𝗌𝗂𝗑.

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se il capitolo vi piace lasciate qualche stellina e qualche commento, ne sarei felicissima! buona lettura❤️!

𝐍onostante fossero quasi le undici di sera, i due mangiarono un semplicissimo panino con il prosciutto.

«Da quanto tempo va avanti questa cosa?», chiese Nives al corvino —parlando dell'attività di Tom con le ragazze— , mentre andava a riporre il piatto nel lavandino, per poi aprire l'acqua ed iniziare a lavarlo.

«Da quando avevamo quindici an- che stai facendo?», le chiese Bill seguendola confuso.

«Ultimamente vivo più qui che a casa mia, mi sento in debito», alzò le spalle la ragazza.

«Non devi farlo, a me fa piacere che tu stia qui», disse il corvino chiudendo il rubinetto.

La mora lo guardò quasi spazientita, mentre con lo straccio si asciugava le mani.

«Dai, non mi guardare così», disse Bill ridendo, attirandola a sé per la vita.

«Non mi piace stare qui e non fare niente», disse imbronciata guardandolo.

«Se proprio vuoi fare qualcosa, puoi baciarmi», alzò leggermente le sopracciglia con un sorrisetto divertito.

«Dai, pensavo fossi serio», alzò gli occhi al cielo lei.

«Infatti lo ero», disse il corvino posandole un bacio sulla guancia.

Poi senza proferire parola la riportò sul divano, stendendosi accanto a lei.

Nives colse l'occasione per osservare in modo più approfondito il salotto di casa Kaulitz.

«Avete una libreria?
Da quando?», disse lei stranita, mentre il ragazzo appoggiava il proprio braccio sulla sua vita.

«Da un bel po', mi sembrava strano non te ne fossi accorta», disse Bill guardandola sorridendo leggermente.

«Posso vedere che libri avete?», chiese timidamente Nives, guardando il corvino.

«Certo», le rispose lui togliendole il braccio dalla vita e spostandosi, facendola alzare dal divano.

Felicemente la mora iniziò a leggere i vari titoli, non stupendosi del fatto che parlassero tutti di musica o chitarre, ma poi lesse un titolo che le fece strabuzzare gli occhi.

«Avete "Cime tempestose"?!», disse lei prendendolo in mano, osservandone la copertina.

Il corvino arrossì e si grattò la nuca, facendole corrugare la fronte.

«Perchè sei arrossito?», chiese guardandolo, chiedendosi se avesse detto qualcosa di imbarazzante.

«Questo libro lo comprai in una libreria all'aereoporto, il giorno in cui partimmo per il tour.
Quando lo vidi, non mi chiedere perché, ti pensai, e sorrisi pensando tra me e me "sicuramente lei lo avrà letto", e quindi decisi di comprarlo, promettendomi di leggerlo durante il tour.
Anche se in realtà, per mancanza di tempo ed energie, non ci riuscì.
Ma comunque, per me era un modo per sentirti più vicina.», le spiegò con le gote rosse mentre gesticolava, facendola sorridere e sentire importante.

«È un pensiero bellissimo, non ti imbarazzare», disse la mora avvicinandosi a lui con il libro in una mano.
Arrivata dinanzi a lui gli mise una mano nei capelli, massaggiandoli delicatamente.

«Ti dispiace se lo leggo?», chiese la ragazza, mentre il ragazzo le metteva le mani sui fianchi.

«No, assolutamente.», rispose lui, alzandosi e prendendole la mano.

«Il divano è scomodo per leggere, te lo sconsiglio», la portò dolcemente sulle scale, portandola in camera sua.

Nives sorrise, ma poi il suo telefono vibrò, e quindi lo prese in mano.
Sospirò quando lesse il messaggio della madre, dove le diceva che il suo volo era stato anticipato, e che quindi si stava dirigendo all'aereoporto in quel momento.

«È successo qualcosa?», le chiese Bill dal bagno mentre si struccava.

«Hanno anticipato il volo, sta partendo adesso», spiegò lei.

«Vuoi che ti accompagni da lei?», chiese il corvino.

«Non serve»

Poi però pensò che avrebbe dovuto passare una notte da sola a casa, e non ne aveva per nulla voglia.

Così, timidamente si avvicinò alla porta del bagno — chiusa a chiave — e bussò.

«Bill, ti dispiace se dormo qui, stanotte?», chiese lei.

«Non devi nemmeno chiederlo!», rispose il ragazzo dall'altra parte della porta, esultando.

La mora sorrise contenta ed iniziò a saltellare felice.

Si stese poi sulla parte destra del letto a guardare il soffitto, mentre sentiva lo scrosciare dell'acqua provenire dal bagno.

Bill poi la richiamò dal bagno, e subito si alzò, mettendosi vicina alla porta

«Dimmi»

«Nel secondo cassetto della cassettiera ci sono i vestiti che uso per dormire, scegli quello che vuoi», disse lui, e subito la mora arrossì al pensiero di indossare i suoi vestiti.

«Ma non ser-»

«Nives, dai»

«Va bene, vado a scegliere», disse poi lei sorridendo, dirigendosi verso la fantomatica cassettiera.

Aprì il secondo cassetto e prese il primo pantalone e la prima maglietta che vide, per poi richiuderlo.

Bill poi uscì dal bagno, facendole segno di entrare.

Si diede una sciacquata, lavò i denti con uno spazzolino che il corvino le passò e mise i suoi vestiti.

Uscì dal bagno sbadigliando, stanca da quella giornata.

Vide Bill prendere uno dei due cuscini e portarlo in camera del gemello.

«Che fai?», chiese confusa lei.

«Vado in camera di Tom, così hai i tuoi spazi», disse come se fosse ovvio.

«Bill, io ti ho chiesto di dormire qui proprio perché non volevo stare da sola», disse lei stendendosi

«Quindi posso mettermi vicino a te?»

«Se vuoi, sì», disse Nives sorridendo, e subito il corvino si stese accanto a lei.

La camera del ragazzo era molto spaziosa:
c'era un grande armadio, una scrivania, un letto ad una piazza e mezza e due cassettiere poste ai due lati.

Per prendere sonno, la mora decise di leggere, così si stese a pancia in giù, appoggiò il libro sul cuscino —così come i gomiti— per poi iniziare il libro, mentre il corvino giocava con i suoi capelli.

Dopo circa mezz'ora gli occhi le divennero pesanti, e così decise di chiudere il libro, stendendosi su un fianco e dando le spalle a Bill.

Come al solito si mise un braccio sulla pancia, dandosi da sola la sensazione che qualcuno la stesse avvolgendo.

Il ragazzo aggrottò le sopracciglia, stranito.

Si sporse verso di lei e le sussurrò all'orecchio una domanda;

«Perchè lo fai?»

«Perchè così mi illudo da sola, facendomi pensare che ci sia qualcuno a stringermi così.
Un qualcuno che però sceglie me, capito?»

Bill annuì, e poi entrambi di addormentarono.

Quando Nives si svegliò, la mattina dopo, sentì una presa decisa ma non troppo forte sulla sua vita, sbatté le palpebre un paio di volte per mettere a fuoco ed abbassò lo sguardo.

Sgranò gli occhi quando notò le braccia del ragazzo tenerla saldamente, e sorrise.

"Un qualcuno che però sceglie me, capito?"

spazio autrice
modestamente? i miei figli.
fatemi sapere cosa ne pensate!!
ci leggiamo presto!
love u all ❤️ 😼
~cri<3

𝐌𝐀𝐆𝐃𝐄𝐁𝐔𝐑𝐆→𝖻𝗂𝗅𝗅 𝗄𝖺𝗎𝗅𝗂𝗍𝗓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora