Ero in seria difficoltà, quella situazione di limbo mi stava mandando al manicomio e non potei fare a meno di ricordare la discussione che avevamo avuto nello sgabuzzino del locale il giorno prima.
Avevo compreso il perché nella sua frustrazione e il perché ci tenesse tanto nel mettere in chiaro la situazione. Non era una pretesa sentimentale a lunga scadenza, non era nemmeno un voler ingabbiare l'altro, era semplicemente un capire come comportarci.
Se nel mio immaginario avevo sempre messo in chiaro quanto volessi mantenere una sottile distanza per evitare fraintendimenti o coinvolgimenti in quel momento mi sentivo frustrato e smanioso.
Stavamo camminando per le vie piene di bancarelle, la strada affollata e l'atmosfera serena tipica delle cittadine estive, sentivo di tanto in tanto la necessità di avvicinarmi a lei, magari prenderle la mano o poggiarle un braccio sulla spalla o meglio ancora fermarmi a baciarla, cosa che per inciso volevo fare dal momento in cui l'avevo vista uscire di casa.
Non feci nulla di tutto ciò, non perché non si fosse presentata occasione e nemmeno perché pensavo che a lei desse fastidio, semplicemente mi sentivo oscillare in una situazione ingarbugliata che andava assolutamente sbrogliata.
Visti da fuori sembravamo una coppia di amici, tra risate e qualche presa in giro, forse fratelli o cugini, sicuramente non due che erano andati a letto insieme poche sere prima e che desideravano baciarsi più e più volte. Perché inutile negarlo, il desiderio di entrambi era quello, lo avevo letto nei suoi occhi appena mi aveva visto ed ero certo che lei avesse percepito lo stesso.
Così come io stavo percependo le occhiate che diversi ragazzi le rivolgevano vedendola passare. Quando l'avevo sfidata non credevo si sarebbe impegnata così bene.
Kaia era una ragazza particolare, ti trascinava con la sua semplicità, la bellezza lampante e pulita, lei era bellissima anche appena sveglia, con gli occhi chiarissimi e il viso assonnato. Era quel tipo di bellezza per cui non perdevi la testa subito perché non portava con sé quel lato ammaliante che ti attraeva ma ti bastava conoscerla, parlarci, guardarla giorno dopo giorno per renderti conto di non poterne fare a meno.
Peccato però che sarebbe arrivato il momento in cui avrei dovuto farne a meno eccome, e per quanto mi dispiacesse perdere una persona come lei ero fermamente convinto della mia scelta. Non ci sarebbe stato niente e nessuno che mi avrebbe convinto a rimanere in questo posto, nemmeno Kaia.
«Adesso sei tu quello perso tra le nuvole» ritornai alla realtà richiamato dal tono scherzoso di Kaia. Mi voltai a guardarla, il viso illuminato dalle luci dei lampioni, il sorriso sereno incorniciato dai capelli che aveva arricciato. Riuscivo ad intravedere la piccola cicatrice sulla tempia e diversamente dalle volte precedenti, sentii salirmi un moto di rabbia nel vederle quella piccola deturpazione sul suo viso perfetto.
«Deve essere la tua vicinanza a contagiarmi»
«Ti va se ci sediamo su quella panchina laggiù e parliamo un po'?» Indicò la seduta poco distante da dove ci trovavamo, leggermente isolata, che ci permetteva di scambiare due chiacchiere, e forse anche qualcosa di più.
«Sì, mi va» le seguii e ci sedemmo entrambi.
Notai in un primo momento del disagio, tant'è che Kaia si sedette più distante del dovuto, distanza che mi premurai di ridurre al minimo sindacale, avvicinandomi a lei e poggiando il braccio sullo schienale proprio dietro la sua testa.
Dal canto suo notando questa mia insolita predisposizione prese coraggio e si sistemò in modo da avere entrambe le gambe poggiate sulle mie, in una posizione decisamente più confidenziale.
Mi resi conto di come il mio atteggiamento finisse sempre per condizionare gli altri. Se fosse dipeso da Kaia avremmo avuto tutto molto chiaro sin da subito, nonostante fossi certo che anche lei nutrisse dubbi e timori rimaneva comunque molto più aperta e limpida di me che invece tendevo a fare un passo avanti e dieci indietro.
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Bring me to Life
Teen FictionKaia è una ragazza con un trauma alle spalle, vive a Carmel per punirsi, per ricordarsi ogni giorno che a lei è stata concessa un'altra possibilità. Adam odia Carmel più di qualsiasi altra cosa, un terribile evento gli ricorda ogni giorno quanto la...