40. Greta/Adriano

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4 anni dopo

Adriano

"Matteo vieni a mettere le scarpe! Nun me fare gridà ogni volta" dico con forse troppa enfasi.

Ebbene sì oggi è il primo giorno del secondo anno di asilo di Matteo e come il nostro solito siamo in ritardo.

Da quando è arrivato Matteo, la mia vita si è colorata di un azzurro così intenso da accecarmi ogni qual volta provassi a vedere un'altro colore.
La prima volta che l'ho preso in braccio, la prima parola, i primi passi, il primo dentino e il primo taglio di capelli sono piccoli passi che hanno reso lui più grande e io sempre più orgogliosa di quel piccolo esserino.

Il primo periodo da neogenitori è stato stressante ma pieno di felicità e di sorrisi. Adriano è un ottimo papà, sempre attento e divertente ma soprattutto un ottimo marito in grado di sostenermi, aiutarmi e capirmi. Una sua particolare dote è quella di essere sempre attento anche alle più piccole problematiche.

È da sempre stato la mia spalla ma in questi anni è diventato proprio il mio salvagente.

Ah già, mi sono dimenticata di dire che due anni dopo la nascita di Matteo ci siamo sposati successivamente ad una sua bellissima dichiarazione e proposta durante una vacanza in Sicilia con i nostri amici.
È stato un matrimonio semplice ma pieno di amore, complicità e divertimento.

Chiaro primo segno di un amore difficile da spezzare.

Ma se il colore blu intenso che ha colorato la mia vita alla nascita di Matteo pensavo si mischiasse perfettamente con il colore rosso fuoco che mi lega ad Adriano, così non è stato.

Il nostro rosso sta diventando sempre più sbiadito.

Litighiamo per ogni cosa: dai panni sporchi in giro per casa alla tavoletta del water alzata, dai miei orari di lavoro alla spesa non fatta, da chi deve svegliare Matteo al mattino a capire chi deve andare a prenderlo il pomeriggio all'asilo.
È diventata una situazione insostenibile.

"Sei sempre tu che vuoi gridà" risponde lui.

Ecco appunto.

Uno dei motivi per il quale discutiamo maggiormente è sempre lo stesso: lui non si riesce a trattenersi dal litigare davanti a nostro figlio.
Molte volte lo lascio parlare da solo ma poi mi insulto mentalmente, perché io non sono così, e allora aspetto che il piccolo dorma per entrare anch'io all'attacco.

Conclusione di tutto ciò? Portiamo avanti una banale litigata per giorni e giorni.

Credo che orientativamente abbiamo iniziato a discutere dopo i risultati ottenuti da quel progetto che aveva fatto un paio di anni fa a Milano.
Quest'ultimo ha portato Adriano ad avere un ottimo successo nel suo campo tanto da viaggiare molto spesso e per più giorni.
Ebbene capita che lui debba partire decisamente troppe volte mentre io rimango qui sola destreggiandomi tra i vari impegni di Matteo e i miei turni insostenibili a lavoro. Ringrazio i miei e i suoi genitori dell'enorme aiuto che mi danno e anche alle mie colleghe che mi permettono di cambiare il turno più volte in un mese anche perché, altrimenti, non saprei come fare.

O parte con Clemente per "Vivo concerti" oppure rimane qui ma sta sempre negli studi della "Ultimorecords".

Ovviamente si sa come sono fatta e ho cercato di resistere dal fargli una sfuriata per tanto tempo, ma poi non c'è l'ho fatta più. Sono scoppiata del tutto quando sono venuta a sapere che molte volte non riusciva nemmeno ad andare a prendere Matteo all'asilo il pomeriggio, cosa che molte volte fa tutt'ora.
Un paio di mesi fa ho scoperto che quando Niccolò andava a prendere il suo Edoardo all'uscita di scuola, prendeva anche Matteo e se lo portava negli studi.

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