se il capitolo vi piace lasciate qualche stellina e qualche commento, ne sarei felicissima! buona lettura❤️!
𝐈 due si guardarono, e la mora con un riflesso spontaneo abbracciò il ragazzo, circondandogli il collo con le braccia.
Bill ricambiò il contatto, seppellendo il volto nella cascata bruna della ragazza, chiudendo gli occhi.«Mi hai avvolto attorno al tuo dito, Nives», le sussurrò, facendola arrossire e rabbrividire.
Passò qualche minuto, ed il corvino iniziò a sentire il corpo della ragazza leggermente più rilassato.
Abbassò lo sguardo e vide il suo volto addormentato pacificamente sulla sua spalla.
Sorrise e le baciò la fronte, per poi iniziare a giocherellare con qualche ciocca di capelli mori, intrecciandole tra loro.
Pensò che la ragazza avesse ancora qualche ora di sonno da recuperare, visto che mentre loro erano in tour non aveva dormito molto.
Dunque la lasciò lì, senza muovere nemmeno di un centimetro la propria posizione per non svegliarla.
L'aveva fatta stare troppo male, ora voleva solo che stesse bene e che riuscisse a vivere la loro… situazione al meglio.
La situazione dei due era descrivibile come una frequentazione, che però il corvino sperava si sarebbe tramutata in qualcosa di più.
Passò circa un'ora, quando improvvisamente bussarono al campanello, facendo sobbalzare Bill, ch'era ormai entrato in uno stato di dormiveglia.
Fece delicatamente sdraiare la ragazza, in modo da non interrompere il suo sonno, per poi iniziare a staccarsi da lei per aprire la porta.
«No..», disse la ragazza aprendo leggermente gli occhi, prendendogli il braccio con poca forza.
«Hey, non volevo svegliarti», disse lui sorridendo, accarezzandole la guancia.
«Rimani qui», cercò di attirarlo verso di sé con sguardo stanco e contrariato.
«Vado ad aprire la porta e torno qui, giuro», le baciò la guancia per poi allontanarsi, incamminandosi verso la porta.
Aprì la porta, e la figura del suo gemello Tom con un cipiglio stufo sul viso gli apparve davanti.
«Quanto cazzo ci vuole ad aprire una cazzo di porta!?», iniziò il ragazzo entrando in casa.
«Shh!
Abbassa la voce!», il ragazzo lo zittì spingendolo leggermente«Come ti pare», alzò gli occhi al cielo Tom, entrando in soggiorno.
Nives nel frattempo si era alzata dal divano, — ormai sveglia — e si stropicciava gli occhi con le mani.
Il corvino sorrise leggermente e le andò vicino, avvolgendole la vita ed abbracciandola.
«Buongiorno», le disse dandole un bacio sul naso, mentre la mora sorrideva leggermente.
Bill alzò lo sguardo, e vide gli occhi del gemello guardare la scena, mentre un sorriso malizioso gli adornava le labbra.
Subito il ragazzo alzò gli occhi al cielo.
«Ciao, fiocco di neve», disse Tom,
«Ciao», rispose la ragazza con la testa nell'incavo del collo del corvino.
«Che si mangia oggi?», disse il ragazzo con i dread buttandosi sul divano
«Chiedi a tuo fratello, io rimango qui a mangiare», disse la mora
I due si guardarono, e poi Tom parlò
«Ops, dimenticavo, oggi a pranzo non ci sono, che peccato», si finse dispiaciuto.
Il corvino alzò gli occhi al cielo, ma poi lo vide prendere un preservativo dalla tasca e nasconderlo sotto il cuscino del divano, e sgranò gli occhi.
Il suo gemello alzò molteplici volte le sopracciglia, mentre gli faceva dei gesti espliciti silenziosamente.
Nives poi trascinò Bill sul divano, appoggiando la testa sulla sua spalla ed una gamba sulla sua.
Il ragazzo guardò il gemello impanicato, non sapendo cosa fare.
Tom alzò le spalle, incerto su cosa consigliare al proprio gemello.
Alla fine il corvino fece di testa propria, prendendo ad accarezzarle la gamba, insicuro.
Il ragazzo con i dread poi si alzò dal divano, incamminandosi verso la porta.
«Ciao sposini!», li salutò, chiudendosi la porta alle spalle.
Passò qualche minuto, e poi la ragazza parlò.
«Mi dirai tu quando avrai voglia di truccarmi?», chiese lei
«Andiamo adesso?», propose lui accarezzandole la spalla.
In risposta Nives s'alzò, portando il ragazzo a fare lo stesso.
Lui la condusse nella sua stanza e la fece sedere sul letto, per poi prendere la sua grande pochette nera.
«Devo chiudere gli occhi?», chiese lei sussurrando
«Non per forza», disse lui togliendole i capelli dal viso.
La mora annuì, per poi iniziare a guardarlo mentre cercava qualcosa nella sua pochette.
Le mani di Bill le toccavano il viso dolcemente, facendola rilassare.
Si perse a guardarlo, era oggettivamente un bellissimo ragazzo.
Aveva i tratti mascolini leggeri che lo rendevano delicato.
Le labbra rosee e perfette e gli occhi color miele con un pizzico di verde, in netto contrasto con il mare che lei aveva negli occhi.Il corvino sentiva il suo sguardo vagare per tutto il suo viso, e sorrise.
In poco tempo dei brufoli della mora non rimaneva quasi nulla, e soddisfatto di aver esaudito il suo desiderio, si allontanò.
«Finito!», disse lui portandola dinanzi allo specchio, mentre lei si guardava incredula.
«Ti prego insegnami a farlo», sussurrò lei
Il ragazzo storse il naso, per poi farla voltare verso di lui
«Non ti insegnerò, Nives»
«Allora verrò qui tutti i giorni e -»
«Voglio che ti accetti per come sei, non voglio che tu ti senta bella solo con il trucco addosso», le accarezzò la guancia
«Sì ma-», tentò di parlare la ragazza, ma lui la interruppe.
«"Ma" nulla.
Anzi, ti propongo un accordo.
Quando riuscirai ad accettarti per come sei, senza trucco addosso, ti insegnerò»Lei sbuffò, ma poi appoggiò la fronte sul suo petto
«Va bene», sussurrò sconfitta,
«Lo faccio per te.
Voglio che tu ti veda proprio come ti vedo io, bellissima»spazio autrice
BUONASERAAAA!
come state? spero bene!
ditemi cosa ne pensate di questo capitolo!
ci leggiamo presto 🙆🏻♀️
love u all ❤️ 😼
~cri<3
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𝐌𝐀𝐆𝐃𝐄𝐁𝐔𝐑𝐆→𝖻𝗂𝗅𝗅 𝗄𝖺𝗎𝗅𝗂𝗍𝗓
Fanfiction«Quanto ti identifichi nella neve da uno a cento?» «Duemila» 𝒩ives Schmid, una ragazza che porta il nome di ciò in cui si identifica di più: La neve. Essa, infatti, ha un significato molto profondo dalla psicologia, poiché secondo Freud «la neve in...