Eravamo arrivati nei pressi della cala, mi era venuto spontaneo portata nel suo posto.
Era rimasta avvinghiata a me tutto il tempo, si era aggrappata alla maglietta come fosse un'àncora di salvezza e potevo sentire il cuore batterle a mille.
«Tutto bene lì dietro?» Ci eravamo fermati e nonostante questo non vedevo alcun accenno di movimento da parte sua, si limitò ad annuire col capo poggiato sulla mia schiena mantenendo la posizione.
«Hai deciso di passare dall'essere Bambi a diventare Cita?» Non ero davvero infastidito, volevo solamente alleggerire la situazione e a quanto pare ci riuscii visto che la sentii ridacchiare per poi liberarmi dalla presa ferrea permettendomi di scendere dalla moto.
Mi soffermai a guardarla, era ancora seduta, si guardava intorno rendendosi presto conto che eravamo a pochi metri dalla sua caletta. Aveva gli occhi cupi ancora impauriti, il viso provato e nessuna traccia del sorriso che era solita indossare.
«Ti aiuto a scendere» mi porse la mano ma declinai l'offerta avvicinandomi a lei e prendendola direttamente per i fianchi sollevandola come fosse una bambina, il mio metro e novanta a qualcosa doveva pure servire.
«Oh beh grazie» era impacciata, una sfumatura che ancora non avevo visto ma lo compresi, aveva vissuto una situazione di paura, era salita in moto e in più c'ero di mezzo io con il nostro rapporto decisamente teso.
Ci incamminammo in silenzio verso la spiaggia, dovevo rompere il ghiaccio perché quella situazione mi stava innervosendo, non ero solito vivere nel limbo con una persona per me era o bianco o nero perciò o siamo in buona oppure non rivolgiamoci nemmeno la parola.
Con grande sorpresa fu lei a parlare per prima.
«Da quando hai la moto?» Mi guardò per mezzo secondo per poi distogliere lo sguardo e perdersi a guardare il mare davanti a noi.
«L'ho noleggiata un paio di giorni fa, Noah mi ha portato alla concessionaria che dicevi tu» cercai di articolare una frase più dettagliata, Sienna mi rimproverava sempre dicendo che avevo la tendenza a dare una risposta secca e sintetica e questo metteva a disagio le persone, perciò mi sforzai visto che di disagio c'è n'era già abbastanza.
«Wow è da parecchio che non ci parliamo» si sedette sulla sabbia continuando a fissare un punto preciso che però non ero io.
Non sapevo cosa dire, la sua non era una domanda ma un'ovvia constatazione, mi sentivo uno stupido ed era già la seconda volta che quella malefica ragazzina mi rendeva così.
«Come mi hai trovata?» Finalmente si voltò a guardarmi nel pormi la domanda, dovette alzare di molto lo sguardo visto che ero rimasto in piedi come uno stoccafisso perciò mi sedetti di fianco a lei cercando di guadagnare altro tempo e scegliere come risponderle.
«Ti stavo cercando» dritto e conciso, inutile girarci intorno, poi mi premurai di aggiungere altri dettagli «Sienna è tornata al Four Roses dopo la vostra mattinata al mercato ed era abbastanza preoccupata, Noah l'ha obbligata a parlare e ci ha detto che avevate incontrato di nuovo il ragazzo della spiaggia e che le era sembrato abbastanza inquietante» strinsi la sabbia in un pugno immaginando che quella fosse la testa di quel bastardo.
«Ovviamente c'è lo zampino di Sienna» scosse il capo rassegnata ma non mi sembrava arrabbiata, ormai doveva aver capito che con Sienna c'era poco da fare, avrebbe comunque fatto di testa sua.
«Non per difenderla ma non mi ha imposto nulla, quello stronzo non è mai piaciuto nemmeno a me, così ho scelto di venire a cercarti» era ovvio che Sienna volesse che andassi a cercarla e lo dimostravano le occhiate speranzose che mi aveva lanciato durante tutto il racconto ma la decisione finale era stata la mia, non avevo mai avuto un buon presentimento sulla questione.
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Bring me to Life
Teen FictionKaia è una ragazza con un trauma alle spalle, vive a Carmel per punirsi, per ricordarsi ogni giorno che a lei è stata concessa un'altra possibilità. Adam odia Carmel più di qualsiasi altra cosa, un terribile evento gli ricorda ogni giorno quanto la...