𝗌𝖾𝗏𝖾𝗇.

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se il capitolo vi piace lasciate qualche stellina e qualche commento, ne sarei felicissima! buona lettura❤️!

3 marzo 2003

«𝐍ives! Svegliati che devi andare a scuola!», le urlò la madre dalla cucina.

La mora si portò la coperta sopra la testa, mugugnando scocciata.

Controvoglia si alzò, andò in bagno e scese in cucina, pronta per la colazione.

Il suo succo d'arancia l'aspettava in frigo ed i biscotti al cioccolato erano pronti ad essere mangiati, appoggiati su uno scaffale.

Bevve il suo succo e mangiò velocemente tre biscotti, per poi correre a vestirsi.

Si pettinò i capelli castani leggermente ondulati e gonfi con la spazzola, e poi sospirò, passandosi una mano sulla faccia.

La sua acne peggiorava di giorno in giorno, e se ne vergognava tantissimo.

Era una cosa normale, visto che era ormai quasi arrivata l'età della pubertà, ma lei proprio non riusciva ad accettarsi.

Numerosi brufoletti erano presenti sulle sue guance, sulla fronte ed alcuni anche sul naso, facendola sentire malissimo.

Anche le sue compagne di classe avevano i brufoli, ma loro riuscivano a coprirli e renderli invisibili.

Come?
Con il trucco.

Lei di trucco non ci capiva niente, ed invidiava tantissimo tutte le ragazze che vedeva quasi ogni giorno, che riuscivano a farli sparire con dei prodotti.

Decise di non pensarci, e quindi uscì dal bagno.

Prese lo zaino ed uscì di casa, incamminandosi verso scuola.

Arrivata nel cortile, vide subito la figura di Mellory.

Come poteva passare inosservata una ragazza come lei?

Ricci voluminosi, capelli rossi ed aspetto mozzafiato.

Le si avvicinò timidamente, provando a non fare qualche figuraccia.

«Buongiorno Moretta!», la rossa la vide, e la abbracciò subito.

La mora sorrise e ricambiò l'abbraccio, nonostante alcuni ricci le scivolassero dinanzi agli occhi.

Iniziarono a parlare, o meglio, Mellory iniziò a parlare, raccontandole del ragazzino più grande per cui aveva capito di avere una cotta.

Entrarono poi a scuola, e dopo poco in classe

«Tesoro, mi duole dirtelo, ma la tua acne sta peggiorando», le disse la rossa dopo qualche minuto, cercando di non farsi sentire dall'insegnante

«Lo so, ma non so come migliorare la situazione, mi sento brutta con queste cose in faccia», rispose Nives, indicando i brufoli

La ragazza accanto a lei sorrise

«Potrei aiutarti io!
Ho dei trucchi proprio qui, magari riesco a coprirli almeno un po'!», le prese le mani, richiamando poi l'attenzione della professoressa

«Prof, Nives non si sente per nulla bene, potrei accompagnarla in bagno?», chiese con tono civettuolo, interrompendo la lezione.

La dottoressa con noncuranza acconsentì, e la rossa trascinò la mora in bagno.

«Allora, vediamo un po'», prese a cercare qualcosa nella sua piccola pochette dei trucchi, mentre la ragazza si guardava attorno distrattamente.

«Eccolo!», prese un piccolo tubetto, che poi scoprì essere correttore, ed iniziò a metterne grandi quantità sulle guance, per poi sfumarlo con le mani.

In realtà, facendo così Mellory stava solo evidenziando la sua acne e le sue cicatrici causate dai brufoli precedenti, ed ovviamente la rossa lo sapeva, ma la mora no.

E così, dopo circa un quarto d'ora, la sua "migliore amica" le propose di mettere anche del blush per dare un po' di colore alle guance, non sapendo che poi ne avrebbe messo tanto, forse troppo, dandole le sembianze di una bambola di porcellana.

La rossa poi insistette nel metterle anche del rossetto, che avrebbe scelto personalmente per la sua amica.

«Chiudi gli occhi, così poi avrai la sorpresa del risultato finale!», le disse Mellory, e lei incerta chiuse gli occhi.

La ragazza prese un rossetto liquido marrone, e velocemente lo mise sulle labbra dell' amica, andando anche un po' fuori dal contorno labbra.

«Sei bellissima!», le disse facendole aprire gli occhi.

Contenta Nives si guardò allo specchio del bagno, ed il sorriso che nacque sul suo volto scomparve in pochi secondi.

«Non ti piace?», le disse la rossa, fingendosi offesa

«No no!
Mi piace, solo che mi vedo diversa»

«Questo è il potere del trucco amica!», la prese a braccetto, e poi la trascinò fuori dal bagno.

Per tutta la giornata scolastica, la mora sentì in continuazione delle risate, che però non pensava fossero rivolte a lei, o almeno, in parte.

All'uscita da scuola, un gruppetto di ragazze le si avvicinò, e con poca empatia iniziarono a commentare in modo cattivo il viso di Nives, chiamandola “Campo di fragole” per la sua acne oppure “Bocca di merda” per il colore del rossetto che la sua "migliore amica" le aveva messo sulle labbra.

Dopodiché, la mora iniziò a correre verso casa, cercando di trattenere le lacrime.

Realizzò che ciò che aveva subito era una delle numerose cattiverie a cui Mellory la sottoponeva, solo per sentirsi più grande.

Quel pomeriggio, la mora —che all'epoca eveva solo dodici anni— pianse tra le braccia della madre, e per la successiva settimana non si presentò a scuola, piena di vergogna.

spazio autrice
ECCOMIII!
qui vediamo il passato di Nives e quanto è stronza Mellory👊🏻
fatemi sapere cosa ne pensate e come state!
ci leggiamo presto
love u all ❤️ 😼
~cri<3

𝐌𝐀𝐆𝐃𝐄𝐁𝐔𝐑𝐆→𝖻𝗂𝗅𝗅 𝗄𝖺𝗎𝗅𝗂𝗍𝗓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora