Eravamo arrivati a questo tanto decantato Luna Park, ci aveva raggiunti anche Jordan e mancava solo Kaia all'appello, in ritardo di diversi minuti rispetto all'appuntamento che ci eravamo dati.«È in ritardo, forse mi sarei dovuto offrire di passarla a prendere» ragionò ad alta voce l'uomo ciambella, continuando ad allungare il collo alla ricerca della ragazzina. Se si fosse allungato ancora sarebbe diventato una giraffa.
«Sai che Kaia non ama spostarsi in macchina, preferisce camminare, dice che la rilassa» e ancora una volta Sienna era pronta a giustificare e chiarire ogni atteggiamento di Kaia.
Pensando a cose serie avrei dovuto affittarmi una macchina o una moto anche io perché odiavo non avere la mia indipendenza.
«Eccola, la vedo arrivare» mi voltai a guardare Jordan per rendermi conto che oltre al tono estremamente euforico aveva stampato in volto un sorriso decisamente da ebete.
Quindi è così che si diventa quando ti piace qualcuno? Che il Signore mi risparmi questa fine imbarazzante.
«Scusate il ritardo, a quanto pare oggi tutta Carmel ha deciso di cenare fuori» aveva il respiro affannato segno di una camminata piuttosto veloce. I capelli scuri lasciati sciolti e più lisci del solito, il viso leggermente arrossato sulle guance e le labbra lucide. Indossava un vestitino che le arrivava poco sopra il ginocchio, bianco con dei disegni azzurri, le maniche a sbuffo lasciavano scoperte le spalle, al piede delle Converse bianche. Sembrava una quindicenne, una quindicenne molto carina.
«Non preoccuparti, siamo arrivati da poco» fu ovviamente Sienna a rassicurarla, mentendo spudoratamente visto che eravamo lì da almeno dieci minuti, che per me equivalevano ad un'infinità di tempo «Piuttosto hai mangiato qualcosa prima di venire?»
«No, ma prometto che prenderò qualcosa quando entriamo» promessa che molto probabilmente non sarebbe stata mantenuta.
«Ciao Kaia, sei davvero molto carina stasera» constatai non ero l'unico a definirla carina, peccato che nella mia testa quella parola suonava molto meno patetica e imbarazzante.
«Oh, ti ringrazio» rispose imbarazzata dallo lo sguardo fisso del ragazzo. Santo Cielo qualcuno doveva spiegargli come approcciare senza risultare inquietante, e quel qualcuno non sarei stato io.
«Che ne dite se entriamo o vogliamo mettere le radici qui fuori» misi fine a quella scena pietosa.
«Sì, direi che è arrivato il momento di entrare» Noah mi dette manforte cercando di trattenere qualche altra risatina.
Come varcammo l'ingresso del parco divertimenti vidi gli occhi di Sienna, Noah e Jordan brillare di felicità, probabilmente per motivi differenti ma sembravano davvero dei bambini. Mi soffermai a guardare Kaia che stava un passo indietro agli altri e seppur con un entusiasmo più contenuto si guardava intorno col sorriso stampato in faccia, ero davvero curioso di sapere cosa ci trovassero tutti in quel posto.
«Il tuo ritardo ha già fatto perdere punti al mio livello di divertimento, ti ricordo che stasera ne sei la responsabile» mi avvicinai rivolgendole la prima frase della serata.
«Sono sicura che rimedieremo, andrai via da qui che non vedrai l'ora di tornare» mi sembrava abbastanza sicura, puntava quegli occhi verdi impenetrabili e dovetti distogliere lo sguardo.
«Un pò pretenzioso da parte tua, non credi?» Erano davvero poche le cose che catturavano la mia attenzione e soprattutto che sapessero mantenerla, e onestamente ero abbastanza sicuro che uno stupido parco giochi non mi avrebbe stravolto l'esistenza.
«Questo posto è molto importante per me, ho tantissimi ricordi di adolescenza» non sapevo niente di lei e forse non doveva nemmeno interessarmi l'idea di conoscerla dal momento che la mia permanenza sarebbe stata momentanea, per fortuna, però una minuscola parte di me nutriva un briciolo di curiosità.

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Bring me to Life
Teen FictionKaia è una ragazza con un trauma alle spalle, vive a Carmel per punirsi, per ricordarsi ogni giorno che a lei è stata concessa un'altra possibilità. Adam odia Carmel più di qualsiasi altra cosa, un terribile evento gli ricorda ogni giorno quanto la...