Ormai era sera noi avevamo finito con i clienti, ma io ero rimasta un po' in ufficio per concludere alcune cose.
H: che ci fai ancora qui? Sono usciti tutti da due ore. *si affacciò al mio ufficio*
Io: avevo bisogno di un po' di tranquillità dopo la giornata di oggi. *lo guardai*
H: è andata bene con Niall no? *si avvicinò*
Io: poteva andare molto peggio.
H: ti ho messo in imbarazzo? *si sedette sulla scrivania*
Io: era quello il tuo intento?
H: no, volevo mostrargli quanto sei diventata una donna da quando vi siete lasciati.
Io: grazie. *fui sorpresa dalle sue parole*
H: ho solo detto la verità.
Io: perché fai così? *inclinai la testa*
H: così come?
Io: a tratti mi consideri e a tratti sono solo la tua associata.
H: non hai pensato che forse non so come gestire questa situazione? *mi accarezzò il viso*
Io: e perché non ne parli con me? *mi alzai*
H: perché non è giusto nei tuoi confronti. *mi prese la mano*
Io: Harvey. *mi avvicinai a lui*
H: tu mi rendi così debole. *appoggiò la fronte sulla mia*
Io: *socchiusi gli occhi*
H: *mi baciò*
Io: *questa volta non lo assecondai*
H: ti prego. *mi prese il viso tra le mani e mi guadò negli occhi*
Io: non mi fa stare bene questa situazione. *mi vennero le lacrime agli occhi*
H: lo so, mi dispiace. *mi accarezzò il viso*
Io: perché non mi dici quello che senti?
H: perché poi non si torna più indietro.
Io: pensi che io possa tornare indietro dopo quello che c'è stato tra di noi?
H: possiamo metterlo da parte e continuare ad essere professionali.
Io: io non posso. *mi allontanai*
H: credi che per me sia facile starti così vicino? *si girò verso di me*
Io: non mi interessa se per te sia facile o meno, perché l'hai creata tu questa situazione e adesso vuoi fare finta di niente. *alzai un po' la voce*
H: cosa dovrei fare secondo te? *alzò anche lui il tono*
Io: mettere le cose in chiaro ed essere coerente nei tuoi comportamenti, io rispetterò la tua scelta ma non mi puoi fare questo.
H: è difficile che una donna mi prenda così tanto, e pure tu l'hai fatto, quindi vorrei iniziare qualcosa con te? Si, ma come posso se sono il tuo capo?
Io: è questo il problema?
H: il problema è che quando ti sto vicino non sono più lucido, e questo non va bene.
Io: come se tu non mi destabilizzassi.
H: eppure tu sei sempre professionale, perché hai più autocontrollo.
Io: Harvey se mettessimo tutte le carte sul tavolo anche tu riusciresti a controllarti.
H: Sharol devi esserne sicura, perché poi...
Io: *non lo feci finire di parlare e lo baciai*
H: mi sembri convinta. *mi sorrise*
Io: se dici ancora "da qui non si torna più indietro" ti uccido. *lo ribaciai*
H: vieni, andiamo a casa. *mi prese il cappotto*
Io: grazie. *lo indossai*
-
H: buongiorno. *si girò verso di me*
Io: giorno. *mi stiracchiai e lo guardai*
H: come hai dormito? *mi accarezzò i capelli*
Io: molto molto bene. *mi stropicciai gli occhi*
H: mi fa piacere.
Io: dobbiamo andare in ufficio. *mi tolsi le lenzuola da dosso e stavo per alzarmi*
H: che fretta c'è. *mi tiro per il braccio*
Io: forse per te ma io devo arrivare puntale, altrimenti Jessica mi licenzia. *gli accarezzai il petto*
H: ti copro io. *mi prese il viso tra le mani*
Io: sei molto premuroso, ma Donna si insospettirà, io non arrivo mai tardi. *mi allontanai e mi alzai*
H: Donna già sa tutto. *si sedette sul letto*
Io: quando gliel'hai detto, stanotte? *mi girai verso di lui coprendomi con il lenzuolo*
H: non c'è bisogno che le dica niente. *si alzò e si mise di fronte a me*
Io: devo andare a casa a vestirmi. *stavo per raccogliere i miei vestiti da terra*
H: dammi altri due minuti. *mi mise le mani sui fianchi e mi tolse il lenzuolo di dosso*
Io: sono nuda. *misi le mani sulle sue per spostargliele*
H: lo vedo. *mi fece mettere le mie braccia intorno al suo collo*
Io: mi metti a disagio.
H: dopo quello che abbiamo fatto stanotte, ti senti a disagio stando nuda davanti a me? *mi accarezzò la schiena*
Io: è un mio problema.
H: forza vestiti, che ti accompagno a casa. *si allontanò*
Io: grazie. *gli diedi un bacio sulla guancia e andai in bagno a lavarmi e vestirmi*
Dopo una decima di minuti uscii e aspettai che Harvey si preparasse.
H: eccomi. *uscì con la camicia aperta*
Io: penso di non averti mai visto andare in ufficio con la camicia sbottonata. *mi avvicinai e gliela abbottonai*
H: in ufficio si va in giacca e cravatta. *prese la cravatta e me la passò*
Io: mi dispiace ma questa la dovrai mettere da solo.
H: Sharol Brooks che non sa fare qualcosa. *si annodò la cravatta*
Io: hai trovato la mia lacuna. *lo tirai per la cravatta e lo baciai*
H: niente a cui non possa rimediare. *approfondì il bacio*
Io: mi farai fare comunque tardi. *gli diedi un bacio a stampo e mi allontanai*
H: sei tu che mi distrai. *si finì di preparare e uscimmo*
Harvey mi fece accompagnare da Ray a casa, così da potermi cambiare e poi andammo in ufficio.
Io: mi raccomando. *lo guardai mentre salivamo con l'ascensore*
H: non capisco proprio a cosa ti riferisci. *sorrise*
Io: casa e chiesa.
H: e l'ufficio è la casa o la chiesa? *mi tirò verso di lui*
Io: sono seria Harvey, non voglio che qualcuno faccia congetture su di noi.
H: parli proprio come un avvocato. *mi mise una mano sul sedere*
Io: parlo esattamente di questo. *lo guardai seria*
H: devi stare tranquilla, faremo il nostro lavoro come sempre, saremo professionali e andrà tutto bene. *mi baciò*
L'ascensore si fermò e noi ci allontanammo. Si aprirono le porte e noi uscimmo.
H: la causalità ha voluto che ci incontrassimo qui fuori. *sorrise camminando per il corridoio*
Io: *sorrisi*
J: ma buongiorno, alla buonora. *ci venne incontro*
H: buongiorno Jessica, stamattina sei raggiante. *si fermò*
J: hai scordato che stamattina avevamo una riunione? *incrociò le braccia*
H: non l'ho scordato, stamattina abbiamo incontrato un cliente.
D: ce l'avete fatta ad arrivare. *ci guardò*
Io: io devo andare in ufficio. *mi allontanai*
D: dov'è il mio caffè? *mi guardò mentre me ne andavo*
H: *strinse la mascella* anche io ho da fare, scusa Jessica rimedierò.
Tornammo tutti a fare i nostri lavori e poi Harvey mi chiamò nel suo ufficio.
Io: *arrivai fuori la sua porta e stavo per entrare*
D: ferma lì.
Io: hai bisogno di qualcosa Donna? *mi girai cercando di mantenere la calma*
D: stamattina hai scordato il mio caffè. *mi guardò*
Io: hai ragione, ma Harvey mi ha svegliato stamattina presto per andare da un cliente e alla fine mi sono scordata. *mi avvicini alla sua scrivania*
D: *alzò le sopracciglia*
Io: che c'è? *feci la finta tonta*
D: mi stai mentendo.
