Ero in una stanza piena di ragazzi, e questo non poteva che mettermi più agitazione, ma quando arrivò il mio turno mi alzai e andai verso la scrivania.
Donna: lei deve essere Sharol Brooks. *mi guardò dalla testa ai piedi*
Io: sì, sono io. *cercai di mantenere la calma*
D: prego si accomodi, Harvey Specter la aspetta. *mi indicò la porta alla mia destra*
Io: grazie mille. *feci un bel respiro e mi diressi verso quella porta*
Harvey: prego, si accomodi. *mi aprì la porta e mi fece entrare*
Io: la ringrazio. *entrai in uno studio davvero suggestivo e mi sedetti alla scrivania*
H: allora signorina Brooks cosa le fa pensare che proprio lei sia la persona adatta ad entrare nella Pearson Specter? *si sedette di fronte me*
Io: mi sono laureata con il massimo dei voti ad Harvard, qui ho capito che sarei diventata davvero avvocato, perché per quanto difficile possa essere, sopratutto per una donna diventare qualcuno in una città così spietata come New York, questa è la mia vita, non oso immaginare altro. *lo guardai*
H: lì fuori ci sono decine e decine di ragazzi, proprio come lei, laureati ad Harvard, pronti a farla fuori, crede di essere all'altezza?
Io: ho studiato, sono brava, mi impegno tanto, penso di riuscire a cavarmela. *stavo andando nel panico*
H: pensa? *alzò il sopracciglio*
Io: quello è il manuale che si studia ad Harvard? *guardai il libro sulla scrivania*
H: sì. *lo prese*
Io: lo apra, mi faccia una domanda, una qualsiasi. *lo guardai*
H: non ti rende un avvocato imparare tutti i manuali a memoria. Apri il computer, ti faccio vedere cosa sa fare un vero avvocato di Harvard. *si alzò e mi fece sedere al suo posto*
Io: *mi sedetti e aprii il computer* posdatare le azioni.
H: *mi diede una definizione molto precisa, citando anche la prassi più utilizzata*
Io: ha scordato l'ultima sentenza della suprema corte. *dissi sottovoce*
H: *mi guardò soddisfatto*
Io: e ritornando al discorso di prima, non mi faccio scappare dalle mani il sogno di una vita perché un paio di figli di papà pensano di essere migliori. Sono all'altezza, e le dico di più, sono al di sopra di ogni aspettativa, e se mi darà questa occasione glielo dimostrerò.
H: lei è la nuova associata della Pearson Specter. *mi diede la mano*
Io: grazie, non la deluderò. *gliela strinsi*
H: prego. *si alzò e mi accompagnò alla porta*
Io: *lo seguii*
H: domani alle otto in ufficio, non faccia tardi. *aprii la porta*
Io: a domani. *uscii sorridente*
H: abbiamo finito, potete andare tutti a casa. *si rivolse ai rimasti nella stanza*
Donna: *gli fece l'occhiolino*
-
Entrai in quell'enorme edificio di vetro, sorpassai la sicurezza e presi l'ascensore per salire al ventunesimo piano.
Uscii dall'ascensore e cercai l'ufficio di Harvey.
Donna: buongiorno. *mi guardò camminando*
Io: salve. *riconobbi subito quella donna che avevo visto il giorno prima*
Donna: io sono Donna piacere. *mi porse la mano*
Io: Sharol Brooks. *gliela strinsi*
Donna: spero che resisterai più di quanto abbia fatto l'ultimo associato. *andò verso la sua scrivania*
Io: le posso chiedere dov'è il signor Specter? *la rincorsi*
Donna: per lui è un po' presto. *guardò l'orario*
Io: e per caso mi sa dire dove mi posso sistemare?
Donna: io sono Donna, io so tutto. *mi sorrise*
Io: anche lei è un socio senior? *la guardai incuriosita*
Donna: qualcosa in più, io gestisco tutto ciò. Buongiorno Jessica. *guardò la donna venire verso di noi*
Jessica: buongiorno Donna, dov'è Harvey?
Donna: non è ancora arrivato, posso aiutarti io. *prese la sua agenda*
Jessica: l'avevo incaricato di scegliere un nuovo associato, ma come sempre lui non fa quello che gli chiedo.
Donna: è proprio davanti a lei. *mi guardò*
Io: piacere Sharol Brooks, è un onore conoscerla dottoressa Pearson. *le diedi la mano*
J: *mi strinse la mano non sapendo che dire*
Donna: perché non vai a sistemarti in quella scrivania vuota? *mi indicò un cubo in mezzo alla stanza piena di praticanti*
Io: certo, grazie. *sorrisi alle due donne e andai verso il posto indicato*
J: non mi fraintendere, mi fa piacere che ci sia una donna in più in questo studio, ma davvero Harvey ha scelto lei? *guardò Donna*
Donna: gli hai dato un incarico, scegliere il nuovo giovane associato proveniente da Harvard, e lui l'ha fatto.
J: non c'è bisogno di proteggerlo sempre Donna, ricordati che sei la sua assistente, non chi gli para costantemente il culo.
Donna: ah no? Pensavo fosse il mio lavoro. *se ne andò*
J: *mi guardò*
-
Io: *mi diressi verso l'ufficio di Harvey e stavo per entrare*
Donna: dove vai Sharol? *mi fulminò da dietro la scrivania*
Io: volevo consegnargli delle pratiche prima che arrivi. *mi girai di scatto dietro di me guardandola*
Donna: entra pura, ma non toccare niente.
Io: *entrai e misi i fascicoli sulla scrivania e mi fermai a guardare il panorama dalle vetrate*
H: *si schiarì la voce*
Io: *mi girai e lo vidi dietro di me*
H: che ci fai qui? *mi guardò*
Io: le sono venuta a consegnare il lavoro che mi aveva dato, non era mia intenzione trattenermi e che il panorama è mozzafiato.
H: hai già finito tutto quello che ti ho dato? *andò verso la scrivania*
Io: sì, spero vada bene, ci ho lavorato tutta la notte.
H: lo spero anche io, perché oggi chiudo il contratto. *prese il fascicolo*
Io: *deglutii*
H: devo dargli un'occhiata matricola? *mi fissò sedendosi*
Io: *ero molto combattuta*
H: allora? *stava per aprire il fascicolo*
Io: no. *risposi di getto*
H: un mese qui e già hai l'audacia di credere che il tuo lavoro sia perfetto? *alzò le sopracciglia*
Io: è buono, se lo vuole controllare faccia pure, ma non troverà nulla di sbagliato, è alla sua altezza signore. *uscii trattenendo il fiato*
Donna: bella prova Sharol. *mi fece l'occhiolino*
Io: ho pensato di morire. *finalmente respirai*
Io tornai a lavoro e dopo qualche ora Harvey venne da me.
H: nel mio ufficio. *passò senza neanche guardarmi e si diresse nel corridoio*
Io: *lasciai tutto quello che stavo facendo e lo seguii*
H: *aprì la porta ed entrò nel suo ufficio*
Io: ho sbagliato qualcosa? *mi fermai sulla porta*
H: entra.
Io: *chiusi la porta*
H: questo è per te. *andò dietro la scrivania e mi indicò un fascicolo*
Io: non capisco. *lo guardai*
H: vuoi concludere un contratto o pensi che debba fare tutto io? *si sedette*
Io: *mi illuminai*
H: è il tuo primo incarico da sola, se lo rovini sei fuori.
Io: grazie. *non riuscivo a dire altro*
H: muoviti, vai a lavorare. *mi diede il fascicolo*
Io: non se ne pentirà. *uscii di corsa e tornai al mio cubicolo*
-
Entrai nella sala riunioni dove avrei dovuto incontrare il cliente e mi sedetti a questo tavolo enorme. Sistemai tutte le cose e aspettai.
Entrò il cliente e fui sorpresa di vedere un altro avvocato.
Io: pensavo fossimo d'accordo sul contratto da concludere. *lo guardai stranita*
Avv: il mio cliente non accetta l'offerta. *si sedette*
Io: aveva accettato la nostra proposta. *mi innervosii*
Avv: nostra? Qui in realtà non vedo l'unica persona che doveva esserci, quella da cui è partita la proposta.
Io: non accettate perché non c'è Harvey Specter? Io lavoro per lui, mi ha assunta personalmente perché sono capace.
Avv: e pensa che il mio cliente possa accontentarsi di una novellina? Avrebbe concluso con la Pearson Specter, qui non vedo nessuno dei due.
Io: non capisco questa presa di posizione, dovevamo solo acquisire un nuovo cliente per questo il mio capo ha mandato me.
Avv: non acquisirà nessun nuovo cliente se pensa che ci si possa accontentare di una come lei.
Io: questo mi sembra veramente troppo. *stavano andando sul personale*
Avv: il mio cliente vi avrebbe portato una quantità di soldi che non immaginate neanche e voi di risposta pensate di mandarci una che si è laureata ieri. Che ha fatto per farsi assumere?
Io: okay adesso basta, non starò qui a farmi umiliare. *mi alzai e uscii*
Mi appoggiai al muro del corridoio per sbollire la rabbia.
Il cliente se ne andò e dopo poco Harvey mi chiamò nel suo ufficio.
Io: *entrai con la coda tra le gambe*
H: che cazzo hai combinato? *urlò*
Io: mi dispiace ma... *cercai di giustificarmi*
H: nessun ma Sharol, era il cliente più importante che avremmo potuto acquisire. *continuò a urlare contro di me*
Io: posso spiegarti. *cercai di trattenere le lacrime*
H: ora dovrò pregare per cercare di riottenerlo, e dovrò anche abbassarmi alle loro pretese.
Io: Harvey. *cercai di parlare*
H: cosa? *mi lanciò un sguardo agghiacciante*
Io: scusami. *abbassai la testa*
Donna: ehi ma che succede qui. *entrò nell'ufficio*
H: non ha fatto l'unica cosa che le avevo chiesto, una cosa semplicissima, che poteva fare chiunque, avevo pensato a tutto io. *si girò verso la finestra*
Donna: non essere così duro, era il suo primo incarico.
H: e ha fatto un casino.
Io: *guardai Donna in lacrime*
Donna: hai sentito cos'ha da dirti? *lo riprese*
H: non voglio scuse inutili. *si girò verso di noi*
Donna: dovresti stare a sentire per una volta. *uscii e ci lasciò da soli*
H: allora? *si sedette alla scrivania*
Io: non mi hanno neanche fatto iniziare che l'avvocato che si è portato il tuo cliente mi ha attaccato, perché non ero te.
H: si è portato un avvocato?
Io: mi hanno detto che se volevi acquisire un cliente dovevi presentarti personalmente perché io sono solo una matricola.
H: certo che io sono insostituibile. *sorrise*
Io: hanno insinuato cose su come abbia ottenuto questo lavoro. *lo guardai delusa*
H: *cambiò espressione*
Io: mi dispiace davvero aver rovinato tutto, ma non ho saputo che dire.
H: ci penso io, okay?
-
Salii con l'ascensore al nostro piano e percorsi tutto il corridoio per portare il caffè ad Harvey come tutte le mattine, ormai da mesi.
Io: buongiorno. *entrai nel suo ufficio senza fare troppo caso a nulla e poi mi bloccai vedendo le persone sedute sul divano*
N: Sharol. *si alzò*
Io: Niall. *ero nel panico*
H: il signor Horan è nostro cliente da tanti anni. *si intromise*
Io: io devo andare. *mi girai e andai via*
Donna: tutto bene Sharol? *mi guardò*
Io: *non dissi nulla ed entrai nel mio ufficio*
Cominciai a lavorare freneticamente, cercando di allontanare tutti quei pensieri dalla mia testa. Ma dopo un'oretta la mia porta si aprì.
N: posso? *era già nel mio ufficio*
Io: si chiede permesso fuori. *non lo guardai*
N: possiamo parlare da persone adulte?
Io: non c'è niente da dire Niall, che ci fai qui? Per rovinare anche il mio lavoro? *mi alzai*
N: non era mia intenzione, avevo solo bisogno di parlare con il mio avvocato.
Io: e guarda un po' il tuo avvocato è Harvey Specter!
N: pensavo lo sapessi.
H: va tutto bene qui? *si affacciò*
Io: sì, mi scusi. *mi risiedetti*
H: Niall ci puoi lasciare da soli, la tua fidanzata ti aspetta agli ascensori. Abbiamo del lavoro da fare. *gli porse la mano*
N: io vado, mi ha fatto piacere rivederti Sharol. Noi ci sentiamo. *strinse la mano ad Harvey e se ne andò*
Io: *cercai di calmarmi*
H: sbaglio o già vi conoscete? *alzò le sopracciglia*
Io: si, è una storia complicata. *fissai il computer*
H: dovresti parlarmene, devo sapere se ci può essere un eventuale conflitto di interessi. *si sedette difronte a me*
Io: io e Niall stavamo insieme, anzi stavamo per sposarci per essere precisi, e poi lui ha rovinato tutto. *mi fermai e lo guardai*
H: questa si che è una cosa grossa. *mise la mano sulla mia*
Io: e oggi ho incontrato la sua nuova fidanzata. *spostai la mano*
H: che ne dici di andare a fare un giro? *si alzò*
Io: oggi hai un sacco di clienti, e anche una riunione con Jessica.
H: faremo presto. *aprì la porta e mi guardò*
Io: okay. *mi alzai e lo seguii*
Uscimmo dall'ufficio e Harvey chiamò un taxi.
Io: dove andiamo? *lo guardai*
H: nel posto ideale per scordare l'incontro con il proprio ex e la sua nuova ragazza.
Io: Harvey. *lo ripresi*
H: dai stavo solo scherzando. *sorrise*
Io: non vedi quanto io stia ridendo?
-
Io: *andai ad aprire alla porta di casa*
H: *era appoggiato sullo stipite della porta*
Io: che ci fai qui Harvey? *ero confusa*
H: ho avuto una brutta serata. *fece per entrare*
Io: guarda che qui siamo a casa mia. *mi misi davanti a lui*
H: non vuoi far entrare un uomo ubriaco? *sorrise e mi spostò*
Io: *sospirai e chiusi la porta*
H: questo posto è un disastro. *si sedette sul divano*
Io: Harvey di che hai bisogno? *mi misi davanti a lui*
H: avevo bisogno di vederti. *mi prese per mano*
Io: *guardai le nostre mani intrecciate*
H: non mi far implorare. *mi tirò e mi fece mettere a cavalcioni su di lui*
Io: questo non mi sembra giusto. *non sapevo cosa fare*
H: se ci fa stare bene è giusto. *mi mise le mani sui fianchi e mi baciò*
Io: Harvey. *gli misi una mano sul petto*
H: sta zitta. *mi ribaciò*
Io: *lo assecondai*
H: *mi baciò il collo*
Io: *ansimai*
H: *mi prese in braccio e invertì la posizione*
Io: *gli presi il viso tra le mani*
H: sei bellissima. *mi baciò e scese sempre più giù*
Io: dio. *gemetti*
H: *mi sfilò i pantaloni e passò due dita sugli slip*
Io: cazzo. *mi misi una mano sulla bocca*
H: come scusa? *sorrise guardandomi*
Io: continua. *gli passai una mano tra i capelli*
H: *mi spostò gli slip e cominciò a leccare la mia intimità*
Io: *gemetti*
H: *continuò il suo lavoro e infilò due dita*
Io: oh dio. *mossi i fianchi verso di lui*
H: *andò sempre più veloce*
Io: *chiusi gli occhi toccandomi il seno*
H: guardami. *si fermò un attimo*
Io: non fermarti. *deglutii*
H: allora obbedisci. *stava per rimettermi gli slip*
Io: no. *lo guardai*
H: meglio. *ricominciò*
Dopo pochi minuti io ero al limite.
Io: Harvey. *iniziai a tremare*
H: che c'è? *si sbottonò i pantaloni con l'altra mano*
Io: ho bisogno di te. *mi allontanai da lui e lo aiutai*
H: non ti piacevano le mie mani? Mi offendi. *mi levò la maglia*
Io: sta zitto. *gli sbottonai la camicia*
H: che cos'hai detto? *mi mise le mani sui fianchi*
Io: voglio il mio orgasmo. *lo baciai e feci scivolare le mani sul suo membro*
H: mi piacciono le ragazze che sanno cosa vogliono. *mi spinse sul divano e dopo essersi infilato il preservativo entrò in me*
Io: *gli accarezzai i bicipiti*
H: *si abbassò verso di me e mi baciò il collo*
Io: *ansimai*
H: *mi passò un braccio dietro la schiena e mi fece mettere a cavalcioni su di lui sedendosi sul divano*
Io: avevo bisogno di guardarti meglio. *sorrisi cominciandomi a muovere su di lui*
H: io volevo vedere cosa sapessi fare. *mi diede uno schiaffo sul sedere*
Io: ehi. *lo guardai male*
H: come se non ti piacesse. *mi baciò il seno*
Io: *ridacchiai*
Cinque minuti dopo venimmo entrambi.
Io: dio. *appoggiai la fronte sulla sua*
H: *mi accarezzò la schiena*
-
Io: buongiorno. *entrai nell'ufficio di Harvey con il caffè*
H: *mi guardò con la coda dell'occhio*
Io: *gli misi il caffè sulla scrivania*
H: *continuò a guardare le carte che aveva davanti*
Io: ho finito le pratiche che mi avevi chiesto. *ero un po' in imbarazzo*
H: dove sono? *mi guardò*
Io: io...è nel mio ufficio.
H: okay, valle a prendere. *ritornò alle sue cose*
Io: Harvey. *quasi lo pregai*
H: si? *non si girò*
Io: possiamo parlare? *mi sedetti davanti a lui*
H: di cosa Sharol? *guardò Donna da fuori le vetrate che ci ascoltava dall'altoparlante*
Io: di quello che è successo ieri. *cominciai a giocare con le mie dita per il nervoso*
H: non adesso, dobbiamo uscire. *mi guardò*
Io: dove dobbiamo andare?
H: in tribunale. *si alzò e uscì*
Io: in tribunale? *lo seguii*
H: sai quell'edificio enorme dove c'è un giudice con il martelletto? *continuò a camminare e prese l'ascensore*
Io: il miglior mediatore di New York che arriva in udienza? *alzai le sopracciglia*
H: dopo avermi visto stracciare l'avversario non sarai così insolente.
Uscimmo dall'edificio e c'era l'autista di Harvey ad aspettarci.
H: *aprì la portiera dell'auto e mi fece entrare*
Io: grazie. *entrai*
H: *andò dall'altra parte ed entrò*
Ray: dove andiamo? *lo guardò dallo specchietto*
H: in tribunale Ray.
Io: potresti dirmi che causa discutiamo?
H: lo scoprirai al momento giusto.
Io: *alzai gli occhi al cielo*
H: eri più divertente ieri sera.
Io: *gli lanciai un'occhiataccia*
Arrivammo in tribunale ed entrammo in aula. Harvey era un dio in quell'aula e come sempre vinse e tornammo in studio.
Mentre mi stavo lavando le mani entrò Harvey.
Io: che ci fai qui? *lo guardai*
H: ho un deja-vu. *sorrise e si avvicinò*
Io: adesso possiamo parlare del fatto che ieri sei venuto da me? *mi girai verso di lui*
H: *controllò che nei bagni non ci fosse nessuno e chiuse la porta a chiave*
Io: non potrai evitare il discorso per sempre.
H: ieri ho fatto un grosso errore.
Io: questo è stato, un errore? *aggrottai le sopracciglia*
H: io sono il tuo capo, non deve più accadere.
Io: prima mi scopi e poi mi chiedi di dimenticare tutto e fare finta di niente? *alzai la voce*
H: comportiamoci da persone adulte e professionali quali siamo.
Io: vaffanculo. *lo sorpassai per andarmene*
H: Sharol. *mi afferrò per il braccio*
Io: non mi sto comportando abbastanza da adulta? *mi girai verso di lui*
In quel momento bussarono alla porta quindi io andai ad aprire e uscii.
Donna: dove eravate finiti tutti e due? *ci guardò*
-
Io: buongiorno. *entrai nell'ufficio di Harvey di corsa*
H: *mi guardò infastidito*
T: buongiorno, tu devi essere la nuova recluta di Harvey, è un piacere conoscerti, io sono Tom. *mi porse la mano*
Io: piacere mio, e scusate il ritardo. *gli strinsi la mani*
T: Harvey non fa caso alla puntualità. *mi fece l'occhiolino*
H: okay vogliamo cominciare? *si sedette alla scrivania*
T: stiamo chiacchierando Harvey. *si sedette sulla poltrona*
H: qui abbiamo del lavoro da fare.
T: è sempre così rigido il tuo capo, come se gli avessero ficcato una mazza in culo?
Io: *ridacchiai*
H: *mi fulminò con lo sguardo*
Io: vado a prendere i documenti che ci servono. *andai nel mio ufficio*
D: quell'uomo lì dentro ti sta facendo una corte spudorata. *mi guardò attraversare il corridoio*
Io: l'ho notato. *sorrisi e mi appoggiai alla scrivania di Donna*
D: anche io vorrei essere corteggiata da uno come Tom.
Io: chi non vorrebbe.
H: Donna dov'è finita Sharol? *chiese all'altoparlante*
D: arriva. *mi guardò*
Io: corro. *entrai nell'ufficio con tutte le carte in mano*
T: quanta efficienza stamattina. *mi sorrise*
Io: tutto per i nostri clienti. *posai le pratiche sulla scrivania*
H: adesso passiamo alle cose serie. *prese le pratiche*
T: si, perché non chiami anche Jessica, penso voglia essere informata della nostra prossima mossa.
H: certo, Sharol vai nel suo ufficio e dille che necessitiamo della sua presenza.
Io: vado. *mi sentivo un po' trattata come una segretaria ma feci quello che mi aveva chiesto*
Andai nell'ufficio del capo dei capi e gentilmente le chiesi se ci poteva raggiungere.
J: Harvey ti sta facendo correre eh? *mi guardò camminando nel corridoio*
Io: penso sia la gavetta necessaria per diventare qualcuno. *la guardai*
J: io ho fatto lo stesso con Harvey. *aprì la porta dell'ufficio di Harvey*
E dalle vetrate vedemmo Harvey dare un pugno in faccia a Tom.
Io: *ero sconvolta*
J: mi avete chiamata per assistere a questo teatrino? *entrò incrociando le braccia*
Donna: *si avvicinò a noi*
Tom: sei uno stronzo Harvey. *si toccò il viso*
H: adesso te ne devi andare. *si sistemò la giacca*
J: prima dovrete spiegarmi cosa diavolo è successo.
Tom: sarà lui a dirtelo, perché io non resterò qui un minuto in più. *se ne andò e mi diede un bacio sulla mano*
Io: vi ho lasciato cinque minuti fa che andavate d'amore e d'accordo.
H: si e poi lui ha esagerato.
J: tutti fuori, io e te adesso ne parliamo. *si rivolse a Harvey*
D: andiamo Sharol. *uscì e si sedette alla sua scrivania*
Io: sono confusa. *mi sedetti accanto a lei*
D: io ho le idee ben chiare invece. *mi guardò*
Io: e vorresti aggiornare anche me?
D: Tom ha fatto un commento poco carino su di te.
Io: cosa? E per questo Harvey l'ha colpito? *mi alzai*
D: pensi non sappia cosa c'è tra di voi?
Io: non c'è niente. *mi bloccai*
D: Sharol io sono Donna, dovrai faticare ancora un po' prima di potermi nascondere qualcosa.
Io: non c'è niente da nascondere, abbiamo fatto un errore, la cosa è iniziata e finita lì.
D: e poi un cliente fa il casca morto con te e lui va fuori di testa.
Io: sai com'è Harvey, non sa gestire bene le sue emozioni.
D: le sue emozioni per te, in particolare.
-
Io: buongiorno. *salutai Donna e le diedi il suo caffè*
D: sei la mia preferita. *mi sorrise e bevve il caffè*
Io: Harvey non è ancora arrivato?
D: no. *guardò il suo ufficio vuoto*
Io: avevo delle cose da chiedergli.
D: Sharol oggi avete un appuntamento importante. *guardò l'agenda e me la mostrò*
Io: viene di nuovo Niall? *la guardai terrorizzata*
D: se non ce la fai parlane con Harvey, sono sicura che capirà.
H: cosa dovrei capire? *si avvicinò a noi*
D: *mi guardò facendomi un segno con la testa*
Io: oggi viene Niall. *gli diedi il suo caffè*
D: giusto, fai preparare tutto ciò di cui ha bisogno, sono sicuro che ricordi ancora cosa gli piaccia. *ridacchiò e andò nel suo ufficio*
Io: *feci un gran respiro*
D: andrà tutto bene.
Io: *annuii poco convinta e raggiunsi Harvey*
H: invece per quanto riguarda le pratiche di ieri? *si sedette*
Io: ti volevo parlare proprio di questo, ho finito tutto, ho solo un dubbio riguardo i numeri dell'assemblea, io odio queste cose. *mi avvicinai a lui e mi chinai sulla scrivania per mostrargli il punto preciso*
H: *girò il viso verso di me ed eravamo a pochi centimetri di distanza*
Io: *mi allontanai di riflesso*
H: hai fatto un ottimo lavoro. *mi continuò a guardare*
Io: grazie. *gli sorrisi*
D: Harvey c'è il signor Horan. *ci interruppe dall'altoparlante*
Io: *mi irrigidii e andai a prendere tutto quello di cui avevamo bisogno nel mio ufficio*
Pochi minuti dopo rientrai e aspettammo che arrivasse Niall.
N: buongiorno. *entrò e salutò Harvey*
Io: buongiorno. *non lo guardai*
N: ciao Sharol. *mi diede un bacio sulla guancia*
Io: *lo fissai per quello che aveva appena fatto*
H: che ne dite di iniziare a lavorare? *cercò di stemperare la situazione*
Io: ho tutti i contratti qui. *aprii la cartellina e mi sedetti sulla poltrona*
N: vedo che la diligenza fa ancora parte di te, più che mai direi. *mi guardò*
Io: è il mio lavoro, ci tengo, come tu ben sai. *alzai solo gli occhi dalle carte*
N: Sharol era così anche quando ci siamo incontrati.
H: voglio sapere tutto. *sorrise e mi guardò*
Io: *lo fulminai*
N: immagina incontrare la ragazza più bella che tu abbia mai visto e, nonostante la fama, dover pregare per un po' di attenzione.
Io: già all'epoca ero lungimirante. *alzai le sopracciglia*
N: io non ero abituato a ricevere no dalle fan, quindi decidi di fare di tutto per conquistarla.
H: però alla fine ci sei riuscito.
Io: si, dopo mesi, mi ha presa per sfinimento.
H: e quanto siete stati insieme?
N: quattro anni e mezzo.
Io: il tempo di laurearmi.
N: e adesso siamo qui. *mi guardò*
Io: rifletti su dove siamo io e te.
H: ti svelo un segreto Niall, quando l'ho vista ho pensato che fosse l'ennesima ragazzina appena laureata che voleva un posto in uno degli studi più prestigiosi di New York, come tutti quelli di Harvard, e la mia opinione si confermava ad ogni secondo del nostro colloquio, poi mi ha sfidato, e non ho potuto far altro che accettare.
Io: si e poi ti ho stracciato.
H: non è andata proprio così, ma sicuramente mi hai colpito.
N: mi dici questo per farmi pentire o per farmi avere fiducia in voi?
H: questo sta a te deciderlo.ANGOLO AUTRICE
lo so forse non è quello che vi aspettavate ma sto rivedendo "Suits" e non potevo non fare un capitolo su Harvey Specter, spero che comunque vi piaccia. Farò una seconda parte e poi ritornerò alla normalità.
Penso che non vi appaiano le foto di copertina, adesso ve la posto qui e poi cercherò di risolvere il problema.
STAI LEGGENDO
One shots Niall Horan
FanfictionOne shots Niall Horan. In un modo o nell'altro sharol e Niall si innamoreranno uno dell'altro. A volte con l'aiuto dei migliori amici di Niall. Niall Horan: un professore, una pop star, un semplice ragazzo di città o qualsiasi cosa voi immaginiate...