Awed's pov
Mi sveglio con una fame mostruosa e un profumo buonissimo che riempie l'aria
Rotolo dove penso ci sia Dadda, ma il materasso accanto a me è vuoto. Deve decisamente smetterla di svegliarsi prima di meCon un po' di fatica mi alzo in piedi, faccio per stiracchiarmi ma ci ripenso quando le costole mi danno una fitta di dolore
Accendo il telefono mentre mi passo una mano tra i capelli, ho molte notifiche ma di messaggi solo Riccardo, che mi chiede come sto e per che ora deve venire stasera. Vero, mi ero dimenticato che stasera dovevamo cenare insieme.Gli dò appuntamento per le otto di sera, e ora che guardo meglio è solo tra tre ore
-Buongiorno amore- vado in cucina, e trovo Dadda che sta impiattando delle generose porzioni di uova strapazzate in due piatti sul tavolo che mi è arrivato qualche giorno fa-Ciao amoreddu meu, ti senti un pochino meglio?- posa subito la padella e mi viene incontro, sorridendomi
-Chii?- rido, adoro quando parla in Sardo, ha una voce così attraente
-Amore mio- mi bacia sul naso e mi guarda, aspettando una risposta
-Sì molto meglio, grazie soprattutto alle cure del medico migliore del mondo- lo bacio e lo seguo a tavola.Non mangiamo molto, ma Dadda mi spiega che quello che ha fatto erano le ultime cose presenti in casa
-Tra un po' vado a fare la spesa, e già che ci sono vado a prendere qualche maglietta prima di tornare qua- mi avvisa, mentre mette i piatti nella lavastoviglie
-Resti qui anche stanotte?- sono raggiante, quando dormo con lui mi sento a casa e soprattutto al sicuro
-Ovvio, resterò qua finché non ti sarai ripreso del tutto. Dopo.. beh dopo facciamo come abbiamo sempre fatto- scrolla le spalle facendo cadere l'argomento.Prima di vestirsi mi cambia le garze che mi ha messo ieri sera e mi aiuta a mettere una maglietta
-Ti amo tanto, ma tipo tantissimo- dico, abbracciandolo prima di lasciarlo andare a fare la spesa-Anche io- mi bacia -Ora vai a riposarti sul divano- mi saluta, e quando esce faccio come mi dice, portando del ghiaccio da mettere sull'addome
-Uff è freddoo- anche se sono solo in casa nessuno può togliermi il diritto di lamentarmi.
Mi rigiro un po' guardando un film sul computer, e quando manca mezz'oretta all'orario in cui Riccardo dovrebbe arrivare mi alzo e vado ad apparecchiare, e ordino le pizze in modo che arrivino tra un'ora.
Con della musica in sottofondo il tempo passa molto più in fretta, e anche se Dadda non è ancora tornato Riccardo suona al citofono
-Apri che sono inseguito da un branco di opossum muscolosi- ridacchio e gli apro il portone, lasciando la porta di casa aperta
Sto mettendo le posate quando la porta di casa si chiude, e Riccardo mi viene vicino per salutarmi
-Ma che ti sei fatto?- esclama, quando mi vede-Non merito neanche un ciao?- ridacchio
-Ciao. come sei diventato una mummia?-Rido a pieni polmoni finché non mi fa male lo stomaco e mi piego in due
-Una.. una mummia- dico tra le risate, ma non riesco a farmarmi
-Sì, dovete andare ad una festa in maschera o che cosa?- ride anche lui ma vedo che è preoccupato, quindi faccio qualche respiro profondo per calmarmi e una volta che ci sono riuscito gli racconto tutto.È più facile di ieri sera e riesco a raccontarglielo con il sorriso, anche se non credo che uscirò di casa da solo per i prossimi mesi.
-Cazzo mi dispiace, ora com'è tutto bene?- mi squadra un po', ma vedendomi sereno e sorridente è meno preoccupato di prima
-Oh sì, fa ancora male ma tutto bene- siamo interrotti dal citofono, devono essere arrivate le pizze perché Dadda ha le chiavi
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You and me, always l Dadda x Awed
FanfictionAwed e Dadda sono due migliori amici, nulla di più. Riccardo però, il loro migliore amico, sta notando certi comportamenti a dir poco strani da uno dei due, ma non sa bene cosa fare. Se Awed sta cercando di concentrarsi sul lavoro e sulla programmaz...