2. Adriano

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È venuta con Nic, potevo immaginarmelo.

Mi sento osservato, mi giro

"Nun comincià Coccolí"

"Che vuoi Adrià, te speravi non venisse?"

Sto iniziando ad infastidirmi. Perché tutti credono che a me non importi più di Greta, perché non capiscono che ho avuto bisogno di staccare la spina e di respirare un po' poiché mi sentivo esplodere e non volevo far ricadere la mia angoscia su di lei.

"Gabrié nun inizià, è giusto che sta qui"

"Non comincià Gabrie', nun ha detto niente Adriano." Eccolo Felice, almeno c'è lui che mette pace con il resto dei miserabili.

Da quando mi sono lasciato con Greta il nostro rapporto si è un po' incrinato. Lo so che mi vogliono bene come io a loro ma è anche vero che loro hanno visto lei stare male, tanto .

Mi prendo la colpa , di tutto.

Partiamo dagli inizi però...

Avevo 15 anni la prima volta che ho visto Greta. Eravamo qui al parchetto e Niccolò aveva deciso di portare una sua nuova amica per farcela conoscere. Io e Gabriele non eravamo poi tanto convinti poiché secondo noi il nostro gruppo era formato solo da noi ragazzi.

Ben presto ci sbagliammo perché Greta inizió a farsi spazio nel nostro cuore, così come nel nostro gruppo, in modo così delicato senza chiedere nulla in cambio.
Lei donava amicizia, gentilezza e amore; noi ricambiavamo come meglio potevamo.

Tra di noi non è mai stata una semplice amicizia. C'è sempre stato qualcosa di più, un filo rosso che ci legava.

All'età di 17 anni il nostro primo bacio.

All'età di 18 anni la prima volta che abbiamo fatto l'amore.

All'età di 19 anni ci siamo lasciati per 6 mesi perché io non sono stato molto "fedele".

All'età di 21 anni il nostro primo viaggio da soli.

All'età di 22 anni la sua laurea.

All'età di 24 anni la prima uscita con la prima macchina che mi sono comprato da solo.

Lei è stata sempre un punto fermo, la mia ancora. La mia prima volta in tutto; l'amore più grande della mia vita. Se mi chiedessero cos'è l'amore risponderei lei: lei che è stata in grado di insegnarmelo, di proteggerlo e di farlo sbocciare come una rosa.

Poi però come una rosa perde i petali, io l'ho persa.

Per colpa mia.

All'età di 26 anni l'ho lasciata io.

Non riuscivo più a ricambiare il suo amore, mi sentivo sempre dietro di lei nella corsa dei sentimenti. Il lavoro mi teneva e mi tiene troppo occupato: ultimorecords e vivo concerti.

Non le dedicavo del tempo e lei si accontentava. Lei, però, è una donna che non merita di accontentarsi.
Da qui la scelta di interrompere la nostra storia.

Ora...

Vederla sorridere mi rasserena, sta meglio. Niccolò voleva uccidermi quando ha saputo tutto ma poi ha voluto che gli raccontassi il vero motivo e mi ha compreso: noi siamo fratelli de core.

In videochiamata con Jacqueline le racconta la giornata, oggi ha fatto nascere due gemellini ed è così contenta.
Ricordo che nei suoi ringraziamenti finali sulla tesi scrisse i nomi di tutti i bambini nati durante il suo tirocinio: giorno e ora.

Durante la serata ad un certo punto mi si avvicina

"Ciao" me dice dopo mesi che non ci parlavamo
"Posso metteme qui?"

E io le faccio spazio, non fiato.

"Ieri mi ha chiamata tua mamma e mi ha invitato al suo compleanno. Le ho detto che ci avrei pensato ma in realtà avrei voluto prima parlarne con te. Tu che dici? Non voglio crearti disagio"

"Nun me sento mai a disagio co te Gré. Vieni, sai che sei come 'na figlia pe' lei."

"Sicuro Adrià"

"Sicuro"

Silenzio, nessuno parla.
Si sentono i nostri amici chiacchierare in lontananza ma noi niente. Questo silenzio mi uccide. Vedo lei che si inizia a muovere.

"Bene, io chiedo a Niccolò se me porta a casa. Domani ho il turno di mattina, ce vediamo Adriano"

"Ce vediamo Greta"



SPAZIO AUTRICE:

Continua con il punto di vista di Adriano. Vi sta piacendo ? cosa ne pensate? Fatemi sapere perché più stimoli ho più mi vengono nuove idee♥️♥️ un baciooo

Rosso fuoco, da sempre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora