call my nameand save me from the dark
Finalmente atterrai a Monterey dopo un viaggio fatto in compagnia di un grazioso signore dall'ascella pezzata e il sonno pesante, molto pesante, talmente pesante che se mi concentravo riuscivo a sentire il suo insistente russare.
Mi guardai intorno alla ricerca del mio amico Noah, che mi avrebbe finalmente condotto a destinazione: Carmel By The Sea, un luogo che mi ero ripromesso di non voler più vedere nemmeno in cartolina ma non avevo potuto fare altrimenti.
Ed ecco che riconobbi finalmente Noah con il suo solito capello lungo acconciato, la barba completamente rasa così da conferirgli l'aspetto da ragazzo angelico che tanto amava.
Carmel era una località da sempre presente nei nostri discorsi e da che avevo memoria ricordavo Sienna e il suo desiderio di aprirsi una piccola attività in quella che veniva definita una cittadina fiabesca, tuttavia non era l'unica in famiglia ad avere una grande passione per questo posto. Peccato che nel giro di un anno per me era diventato tutto meno che un luogo di fiabe.
Con grande fatica lui e Sienna dopo il college erano riusciti nel loro sogno e nonostante fosse il periodo meno adatto, ad inizio anno si erano definitivamente trasferiti in previsione della stagione estiva.
Piccolo imprevisto, Sienna era rimasta incinta e al momento non potevano permettersi un aiuto esterno da pagare, perciò a chi rivolgersi se non al caro amico Adam?
Così eccomi qui, pronto a passare le mie vacanze estive a lavorare prettamente per il bene dei miei amici. Questa almeno era la versione che avevo deciso di propinare a tutti.
«Ehilà, quasi un anno che non ti vedo e mi sembri ancora più alto» come al solito Noah doveva uscirsene con queste frasi in stile nonno che rivede i nipoti dopo tempo.
«Vuoi anche stringermi le guanciotte, nonno Noah?» Risposi ironico, provocandogli l'immancabile sbuffata. Effettivamente ero decisamente più alto di lui ma forse era il mio quasi metro e novanta ad essere un pò spropositato.
«Sono contento di vederti» lasciò perdere il mio commento.
«Ci credo, hai trovato chi sfruttare per tutta l'estate»
«Sai che sono sempre in tempo per lasciarti qui e tornarmene a casa da solo?» Tentò di minacciarmi ma con scarsi risultati e dovette accorgersene anche lui visto che non ci mise molto a cambiare idea e invitarmi a seguirlo.
«Dai andiamo che ci aspettano venti minuti di macchina e non vedo l'ora di farti vedere come ci siamo sistemati» era euforico.
Quando mi aveva detto che abbandonava tutto per iniziare una nuova vita a Carmel pensavo fosse un pazzo, in realtà lo pensavo tutt'ora, ma nel tempo mi aggiornava su come stesse costruendo la sua attività da zero. Su quanto fosse difficile crearsi una clientela di fiducia e allo stesso tempo quanto fosse gratificante riconoscere le persone che tronavano.
Tuttavia per quanto volessi bene al mio migliore amico, e quanto fossi venuto con tutti i buoni propositi per aiutarlo, non potevo negare che una buona parte della mia coscienza mi suggeriva che non era quella la sola motivazione per cui mi fossi convinto a passare del tempo proprio in questo posto.
«Terra chiama Adam» lo schioccare delle dita di Noah mi riportarono a concentrarmi su di lui.
«Non ti stavo proprio ascoltando» dichiarai senza troppi problemi. Noah mi conosceva abbastanza bene da sapere che ero quel tipo di persona che preferiva dire un'amara verità piuttosto che nascondermi dietro una dolce bugia, anche perché ero un fermo sostenitore del fatto che prima o poi ogni tipo di bugia affiora e fa decisamente più male di una verità detta subito. Le bugie crescono, ci inglobano, ci convinciamo che è un'omissione innocente ma poi siamo costretti ad ingigantirla sempre di più al punto da sentirci in trappola. Quindi perché indurci a finire in una condizione del genere quando abbiamo la facoltà di dire la verità?
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Bring me to Life
Teen FictionKaia è una ragazza con un trauma alle spalle, vive a Carmel per punirsi, per ricordarsi ogni giorno che a lei è stata concessa un'altra possibilità. Adam odia Carmel più di qualsiasi altra cosa, un terribile evento gli ricorda ogni giorno quanto la...