𝗌𝗂𝗑.

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se il capitolo vi piace lasciate qualche stellina e qualche commento, ne sarei felicissima! buona lettura❤️!

2010

«𝐓esoro, sei sicura di star bene?», Natalie accarezzò dolcemente la spalla della mora, con uno sguardo leggermente preoccupato.

«Mi gira un po' lo stomaco, sarà l'arrivo del ciclo, mi succede spesso... tranquilla», le sorrise continuando a sorseggiare il suo cappuccio.

Le due si trovavano in un piccolo bar a Magdeburgo, facendo colazione assieme.

La band era in studio, come sempre ormai.

Tra una chiacchiera e l'altra Nives iniziò ad avere piccoli giramenti di testa e dolori allo stomaco, ma fece finta di non farci caso.

Mentre la bionda si alzava per chiedere il conto, la ragazza venne scossa da dei conati di vomito.

Le passò accanto velocemente e si gettò nel bagno, inginocchiandosi accanto al WC e rigettando tutto.

Natalie corse da lei preoccupata, mentre le teneva i capelli con una mano e le accarezzava la schiena.

«Dio...», appoggiò la fronte alla ceramica del WC, respirando pesantemente.

«Stai bene adesso, sì?»

«Non so Lie, mi sento stanca e strana..», disse lei stordita

«Ti accompagno a casa, dai», la aiutò ad alzarsi ed insieme si diressero verso la macchina, e dopo qualche minuto si trovarono a destinazione.

"Casa" ormai era l'appartamento di Bill, visto che il rapporto con la madre era ormai irrecuperabile, ed ogni volta che si vedevano, puntualmente litigavano.

Nives entrò, e velocemente si stese sul divano.

Si svegliò qualche ora dopo, per via del rumore del campanello, e con uno sbuffo s'alzò.

La figura snella dell'amica la fece sorridere leggermente, e dopo ciò, la fece entrare.

«Come stai tesoro?
Da quando ho detto a Bill che non stai molto bene mi sta tempestando di chiamate, per sapere le tue condizioni. Quindi eccomi qui», ridacchiò leggermente sedendosi sul divano.

Iniziarono a parlare, e dopo poco la bionda sospirò.

«Tesoro, sai che ti reputo molto responsabile per l'età che hai, giusto?», le chiese, facendole aggrottare le sopracciglia.

«Sì, certo.
Me lo ripeti molto spesso»

«Ecco.
Solo che... dopo quello che è successo al bar..
Non riesco a smettere di pensare a quest'opzione..», la guardò dolcemente, per poi estrarre dalla sua borsa in pelle nera una scatolina.

Un test di gravidanza.

Il cervello della mora smise di funzionare, percependo solo il panico e l'ansia dentro di sé.

«Magari è solo un presentimento, però è meglio prevenire che curare.», Natalie le accarezzò la schiena, vedendo la sua espressione.

«Io... no!
Non è possibile, Lie!», si passò le mani sul viso molteplici volte, respirando affannosamente.

«Non possiamo saperlo, ok?», la bionda cercò di calmarla, senza successo.

Poco dopo tutte quelle sensazioni e respiri affannati si amplificarono, dando l'inizio ad un attacco di panico.

L'idea di diventare madre così presto e di essere stata così imprudente, le faceva mancare l'aria.

Nella sua testa si stavano inscenando una serie di finali tragici, che le facevano battere il cuore fortissimo.

𝐌𝐀𝐆𝐃𝐄𝐁𝐔𝐑𝐆→𝖻𝗂𝗅𝗅 𝗄𝖺𝗎𝗅𝗂𝗍𝗓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora