𝐍ives il giorno successivo si alzò dal letto felice, visto che quel giorno sarebbe andata a mangiare per pranzo a casa Kaulitz.
Dopo essersi sciacquata la faccia con l'acqua fredda per svegliarsi, si guardò allo specchio e sgranò gli occhi.
Tre brufoli erano ben visibili sulla sua guancia destra.
Provò a toccarli, ma ritrasse la mano dopo aver sentito un piccolo fastidio.
«Mi ha vista così?», si guardò meglio allo specchio, sentendosi a disagio ed imbarazzata.
Sospirò combattuta, e per un momento pensò di essere tornata nel 2003, quando la sua acne era il centro pulsante delle sue insicurezze.
Aveva forse mangiato troppa cioccolata?
Era stressata?
Non lo sapeva.Uscì dal bagno nervosa, scese in cucina e bevve il suo solito succo, lasciando da parte i biscotti con gocce di cioccolato.
Si sdraiò sul divano di pelle del suo salotto, con una mano sulla guancia.
Come avrebbe fatto a coprirli?
Avrebbe dovuto dare buca a Bill, non presentandosi?
Mentre pensava, il telefono che teneva stretto nella mano sinistra vibrò, e lei istintivamente lo accese.
Era proprio il corvino, che le mandava il buongiorno seguito da un cuoricino.
Arrossì e sorrise, prima di rispondere velocemente, con il cuore a mille.
Dopo qualche breve messaggio, il ragazzo le fece una domanda.
«Gustav ha preparato il tiramisù ieri, quando sei andata via.
Ne è rimasta qualche fetta, hai già fatto colazione?»«Ho bevuto del succo», rispose.
«Perfetto!
Inizio a togliere due fette dal frigo!»Quando realizzò sgranò gli occhi leggermente
«Devo venire lì adesso?»
«Sei impegnata?
Scusami, non lo sapevo», si sentì immediatamente in panico, guardando come il ragazzo stesse fraintendendo tutto.«Arrivo, venti minuti e sono lì.
XoXo», scrisse velocemente, e poi, con una botta di vita improvvisa, si alzò dal divano e corse in camera sua, a prepararsi.Mise una semplice maglietta rossa a maniche corte ed un jeans a vita bassa, lavò i denti, sistemò i capelli e dopo aver preso il minimo indispensabile, uscì.
Arrivò a casa Kaulitz in meno di dieci minuti, e bussò alla porta con un po' di fiatone.
«Buongio-
Hai corso?», Bill rise dopo aver aperto la porta.«Ho corso per il tiramisù», specificò riprendendo fiato
«Hai corso per il tiramisù o per me che mangio il tiramisù?», la punzecchiò sorridendo divertito.
«Antipatico», disse lei alzando gli occhi al cielo, entrando in salotto.
Lui ridacchiò seguendola, chiudendosi la porta alle spalle.
Lei posò la sua piccola borsa sullo schienale del divano, smanettando con la cerniera per aprirla e posarvi il telefono.
Il corvino la abbracciò da dietro, appoggiando il volto nell'incavo del suo collo, ispirando il suo profumo che sapeva di… cappuccino?
«Hai un profumo al cappuccino?», chiese lui divertito, accarezzandole i fianchi.
«È la crema corpo che metto tutte le sere», rispose ridendo
Dopo aver rinchiuso la sua borsa, lei si girò verso di lui, appoggiandosi allo schienale del divano.
«È tutto ok?», chiese Bill dopo qualche secondo.
Nives stava spostando lo sguardo da una parte all'altra della stanza, cosa strana, visto che di solito si limitava ad abbassare lo sguardo, quando si sentiva imbarazzata.
«Posso dirtelo dopo?», chiese timidamente lei.
«Puoi dirmelo quando vuoi, purché mi guardi negli occhi», disse Bill mettendole un dito sotto il mento, facendole incontrare il suo sguardo.
La mora annuì alzandosi leggermente sulle punte, per avvicinarsi di più al volto del ragazzo.
«Ma quindi…», iniziò lui scherzosamente
«Sono qui per te che mangi il tiramisù», rispose cercando di trattenere un sorriso.
Il corvino rise, per poi avvicinarsi e darle un bacio a stampo, indugiando però sulle labbra della ragazza.
La guidò poi verso la cucina, dove ad aspettarli sul bancone c'erano due fette di tiramisù.
Si sedettero con le sedie l'una accanto all'altra e con tranquillità iniziarono a mangiare.
La mora poi si prese nei suoi pensieri, e Bill lo notò, ma non le disse nulla per non metterla in imbarazzo.
Nives si stava chiedendo se il ragazzo avesse o meno notato i suoi brufoli e cosa ne stesse pensando, e facendo così mille pensieri le riaffiorarono nella testa.
Sentì poi qualcosa che le si posava ripetutamente sulla tempia, facendola risvegliare e guardare accanto a sé.
«Stai pensando troppo», le disse il corvino battendole delicatamente l'indice sulla tempia, facendola sentire più tranquilla.
Quel gesto rappresentava come un memorandum per quando pensava troppo, le sembrava carina come cosa.
«Scusami, ho troppe cose in testa e-»
«Può capitare, stai tranquilla.
Se vorrai dopo me ne potrai parlare, ed io ti ascolterò», le sorrise, portandola automaticamente a fare lo stesso.Prima che potessero accorgersene finirono di mangiare, e dopo qualche minuto si sedettero sul divano.
Nives se ne stava raggomitolata con la testa sul bracciolo del divano, mentre il ragazzo le stava accanto.
«Bill», lo richiamò lei ad un certo punto.
«Dimmi», rispose lui subito dopo
«Te la cavi con il trucco, giusto?»
«Abbastanza, perché?»
«Potresti coprirmi questi brufoli che ho sulla guancia?», chiese timidamente
«Ti senti insicura oppure è per un altro motivo?», lui le prese delicatamente le gambe, appoggiandole sulle proprie.
Lei arrossì quando sentì la mano del ragazzo sulla sua caviglia, e cercò di nasconderlo.
La mora prese un respiro profondo prima di parlare, cominciando a raccontargli la prima volta in cui Mellory la fece stare male.
«E poi temo di piacerti di meno e-»
«Non saranno dei brufoli a diminuire quello che provo per te», la interruppe subito.
«Se vuoi sentirti meglio con te stessa, lo farò.
Ma se vuoi farlo per me mi dispiace ma no, mi piaci comunque, indipendentemente dai brufoli che hai sul viso.», le disse con tono fermo guardandola negli occhi.Lei arrossì sentendo lo sguardo persistente di Bill su di sé, ed automaticamente si mise una mano sulla faccia, cercando di nascondere il rossore.
«Nives», la richiamò lui dopo qualche secondo
«Mh»
«Sei bellissima»
spazio autrice
BUONGIORNOOOO
cosa ne pensate di questo capitoloo?
fatemi sapere!
ci leggiamo presto 🙆🏻♀️
love u all ❤️ 😼
~cri<3
STAI LEGGENDO
𝐌𝐀𝐆𝐃𝐄𝐁𝐔𝐑𝐆→𝖻𝗂𝗅𝗅 𝗄𝖺𝗎𝗅𝗂𝗍𝗓
Fanfiction«Quanto ti identifichi nella neve da uno a cento?» «Duemila» 𝒩ives Schmid, una ragazza che porta il nome di ciò in cui si identifica di più: La neve. Essa, infatti, ha un significato molto profondo dalla psicologia, poiché secondo Freud «la neve in...