Ero uscita da casa di Peter fortemente provata, forse uno dei confronti peggiori che avessi mai avuto con lui.Sapevo che c'era qualcosa che mi stava nascondendo, ormai lo conoscevo bene, Peter non faceva mai qualcosa se dietro non era spinto da una motivazione seria e dire di essere il fidanzato di Anita, non era abbastanza serio da prendersi una colpa così grande.
A passo mesto e con la testa in piena confusione ero arrivata al Four Roses, in realtà non ero nemmeno sicura di volere che quella fosse la mia meta ma ero finita davanti la porta del locale e tornare indietro sarebbe stato solo un gesto di codardia.
Non potevo rinchiudermi nel guscio per sempre, avrei dovuto avere nuovamente un confronto con loro, Sienna e Adam non mi avrebbero lasciata sola ancora per molto tempo.
Aprii la porta e il consueto scampanellio accompagnò il mio ingresso, invitando gran parte dei presenti a girarsi nella mia direzione.
Fu il sollievo negli occhi di Adam che mi spezzò nuovamente, mandando al diavolo tutti i propositi di parlargli e dirgli tutto.
Avevo paura di come avrebbe potuto reagire, gli avevo da sempre mentito sulla versione dell'incidente, se fossi stata onesta ne saremmo venuti a capo subito e invece mi portavo dentro un segreto che in quel momento, mi sembrava quasi insormontabile.
«Kaia, che sollievo vederti»
Rimasi spiazzata nel ritrovarmi tra le braccia di Adam nel mezzo del locale, davanti ai nostri amici, davanti a Tara che mi guardava con occhi truci.
Era la prima vera effusione che avevamo davanti a loro, e per chi conosceva bene Adam, sapeva quanto questo gesto apparentemente innocuo rappresentasse in realtà, un momento più unico che raro.
Essere stretta tra le sue braccia dopo giorni di assenza e col timore che quello poteva essere uno degli ultimi, mi conferiva un mix di malinconia e necessità che mi spinse a stringerlo a mia volta con più enfasi di quanto necessitasse il momento.
«Stai meglio?» Chiese con tono apprensivo, prendendomi il viso tra le mani e cercando di carpire qualsiasi tipo di informazione.
«Meglio» non ero capace di dire più di quello, avrebbe significato mentire più del possibile.
«Non me la racconti giusta»
«Adam lasciala respirare un attimo, è appena arrivata» la voce di Sienna si intrufolò nella nostra bolla, ricordandomi che non eravamo soli.
Mi bastò guardarla, vedere gli occhi dolci della persona che mi aveva accompagnata in questo anno, della persona con cui mi ero confidata apertamente, per avere l'ennesima realizzazione sbattuta in faccia.
Sienna sapeva la verità.
Lei sapeva le dinamiche dell'incidente, mi ero permessa di aprirmi con lei perché all'inizio era un'estranea e io sentivo il bisogno di essere sincera, di raccontare il dolore, la paura e le conseguenze di quel momento, senza dovermi modulare.
Sienna però sapeva ancora più di me, perché lei conosceva Anita, sapeva chi fosse, sapeva che Adam era suo fratello.
Sentii nuovamente la terra mancarmi, una sensazione di estraneità rispetto al mondo intorno a me.
Perché Sienna non mi aveva detto niente? Perché aveva permesso che mi legassi così tanto ad Adam senza darmi un freno, sapendo a cosa andavamo incontro?
Lei conosceva Adam molto bene, sapeva che non avrebbe mai accettato un tradimento del genere.
«Kaia, santo cielo. Si può sapere cosa ti prende?»
STAI LEGGENDO
Bring me to Life
Teen FictionKaia è una ragazza con un trauma alle spalle, vive a Carmel per punirsi, per ricordarsi ogni giorno che a lei è stata concessa un'altra possibilità. Adam odia Carmel più di qualsiasi altra cosa, un terribile evento gli ricorda ogni giorno quanto la...