34. Greta

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Sono finalmente le 14:00 quando finisco il turno in ospedale e mi dirigo verso la mia auto il più velocemente possibile.

Arrivata a casa e parcheggiata la macchina nel garage, non vedo l'ora di mangiare la cotoletta che Adriano mi ha preparato insieme a dell'insalata di lattuga. Apro la porta e dopo essermi tolta le scarpe, e aver sbaciucchiato un po' Mila, chiamo a gran voce Adriano poiché non lo trovo da nessuna parte.

"Ciao Gré" mi dice gridando

"Ei, mi cambio e arrivo" rispondo in altrettanto modo

Vado in bagno, metto una tuta comoda e torno in salotto.

Un odore di fumo mi fa venire quasi da vomitare.

Capisco, allora, che sicuramente Adriano è sul terrazzo in giardino che fuma una sigaretta.

"Ma hai fumato dentro?" chiedo sgarbatamente mentre mi tengo il naso attappato

"Ma te pare Gré? Sarà entrata un po' de puzza ma comunque lo sai che non fumo mai dentro"

"Nun se po' stà Adrià, se more di puzza"

"Nun esagerà come al tuo solito" mi accusa

"Ma sei andato a sentire l'odore che c'è? Forse l'hai accesa dentro e non ci hai fatto caso"

"Non mi rompere le palle Greta, ti ho detto che non l'ho fatto punto e basta. Vatti a fare un controllo perché me sa che l'olfatto nun te funziona bene ultimamente"

"Ma perché devi fà sempre così, se sento puzza non posso dirlo?"

"Si ma non me accusà magari"

"Ma quale accusa? E poi l'esagerata sono io. Se magari te togliessi il vizio sarebbe anche meglio" dico con un po' di saccenza, lo ammetto.

"Ora me fai la predica? Gré ma vatti a fare un giro va"

"Io vado quando me pare, era solo un consiglio"

"Che non seguirò quindi non rompermi il cazzo, vediti la vita tua"

Lo guardo scioccata

"Bene, fai come cazzo te pare" dico incazzata mentre mi giro per tornare dentro casa "Io vado a mangiare, tu hai già fatto?"

Ovviamente devo fare sempre la sottona.

Incazzata ma sempre sottona.

Non mi smentisco mai.

"Si, ho mangiato presto perché devo tornà in studio tra poco " mi risponde scocciato

"Se te scocci a rispondermi puoi stare pure in silenzio, nun te preoccupà"  e detto ciò torno dentro a pranzare in santa pace mentre guardo un'altra puntata di Shameless.

Dopo una mezz'oretta lo vedo andare verso il mobile nell'entrata e prendere le chiavi della macchina

"Io vado" mi dice

"Ciao" concludo

Mi guarda come se volesse dirmi qualcosa ma alla fine ci rinuncia e va via. Meglio così, non ho proprio la voglia di portare avanti una discussione così insignificante.

Nel pomeriggio ricevo una chiamata da mia madre che mi chiede di accompagnarla al centro commerciale perché deve fare delle compere e io accetto di buon grado.

Almeno faccio qualcosa di diverso invece di rimanere sul divano a fare la fossa.

Mi preparo velocemente e in poco tempo siamo già tra i negozi.

Mi è sempre piaciuto fare shopping con mia mamma perché lei ha buon gusto, mi consiglia sempre molto bene e poi perché no, delle volte ottengo anche qualche vestito in regalo.

Rosso fuoco, da sempre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora