32.Greta

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La notte, dopo la felice notizia di Gianmarco, non posso negare di essermi chiusa in bagno a piangere nella speranza che Adriano non mi sentisse.

Sia chiaro che io sono contentissima per i miei amici e che non vedo l'ora di diventare zia per viziare il mio futuro nipotino o futura nipotina.

Il problema sorge però quando sono sola con i miei pensieri e le domande vengono spontanee.

Ma perché io no?

Perché io non posso vivere questa gioia con l'amore della mia vita?

Che c'è di sbagliato nel voler fare la mamma?

Perché tutto questo dolore?

Perché tutta questa sofferenza?

Il dolore ti insegna a viaggiare e a marciare indietro: dal grande al piccolo, dal mare al lago, dalla luna alle stelle, dal superfluo all'essenziale.

Per non farci mancare nulla ci si mettono anche i colleghi a lavoro o i parenti lontani che domandano puntualmente: "Hai 28 anni ormai,  un figlio quando?"

Il fatto è che le persone si sentono sempre in dovere di dire qualcosa.

In buona fede magari pensano di rassicurare proponendo soluzioni di ogni tipo pur non sapendo nulla di ciò che accade realmente nella coppia. Non sanno che una donna che non riesce ad avere un figlio si è posta già un miliardo di volte queste domande.

Vedi amiche, parenti e vicine diventare mamme e ti crolla la terra sotto i piedi perché ti dai sempre la colpa quando, in realtà, colpa non ne hai.

E allora lì subentra l'invidia.
Diventi invidiosa di ogni mamma che tiene in braccio il suo bebé, di ogni mamma che allatta il suo bambino e di ogni mamma che insieme al suo compagno gioca allegramente con suo figlio.

La gravidanza di Federica ha innescato in me l'accensione di emozioni contrastanti: da un lato la gioia autentica per lei e da un lato la tristezza insieme al senso di colpa proprio per quest'ultima.

Il dolore più grande è poi vedere Adriano fare finta di nulla e mostrarsi forte per me.
Perché non riesco a dargli un figlio?
Sarebbe un bravissimo papà, ne sono certa. 
Lui mi sta sempre accanto sussurrandomi parole dolci e sincere ma io cerco sempre di rassicurarlo e di non cedere a un pianto disperato quando in realtà vorrei solo crollare nelle sue braccia.

Vorrei donarci semplicemente un amore ineguagliabile per la vita, l'amore per eccellenza.

Si dice che l'amore che lega una madre a un figlio sia unico e inimitabile e che i loro cuori battano insieme.
Mi chiedo, allora, se questo giorno arriverà anche per me o rimarrà tutto solamente nella mia testa e nel mio cuore.

Ti aspetteremo bambino mio.

Ti aspetteremo per tutto il tempo che vorrai.

Attenderemo con il fiato sospeso il momento in cui le nostre vite s'intrecceranno e nel frattempo rimarremo in questo limbo nell'attesa del nostro piccolo miracolo.

Tu sei il sogno che non mi lascia dormire la notte, mio piccolo tesoro.

.....

Sono passati un paio di giorni da quella sera e oggi è il compleanno del mio fidanzato, il 16 dicembre.

In questi giorni Adriano ha provato in ogni modo possibile di parlare con me e di sfogarmi  con lui ma io ho cercato in ogni modo di sviare l'argomento.

Ripeto, non voglio angosciarlo ancora di più.

Oggi ho il giorno libero e quindi posso fare tutto con più calma tra cui svegliarmi senza quella fastidiosa sveglia, tanto per cominciare.

Rosso fuoco, da sempre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora