45.Greta

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Dopo aver parlato con Giulia sono tornata a casa di Niccolò per pranzare insieme così da raccontargli tutto quello che la ragazza mi ha detto.

Ovviamente la sua reazione è stata esagerata, a mio parere, poiché mi ha rinfacciato più e più volte quanto lui abbia ragione e anche il fatto che non ascolto mai quello che mi dice. Mi ha poi detto che dovrò inginocchiarmi ai piedi di Adriano per farmi perdonare di tutto quello che ho pensato, negativamente, su di lui.

Ovviamente non succederà mai quest'ultima scena, ma dovrò farmi perdonare seriamente.

Anche lui ne ha di cose da farsi perdonare comunque...

In ogni caso dopo pranzo sono corsa a prendere Matteo da scuola e ora siamo a casa nell'intento di provare ad insegnare a Mila come riportare la pallina.

Un'impresa ardua che né io né Adriano siamo riusciti a portare a termine ma mio figlio, una testa dura come quella di suo padre, deve farlo perché lui è capace.

Ok forse testa dura anche come me.

Siamo tre capoccioni.

Comunque oltre a giocare con Matteo sto anche aspettando mio marito e nel mentre sto cercando di ideare un discorso che già so che dimenticherò appena i nostri occhi si incroceranno.

Finito di giocare vado a preparare la cena e Matteo si sdraia sul divano per vedersi un po' la televisione.

"Mà me metti il video dei me contro te?"

"Amore adesso arrivo, vediti questo cartone nel frattempo"

"Mamma dai, ti prego"

Bene iniziano i capricci.

"Matteo aspetta che finisco di preparare il sugo e arrivo"

"Ma io lo voglio adesso mamma" urla

"Non urlare altrimenti non te lo metto proprio" mi giro con sguardo minaccioso.

"Voglio i me contro te, punto e basta" urla mentre lancia un cuscino.

"Cosa vuol dire punto e basta? Perché rispondi così alla mamma?" interviene Adriano.

Bene, è arrivato.
Non ho sentito nemmeno la porta aprirsi o Mila correre verso di lui, ero troppo presa dal capriccio di Matteo.

"Mamma non vuole mettermi i video dei me contro te" dice mio figlio imbronciato.

"Ti ho detto solo di aspettare Matteo, non ti ho detto di no"

Adriano si siede vicino a lui e prende il telecomando tra le sue mani.

"La mamma ti ha chiesto solo di aspettare per poter finire di preparare il sugo per la pasta" mi difende.

"Ma ora me li metti tu?" dice Matteo sperando nella bontà di suo padre.

"No, hai risposto male alla mamma e quindi aspetterai che lei finirà di preparare la cena" risponde sentenzioso.

Matteo continua a fare un po' di capricci ma rendendosi conto che suo padre è irremovibile decide di stare in silenzio, con le braccia intrecciate, ad aspettare che io finisca per poter adempiere al suo capriccio.

Superato questo piccolo momento di astio, Adriano prepara la tavola mentre io sistemo lo zainetto dell'asilo di Matteo.

"Dopo dovrei dirti una cosa" inizio cautamente.

"È importante? È successo qualcosa di grave?" mi domanda sospettoso.

"No niente di grave, te volevo dì na cosa però"

"Magari più tardi. Dopo vengono Gabriele, Niccolò e Gianmarco che dovemo parlà del progetto finale del concerto"

"Ah, non mi avevi detto niente" mi rabbuio, speravo fosse la volta buona per chiarire definitivamente tutta questa storia.

Rosso fuoco, da sempre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora