𝖿𝗈𝗎𝗋𝗍𝗁 𝖺𝖼𝗍.

85 13 24
                                    

se il capitolo vi piace lasciate qualche stellina e qualche commento, ne sarei felicissima! buona lettura❤️!

𝐐uel giorno i Tokio Hotel sarebbero finalmente tornati a Magdeburgo.

La felicità di Nives si poteva notare anche a metri di distanza.

Infatti la ragazza passò tutta la mattinata a saltellare in giro per casa, mentre i suoi genitori erano immersi dagli impegni.

«Siamo appena scesi dall'aereo, mezz'oretta e siamo da te», le scrisse Tom, e lei sorrise contenta.

A dirla tutta, si sentiva un po' in ansia.

Lo avrebbe rivisto dopo due mesi e mezzo, ed onestamente non pensava nemmeno di essere pronta psicologicamente.

Iniziò a fantasticare su come Bill si sarebbe fatto perdonare, perdendosi così nei propri pensieri.

----

«𝐌a perché dobbiamo portarle dei dolci?
Non è mica il suo compleanno?», disse Tom a Gustav, che era convinto di voler portare alla mora dei dolcetti.

«Perchè ci sta ospitando in casa sua!
Dio, come fai ad essere così stupido?», si intromise Georg, facendo storcere il naso del ragazzo con i dread.

I tre iniziarono a discutere animatamente, mentre Bill se ne stava con il telefono accanto all'orecchio, borbottando qualcosa.

«Bill, secondo te ha ragione il tuo amato fratellone oppure questi due coglioni?», gli chiede il gemello avvicinandosi a lui

Il corvino lo scacciò con la mano, facendogli segno di stare zitto.

Gli altri lo guardarono straniti, con chi stava parlando?

Solo quando il ragazzo concluse la chiamata, iniziarono a guardarlo insistentemente, aspettando delle spiegazioni.

«Stavo organizzando una cosa», spiegò lui guardandoli imbarazzato.

«Per chi?», chiese il biondo

«Per Nives»

«Oh, il mio fratellino innamorato!», disse il suo gemello spettinandogli i capelli.

«Vaffanculo Tom!
Lasciami!», disse il corvino divincolandosi dalla presa del ragazzo.

Dopo qualche minuto di prese in giro verso Bill, i quattro tornarono seri.

«Dovete aiutarmi», disse il corvino.

«Che cosa dobbiamo fare?», disse Georg, ormai pronto a fare qualsiasi cosa purché quei due chiarissero.

---

𝐍el frattempo la mora si era quasi addormentata sul divano, e quando udì il suono del campanello sobbalzò.

Corse ad aprire la porta, e subito la figura di Gustav le si catapultò addosso, abbracciandola.

Quando il biondo si staccò dall'abbraccio le diede un bacio sulla testa sorridendole.

Tom poi la stritolò alzandola da terra, facendola ridere.

Georg appoggiò il piccolo vassoio di dolci sul tavolo per poi abbracciarla affettuosamente.

La mora si guardò leggermente intorno, prima di constatare una verità che le fece fermare il cuore per qualche secondo.

Lui non c'era.

Il ragazzo con i dread, notando il suo cambio di espressione dovuto al momento di realizzazione, le avvolse un braccio attorno alle spalle.
Iniziò a raccontarle anche le cose più stupide successe in tour, pur di distrarla.

Fortunatamente funzionò, infatti per una buona mezz'ora la ragazza rise di gusto ascoltando i tre.

«Allora», Georg tossì leggermente, richiamando l'attenzione degli altri.

«Noi abbiamo un regalo da dare a Nives, no?»

«Giusto!
Andiamo!», disse Gustav alzandosi dal divano.

La ragazza iniziò a protestare, non voleva che si disturbassero tanto.

I quattro uscirono, mentre la mora sbuffava.

«Ora ti dobbiamo bendare», disse Tom con un ghigno.

«Dio, ora sono certa che morirò», disse lei

«Hai una bassa considerazione della mia persona», constatò il ragazzo

«Menomale che l'hai capito», rispose la ragazza, facendo ridere gli altri due

«Ok, andiamo», disse Gustav mettendole le mani sulle spalle, aiutandola a non cadere.

«Piede destro, ho detto piede destro, Nives!», il biondo scoppiò a ridere mentre la ragazza quasi inciampava.

«Ma tu mi dici le cose con poco preavviso!»

Con non poca difficoltà riuscirono ad entrare in macchina.

«Non pensavo sarebbe stato così difficile», disse Georg

«Lo dici come se fossi un rapitore», rispose Nives, facendoli ridere.

Dopo circa venti minuti la macchina si fermò.

«Ecco, mi state mandando al rogo, vero?», la ragazza provò a togliersi la benda

«Non ci provare!», la riprese Gustav, facendola sbuffare.

Il biondo continuò a condurla, fino a che non si fermò.

«Ecco, rimani qui, non muoverti», la avvertì Tom, togliendole la benda, girandola verso di sè.

«Vi-», si interruppe quando si rese conto di essere in un teatro.

«Tra tutti i luoghi esistenti, voi avete scelto un teatro?», la mora si sbatté una mano sulla fronte.

I quattro si trovavano nel corridoio che divideva le due aree di poltrone rosse, dove però non c'era nessuno.

Sentì dei rumori dietro di lei, e subito i ragazzi sorrisero.

«Ok, noi andiamo», disse Georg, trascinando gli altri due con sé.

Confusa la ragazza li guardò andare via, ma dopo qualche secondo, una melodia le arrivò alle orecchie.

Si girò, e notò subito la figura di un uomo intento a suonare un pianoforte.

Stranita s'impegnò ad ascoltare le note, cercando di identificare cosa l'uomo stesse suonando.

Dopo qualche secondo se ne rese conto, e sgranò gli occhi.

Stava suonando "Earth Angel".

Si girò nuovamente, guardando ancora una volta la platea vuota.

Non poteva essere un caso che ci fosse solo lei, giusto?

Riportò la sua attenzione alla melodia, e gli occhi le si inumidirono leggermente.

Dopo qualche minuto, la bolla di pace che Nives aveva creato insieme a quella melodia scoppiò, ma lei non potè far nulla se non applaudire al talento dell'uomo sul palco.

Quest'ultimo le sorrise, prima di sparire dietro le quinte.

Dopo qualche secondo, due mani le coprirono gli occhi, facendola sobbalzare.

«Indovina chi?»

spazio autrice
ALLORA, IO SONO COSÌ SOTTONA PER QUESTI DUEEEEEEE😭😭
fatemi sapere cosa ne pensate!
ci leggiamo presto 🙆🏻‍♀️
love u all ❤️ 😼
~cri<3

𝐌𝐀𝐆𝐃𝐄𝐁𝐔𝐑𝐆→𝖻𝗂𝗅𝗅 𝗄𝖺𝗎𝗅𝗂𝗍𝗓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora