25. Kaia

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«Sei pronta a sentire le mille domande di mamma chioccia?»

Io ed Adam ci stavamo dirigendo al Four Roses, ben consapevoli di ciò che ci aspettava dal momento che Sienna aveva molto materiale su cui farci l'interrogatorio.

«Non immagino quanto si sia preoccupata, spero che Noah abbia saputo rassicurarla» doveva essere per lei un periodo tranquillo e invece le stavo procurando parecchio stress.

«Non immagino quante cazzo di domande ci farà, quasi mi viene voglia di tornare indietro e non presentarmi» e potevo garantire che fosse serio.

Avevo imparato a conoscerlo un po' e potevo affermare che il suo essere restio al far entrare le persone nel suo privato non era solo una facciata da duro, lui davvero non accettava l'idea di doversi esporre.

Lo aveva fatto poco prima in camera mia, dopo quella confessione chiunque si sarebbe aspettato un conforto, un dialogo, un'apertura da parte sue e invece aveva preferito baciarmi, quasi come a zittire tutto e spostarsi in altro campo.

Conoscere Adam era davvero difficile, a tratti penserei quasi impossibile. In ormai un mese di conoscenza non sapevo davvero nulla di lui.

«Sei come al solito tra le nuvole» tornai a concentrarmi su di lui e la nostra conversazione cercando una giustificazione plausibile alla mia distrazione.

«Sì scusa mi ero distratta a pensare al lavoro che non ho più» e nel dirlo realizzai che effettivamente quello era un problema enorme, questa mensilità l'avrei avuta ma dopo? Come avrei tirato avanti? Il Seagull non sarebbe stato agibile per chissà quanto tempo e io durante quel tempo cosa avrei fatto?

Mi ero persa nuovamente tra i miei pensieri finché non percepii un pizzico al fianco che mi fece balzare sul posto.

«Ahia ma sei impazzito?» Mi lamentai massaggiando la zona dolorante.

«Non mi piace parlare da solo e quando sono con te mi capita spesso, voglio che tu sia concentrata su di me»  si avvicinò pericolosamente prendendomi il mento tra le dita e sfiorando i nostri nasi, in un gesto decisamente poco alla sua maniera.

Avevo appreso che il nostro avvicinamento fisico gli avesse dato il via per prendersi delle libertà che fino a quel momento aveva represso, a me non dava alcun fastidio il fatto che prendesse iniziative, anche perché quello era l'unico modo che mi concedeva per avere una connessione con lui.

«Attenzione, potrebbero vederci» lo provocai attendendo esattamente la risposta che mi aspettavo.

«Non me ne frega proprio un cazzo di chi potrebbe vederci»

«Perfetto allora, perché siamo arrivati e dobbiamo entrare» non avevamo preparato nessuna versione condivisa, non sapevo lui come volesse comportarsi e se dovevo essere del tutto sincera non sapevo nemmeno io cosa volessi condividere.

Tuttavia ormai non c'era tempo, eravamo davanti il locale e non avremmo nemmeno fatto in tempo ad organizzarci, perciò mi affidai alla sorte e ad Adam.

«Voi due mi farete uscire di testa» nemmeno il tempo di chiudere la porta del locale che la sagoma preoccupata e, pure leggermente incazzata, di Sienna si parò davanti ai nostri occhi.

«Il tuo continuo urlare invece provocherà un'emicrania alla mia di testa»

Se non fossi stata certa di aggravare le nostre posizioni probabilmente sarei scoppiata a ridere per il modo in cui riusciva sempre a farla impazzire.

«Lo trovi divertente, Kaia?» Ok forse non ero riuscita così bene nel mio intento di rimanere impassibile.

«Certo che mi trova divertente, lei è pazza di me» scattai a guardarlo con occhi sgranati. Cosa accidenti gli stava passando per la testa?

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