14. Kaia

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holaaaa

terzo aggiornamento di fila perché mi sento molto buona e poi non vedevo l'ora di pubblicare questo capitolo che tra quelli pubblicati finora è quello che mi è piaciuto di più scrivere.

fatemi sapere cosa ne pensate, con un commento o una stellina qualsiasi segno di vita è ben accetto 🙏🏻🙏🏻

buona lettura a presto

ps se vi va seguitemi su tiktok dove posto alcuni spoiler @ vanniparks


Ero a casa, non avevo il turno serale e stavo aspettando Adam che mi passasse a prendere.

Avevo accettato la sua inaspettata proposta di andare al Luna Park, gli avevo suggerito di estendere l'invito anche agli altri per evitare di rendere la situazione troppo personale ma lui aveva rifiutato.

Ero contenta che il mio discorso lo avesse rassicurato sul tipo di presenza che sarei stata nella sua vita.

Onestamente non sapevo come aveva fatto a dissuadere Sienna e Noah dal venire con noi, mettendo in chiaro che non fosse niente di romantico. Sienna mi aveva telefonato, mi aveva canzonata per l'ennesima volta sul fatto che girassi troppo a piedi ed eravamo arrivate al compromesso che mi sarei procurata quanto meno una bicicletta.

Ero appoggiata al cancellino in ferro battuto quando sentii il rombo di una motocicletta, mi irrigidii immediatamente avendo rimosso il fatto che ne avesse affittata una e che ovviamente sarebbe passato a prendermi con quella.

Parcheggiò accanto al muretto di casa mia, mise il cavalletto e scese riponendo il caso sotto il sellino della moto. Si aggiustò i capelli scompigliandoli svariate volte prima di dare uno sguardo allo specchietto ed essere finalmente soddisfatto del risultato.

Del resto come poteva non esserlo, la polo verde scuro risaltava la carnagione abbronzata, i bermuda beige lasciavano scoperte le gambe lunghe.

«Sono promosso?» Riportai l'attenzione al suo viso trovandoci un sorriso sghembo e perfettamente consapevole di avermi colto sul fatto.

«Non male» feci spallucce come se la visione non mi avesse fatto né caldo né freddo.

«Anche tu non sei male, non è che hai freddo così?» Dopo l'ultima volta avevo evitato vestitini svolazzanti da quindicenne e avevo optato per un pantaloncino nero di Jeans leggermente sfrangiato e decisamente corto, in realtà non lo mettevo da una vita e non mi ricordavo mi andasse così. Il body rosso della Levi's era aderente e amavo come modellasse le mie curve.

Amavo il mio corpo, non perché fosse perfetto, non perché mi piacesse essere com'ero, lo amavo perché mi permetteva di fare tutto, di esserci, di poter passare una serata al Luna Park con un ragazzo difficilmente decifrabile.

«Siamo quasi a luglio» rammentai, ma non ero nemmeno sicura mi stesse ascoltando, era abbastanza impegnato ad osservarmi da capo a piedi notando sicuramente che per la prima volta avevo legato completamente i capelli in una coda alta, senza nessun ciuffo a coprirmi il volto.

«Allora, stasera sembro almeno maggiorenne?» Vedendo che non accennava a muoversi decisi di uscirmene in qualche modo perché dovevo ammettere che mi stavo imbarazzando.

«Per mia fortuna si» ero sicura non avrebbe voluto rispondere ad alta voce ma comunque non si scompose, mi offrì un'altra generosa occhiata per poi riprendere in mano le redini.

«Forza andiamo che è meglio» annuii e prendemmo due direzioni opposte, io verso la moto e lui verso l'uscita della pineta.

Ci guardammo confusi come se per entrambi fosse ovvia la scelta fatta.

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