𝐁rividi.
Mille brividi passarono nel corpo di Nives dandole infinite scariche elettriche.
«Bill!», si girò di scatto lei, incontrando gli occhi della persona a cui aveva pensato ininterrottamente per due mesi e mezzo.
«Hey», disse lui prendendole le mani, intrecciandole con le proprie.
Era bellissimo.
Indossava una maglietta nera con delle scritte ed un jeans a vita bassa, mentre i capelli erano liberi dalla lacca, ed anche leggermente più lunghi rispetto a due mesi prima.
Non servivano domande di convenienza o parole buttate al vento, la mora voleva delle spiegazioni.
Stette quindi in silenzio, aspettando che fosse il corvino a parlare.
Il ragazzo dopo qualche secondo sospirò, mentre la ragazza si guardava attorno, imbarazzata.
«Tom aveva ragione», iniziò Bill balbettando leggermente.
«Sono stato un coglione, e mi sono mostrato a te in modo a dir poco ignobile.
Non credevo di riuscire a sopportare un rapporto a distanza per così tanto tempo, ma scappando dai miei problemi ho fatto solo peggio.
So che ti ho fatta stare male e credo che questa sia una delle cose che non mi perdonerò mai.», il ragazzo, che fino a quel momento l'aveva guardata intensamente negli occhi, si fermò per qualche secondo abbassando la testa, portandosi le loro mani intrecciate alla fronte.Stava per piangere?
Bill stava per piangere?
Per lei?La mora si sentiva sbigottita, quasi credeva che tutto ciò fosse un sogno.
Il corvino alzò la testa, ricominciò a guardarla, e dopo qualche secondo riprese a parlare.
«Non ci sono scusanti per ciò che ho fatto e non penso nemmeno di meritare il tuo perdono.
Però ti giuro che nei miei pensieri ci sei stata solo tu in questi due mesi, che ho pensato tanto e che ho smesso di fumare-», una lacrima gli rigò la guancia, portandolo ad abbassare la testa, facendo spezzare il cuore di Nives.Lei gli prese il viso tra le mani, costringendolo a guardarla.
Prese ad asciugargli le lacrime che erano cadute dai suoi occhi, guardandolo dolcemente.
Bill si perse ad osservarla, mentre si appoggiava leggermente al suo tocco.
Prese un grande respiro, prima di continuare a parlare.
«Ho smesso di fumare, per te», le sorrise, mentre la mora lo guardava fiera.
«Sono stato un fottuto bugiardo, ho mentito a tutti, compreso me stesso.
La verità è che io sono innamorato di te, e l'ho capito solo standoti lontano.
L'ho capito quando nella mia testa non c'era nessun'altra se non tu.
Non pensavo alle braccia di nessun'altra, se non alle tue.
Non volevo stare con nessun'altra se non con te, e…
E non volevo baciare nessun'altra ragazza che non fossi tu.
Perché il mio cuore batte un po' più forte solo quando si tratta di te.», lui le accarezzò le mani vellutate, che ancora erano sulle sue guance.
Concluse il discorso con le lacrime agli occhi, mentre Nives stava in silenzio«Mi dispiace per tutto e-»
«Bill», lo richiamò la mora, e subito lui si fermò.
«Baciami, ti prego.
Fallo tu, perché io non so minimamente come si faccia.», bisbigliò, togliendo le mani dalle guance del ragazzo.Cinque secondi dopo, gli schiocci dei loro baci riecheggiavano nella platea vuota.
La mora si sentiva esplodere, le mani le tremavano e cercava di lasciarsi andare il più possibile.
Il corvino invece aveva le mani sulle gote leggermente accaldate della ragazza, con il cuore che gli martellava forte nel petto e la consapevolezza di avere la pace dentro di sé.
Il ragazzo prese le mani della ragazza e se le portò alla nuca, costringendola ad alzarsi sulle punte, vista la differenza d'altezza.
Per provare a sciogliersi iniziò a giocherellare con i capelli di lui, che quasi automaticamente le appoggiò le mani sui fianchi, avvicinandola ancora un po'.
Quando si staccarono e Nives si rese conto di aver appena dato il suo primo bacio, a 18 anni, arrossì notevolmente nascondendo il volto nell'incavo del collo di Bill, che in risposta ridacchiò.
Ci fu qualche secondo di silenzio, e poi lui parlò.
«Non so come chiedertelo», disse il corvino, leggermente arrabbiato con se stesso.
Aveva usato tante parole, ed in quel momento non riusciva a trovare quelle giuste.
«Puoi farlo a modo nostro», gli suggerì lei senza pensare, ed il corvino ghignò leggermente.
Iniziò a tracciare dei disegni invisibili sulla schiena di lei, mentre leggermente oscillavano insieme.
«Earth Angel, will you be mine?», le canticchiò all'orecchio lui.
Nives arrossì, e cercò di scherzare per diminuire leggermente il rossore sulle proprie guance.
«Addirittura "Earth Angel" mi chiami?», gli chiese ridacchiando.
«Sì, sei il mio angelo», le sussurrò all'orecchio dolcemente, portandola ad alzare la testa verso di lui.
«Che romanticone», disse lei facendolo ridere.
Passarono qualche minuto in silenzio, godendosi il calore delle braccia dell'altro.
«Da quant'è che non prendi in mano una sigaretta?», gli chiese lei sussurrando.
«Un mese e mezzo», rispose lui dandole un bacio sulla testa.
Lei alzò la testa, guardandolo con sguardo fiero e contento.
Timidamente si alzò in punta di piedi, lasciandogli un bacio a stampo sulle labbra.
«Sono fiera di te», bisbigliò a pochi millimetri dalle sue labbra.
Stavolta fu Bill ad arrossire, facendola ghignare divertita.
Inaspettatamente il ragazzo la alzò da terra, facendo unire le loro fronti.
«Dove sono quei tre?», le chiese lui.
Lei alzò le spalle, portandolo a sorridere.
«Non lo sai?», la stuzzicò lui e lei stette al gioco
«E non mi interessa», rispose.
«Avevi ragione quella notte, su quella panchina», iniziò poi la mora.
«Dovevo solo aspettare, e poi una persona disposta a stare con me sarebbe arrivata.», concluse, ed un bacio a fior di labbra la fece ridere.
“Im just a fool, a fool in love with you”
spazio autrice
FINALMENTE.
URLO I MIEI BAMBINIIIII
SOTTO MILLE TRENI PER QUESTI DUE
ci vediamo nei commenti per sclerare!
ci leggiamo presto 🙆🏻♀️
love u all ❤️ 😼
~cri<3
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𝐌𝐀𝐆𝐃𝐄𝐁𝐔𝐑𝐆→𝖻𝗂𝗅𝗅 𝗄𝖺𝗎𝗅𝗂𝗍𝗓
Fanfiction«Quanto ti identifichi nella neve da uno a cento?» «Duemila» 𝒩ives Schmid, una ragazza che porta il nome di ciò in cui si identifica di più: La neve. Essa, infatti, ha un significato molto profondo dalla psicologia, poiché secondo Freud «la neve in...