𝖿𝗈𝗎𝗋.

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se il capitolo vi piace lasciate qualche stellina e qualche commento, ne sarei felicissima! buona lettura❤️!

𝐁ill Kaulitz.

Da tutti conosciuto come il cantante dei Tokio Hotel.

Vestiario particolare, quasi inusuale per i ragazzi giovani come lui.

Tutti lo vedevano come un ragazzo dolce, talentuoso e disponibile, nonostante qualcuno cercasse di infiltrarsi della sua vita privata.

Un animo candido e puro, insomma una persona alquanto rispettabile, che non si faceva travoler troppo dalla fama.

Si considerava umano come tutti, con la possibilità di commettere errori e provare certe emozioni.

Il corvino era intento a scorrere tra le pagine web riguardanti l'intervista della band.

Leggeva tutto, ma puntualmente si fermava  quando arrivava a quella domanda, cambiando rabbiosamente schermata.

Chiuse il computer, arrabbiato perché tutti consideravano la sua risposta "giusta".

Questo perché era solito credere che il frontman dovesse essere single e desiderabile, non sapendo la situazione attuale del ragazzo.

Egli prese il telefono, convinto di voler risolvere finalmente con la mora.

Quando sentì il suo pianto tramite il telefono poche ore prima, si sentì immediatamente colpevole, e si rese conto dei danni che le stava causando.

«Un messaggio dovrebbe bastare per il momento, spero», mormorò, aprendo le precedenti conversazioni con la mora.

Ma poi gli venne un dubbio.

E se lei non volesse risolvere?

Realizzò poi che sarebbe stato possibile, visto tutto il male che continuava a causarle, ed entrò in uno stato di crisi.

Chiamò il fratello, che dopo svariati minuti entrò in camera sua.

«Voglio chiarire con Nives», disse il corvino diretto, guardando il gemello negli occhi.

«Ti sei reso conto di aver fatto la cazzata, eh?», Tom lo guardò con disappunto

«Sì, ti prego aiutami»

«Cosa dovrei fare io?, devi parlarci tu, fratellino.
E non mi sembra il caso di farlo dietro uno schermo, comunque», gli rispose con un'alzata di spalle.

«E quando dovrei parlarle?», Bill continuò a cercare aiuto dal fratello, con la consapevolezza del proprio sbaglio nelle vene

«Quando il tour finirà, faccia a faccia», rispose con tono ovvio Tom

«Ma mancano due mesi!», il corvino lo guardò esasperato

«Hai fatto la stronzata?, ora te ne prendi le responsabilità.
La stai facendo star male, te ne rendi conto?
Se pensi di risolvere con un semplice "mi dispiace" ti sbagli di grosso»

Sentir dire queste cose dal suo gemello, la persona che gli assomigliava più di tutti, gli fece sembrare che a dirle fosse un pezzo di se stesso.

«Lo so, mi credi stupido?», disse Bill mettendosi una mano nei capelli, che ora gli cadevano sulle spalle, liberi da tutta quella lacca.

«Dopo ciò che hai fatto inizio a dubitare della tua intelligenza, fratellino», disse Tom sedendosi accanto a lui sul letto, mettendogli una mano sulla spalla, cercando di rincuorarlo.

Nonostante tutto aveva sbagliato, ma lo aveva riconosciuto e stava male anche lui, non poteva andargli contro per sempre.

«Lo hai fatto senza riflettere, vero?»

«Sì», si passò poi una mano sugli occhi, struccati dal solito ombretto nero.

«Ti prego Tom, aiutami» guardò il fratello con le lacrime agli occhi, speranzoso di trovare una soluzione.

«Non posso costringerla a perdonarti, lo sai?», il suo gemello lo guardò con un po' di pena negli occhi mentre parlava, facendogli abbassare lo sguardo.

«Sì, ma aiutami almeno a capire se potrà mai farlo o meno»

————

3:56 AM

𝐈l corvino stava steso sul proprio letto a guardare il soffitto sopra di sé, mentre il silenzio regnava intorno a lui.

Sospirò massaggiandosi le tempie, sperando di rilassare i neuroni, o qualcosa del genere, per riuscire ad addormentarsi.

Qualche ora dopo lui e gli altri tre sarebbero dovuti partire per un meet and greet con i fan, in una cittadina della Francia.

Si girò su un fianco, con lo sguardo rivolto verso la finestra ancora aperta.

Posò poi lo sguardo sul pacchetto di sigarette posato sul comodino accanto al letto, e si morse il labbro.

Stava provando a smettere di fumare, perché la ragazza gli confidò quanto odiasse le sigarette, nonostante ne facesse un abbondante uso anche lei.

Non sapeva quando precisamente provò a smettere, solo che da un giorno all'altro smise, ricordandosi della ragazza.

Lo aveva fatto senza accorgersene, per lei.

Si alzò e prese il pacchetto, cercando di fare  rumore il meno possibile.

Lentamente si avvicinò alla finestra e la aprì, storcendo il naso quando essa produsse un suono stridulo.

Dalla sua finestra vedeva un secchio della spazzatura aperto, da cui riusciva a vedere bottigliette di plastica e rimasugli di cibo, nonostante fosse al terzo piano.
Esso era posizionato proprio sotto la sua finestra.

Aprì il pacchetto ancora intero, non aveva toccato nessuna di quelle sigarette.

Lo richiuse con rabbia, e poi sussurrò una breve frase, prima di lasciar cadere il pacchetto, che entrò nel secchio.

«Per te, Nives.»

spazio autrice
ECCOMII!
qui Bill soffre, suca Bill.
ditemi cosa ne pensate!!
ci leggiamo presto🙆🏻‍♀️🙆🏻‍♀️
love u all ❤️ 😼
~cri<3

𝐌𝐀𝐆𝐃𝐄𝐁𝐔𝐑𝐆→𝖻𝗂𝗅𝗅 𝗄𝖺𝗎𝗅𝗂𝗍𝗓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora