul comodino dal mio lato
-Vieni qua- si sdraia affianco a me, passandomi una mano sulla guancia

Mi giro su un fianco per abbracciarlo e intreccio le nostre gambe, appoggiando la testa sul suo petto
-Siamo arrivati secondi, siete stati fantastici per tutto il campionato e anche stasera- mi dà un bacio in testa -E sei ancora il mio giocatore preferito-

You and me, always l Dadda x AwedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora