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E per tutti
Il dolore degli altri
È dolore a metà.

UN INCONTRO PERICOLOSO

Ammetto che molte volte sono sfigata,e quando dico molte intendo sempre.
Si,la fortuna non è mai stata parte di me.

Ci sono volte in cui penso che se si nasce con la sfiga non si può aspettare la fortuna.
Te la devi creare.

Per questo sto sempre a rimboccarmi le maniche e fare del mio meglio.
Spero in qualcosa che possa migliorare la mia vita.

Non che sia un totale disastro è.
Ma a volte vorrei che fosse migliore.
Sento come se mi mancasse qualcosa.

Devo dire che sono stata proprio sfigata a dover passare tutta la notte a casa di Elia e per di più nel suo letto.
Devo però ammettere,con mia grande riluttanza,che quel ragazza dagli occhi rari cucina molto bene.

Cucina...parola grande visto che mi ha preparato solamente una tazza calda di latte e dei biscotti.
Ma era tutto talmente squisito che facevo addirittura fatica a trattenere dei gemiti soddisfatti.

Per fortuna sono scappata presto da quella casa e ora sto girovagando come una vagabonda in mezzo alle strade di San Francisco perché i miei ancora non sono tornati a casa.

Tornano alle 10 di notte e io non so da chi mangiare.
Non ho abbastanza soldi,solo 20 centesimi e ora non ho nemmeno più amici.

Bene,che merda la tua vita Iris.
La prossima volta cerca di ricordarti le chiavi possibilmente,mi ripeto a mente.

Sbuffo camminando e di tanto in tanto scalcio qualche sassolino con il piede per scacciare la noia che so già mi rincorrerà per tutta la giornata.

Mi butto con la grazia di una balena su una panchina scrostata e alzo gli occhi al cielo.
Il sole mi acceca improvvisamente,così mi porto una mano davanti agli occhi.

Il cielo è limpido,senza una nuvola.
C'è solo il sole.
Questa giornata è così noiosa e lenta che nemmeno quel giorno al museo lo può superare.

E io mi lamentavo pure.
Ma che ingrata che ero.
Controllo il telefono maniacalmente ogni due minuti,anche se so che non troverò nessuna notifica.

Il mio telefono segna le 10 e 45 di mattina e il clima oggi raggiunge addirittura 20 gradi.
Mi sento un po' accaldata ma nulla di che.

Oggi è il 17 dicembre,si avvicina sempre di più il natale.
Mio padre sta già cercando tutte le decorazione che metteremo per adornare la nostra bellissima casetta.
Mentre mia madre...bhe lei non sta quasi mai a casa ultimamente.

Non so cosa stia succedendo,ma non mi sono porta domande.
E nemmeno lo farò,perché mia madre non è mai stata una tipa molto presente.
Soprattutto come mamma.

Sbuffo ancora una volta e mi alzo dalla panchina.
Con le braccia incrociate al petto decido di andare al parco giochi.

È stracolmo di bambini che urlano e schiamazzano come marmocchi.
Corrono di qua e di là come delle pesti.

Sono degli esserini instancabili che non si fermano un minuto e ti fanno sgolare.
Guardo attentamente lo scivolo.
I bambini fanno la fila solo per scivolare giù.

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