Io: non lo farei mai.
D: Sharol Brooks fermati finché sei in tempo. *si alzò*
Io: dove vai?
D: a chiedere a quell'altro bugiardo. *entrò nell'ufficio di Harvey*
Io: Donna. *la seguii e chiusi la porta*
H: posso fare qualcosa per voi due? *ci guardò*
D: siete dei bugiardi.
H: queste accuse sono oltraggiose.
D: tu puzzi. *lo guardò avvicinandosi*
H: come scusa? *ridacchiò*
D: puzzi di sesso. *mi guardò*
Io: questa è una cosa tra di voi, io non c'entro nulla, quindi me ne vado. *mi girai*
D: non ci provare.
Io: come lo sa? *mi avvicinai ad Harvey*
H: ti ho detto che già lo sapeva. *fece spallucce*
D: e non provate mai più a mentirmi. *ci puntò il dito contro*
H: io non ho detto niente.
Io: scusami Donna, volevamo solo mantenere un po' di contegno.
D: non con me.
H: adesso che lo sai esci che abbiamo del lavoro da fare. *si risiedette*
D: ricordatevi che vi vedo, e vi sento. *uscì*
H: perché hai provato a mentirle? *mi guardò*
Io: volevo provare a mantenere il segreto per cinque minuti.
H: sei pessima, non ti ho insegnato proprio niente. *scosse la testa*
Io: grazie. E pensava davvero che l'avremmo fatto qui dove ci possono vedere tutti?
H: lei mi conosce bene. *guardò Donna da fuori che stava sentendo*
-
Io: buongiorno. *entrai in ufficio e diedi il caffè a Donna*
D: ma buongiorno. *prese il caffè*
Io: sono in ritardo o troppo in anticipo per Harvey? *guardai il suo ufficio vuoto*
D: aveva una mediazione, non ti ha portata con lui? *mi guardò confusa*
Io: no, lui, non mi ha detto niente. *ero un po' dispiaciuta*
D: avrà sicuramente avuto una ragione.
Io: si, quando arriva mi chiami per favore? *stavo per andare nel mio ufficio*
D: certo. *la sua espressione cambiò*
Io: che c'è? *mi girai per vedere cosa avesse visto*
H: ne possiamo tranquillamente discutere nel mio ufficio Scotty. *andò nel suo studio accompagnato da una donna*
D: adesso è tutto più chiaro. *guardò la mano di Harvey dietro la schiena della donna*
Io: io vado a lavorare. *me ne andai nel mio ufficio*
Evitai Harvey per tutta la mattinata finché non mi fece chiamare.
D: Sharol ti vuole Harvey. *si affacciò nel mio ufficio*
Io: digli che sono occupata. *ero girata verso le vetrate e davo le spalle alla porta*
D: Sharol. *si avvicinò*
Io: lo so, non è professionale, ma in questo momento se li vedessi gli tirerei uno schiaffo. *mi girai verso di lei*
D: capisco che tu possa essere arrabbiata e confusa ma Harvey non è il tipo di uomo che tradisce, tutto le spiegazioni di cui hai bisogno le avrai solo parlando con lui.
Io: ma adesso non posso proprio. *la guardai scuotendo la testa*
D: ci penso io, ma ad un certo punto gli dovrai parlare. *se ne andò*
Io: grazie Donna.
Dopo una mezz'ora Harvey passò davanti al mio ufficio sempre con quella donna al seguito e mi rivolse a stento uno sguardo.
Io: *lo guardai dopo di che tornai a scrivere*
Finalmente la giornata finì e l'ufficio si svuotò.
H: hai finito di evitarmi? *entrò nel mio ufficio*
Io: *alzai gli occhi da sopra alle carte per guardarlo*
H: vorrei andare a casa, oggi è stata una giornata faticosa. *non mi guardò neanche*
Io: *continuai a fissarlo mentre si muoveva nel mio ufficio*
H: anche il silenzio punitivo? *si avvicinò a me*
Io: come mai è stata una giornata faticosa? *strinsi la mascella*
H: Sharol ti prego, andiamo a casa, domani ne riparleremo.
Io: non merito neanche una spiegazione, ho capito. *mi alzai e presi il cappotto*
H: meriti tutte le spiegazioni di cui pensi di aver bisogno, ma non adesso. *aprì la porta del mio ufficio*
Io: vai pure, ci vediamo domani. *lo sorpassai e andai verso l'ascensore*
H: ti prego, vieni a casa con me. *mi seguì*
Io: Harvey hai detto che eri stanco, non ti fare troppo problemi per me. *entrai nell'ascensore e premetti il pulsante*
H: non puoi fare così. *entrò anche lui*
Io: ah no? Tu puoi fare quello che vuoi e io non posso andare a dormire a casa mia? *incrociai le braccia al petto*
H: Sharol ormai siamo adulti, non facciamo ancora come se avessimo quindici anni.
Io: stupida, pazza, immatura, hai qualcos'altro da dirmi? *sospirai*
Si aprirono le porte dell'ascensore e uscii dell'edificio.
H: fatti dare almeno un passaggio. *mi prese per il braccio*
Io: vado a piedi, grazie. *mi allontanai da lui*
H: Sharol.
Non dormii tutta la notte ma il giorno dopo dovetti andare in ufficio e affrontare un'altra giornata molto rilassante.
Io: giorno. *posai i due caffè sopra la scrivania di Donna e me ne andai*
D: Sharol.
Io: si? *mi girai verso di lei*
H: noi dobbiamo parlare. *mi prese per il braccio e mi portò in ufficio*
Io: che vuoi? *lo guardai male dopo che mi aveva praticamente trascinata*
H: non puoi evitarmi per sempre, lavoriamo insieme e se non lo ricordi stiamo anche insieme.
Io: adesso ti è tornato alla mente? *mi sedetti sulla poltrona*
H: non l'ho mai scordato Sharol.
Io: ieri non mi hai nemmeno dato una spiegazione, uno straccio di risposta alle milioni di domande che avevo nel cervello. *incrociai le gambe*
H: ora sono qui. *si sedette di fronte a me*
Io: e se non ne volessi più una?
H: sento i pensieri fare a cazzotti nella tua testa.
Io: perché non mi hai detto della mediazione? *mi alzai*
H: era una cosa che dovevo fare da solo.
Io: volevi restare da solo con Scotty? *mi girai verso di lui*
H: non volevo restare da solo con lei, si doveva fidare di me e non poteva venire la mia nuova associata.
Io: perché prima te la scopavi tutte le volte che vi incontravate per lavoro e non volevi la nuova associata, che ti sbatti ultimamente, tra i piedi? *alzai la voce*
H: io e Scotty abbiamo avuto una storia in passato ma è finita. E tu non sei l'associata che ultimamente mi porto a letto.
Io: mi stai dicendo che ieri non c'è stato niente tra di voi? Perché io vi ho visti molto affiatati mentre tornavate dalla mediazione, a cui non sono stata invitata. *gli puntai un dico contro*
H: Sharol. *mi prese la mano*
Io: dimmi che non c'è stato niente e io ti lascio stare.
H: *non disse niente*
Io: okay, ho avuto la mia risposta. *mi tirai la mano e stavo per andarmene*
H: ascoltami, ti prego. *mi fermò*
Io: io amo, ammiro, invidio, il tuo desiderio di vittoria, il tuo volere sempre prevalere, ma questa volta hai un po' esagerato. *dissi con le lacrime agli occhi*
H: non è come pensi.
Io: mi hai fatto passare per la pazza di turno, mentre avevo ragione.
H: io e Scotty ci siamo solo baciati ieri, perché lei pensava fossi ancora libero, ed è finita lì. Ieri sera non ho voluto parlarne perché nel frattempo mi aveva fottuto e io ho dovuto farla a pezzi.
Io: questo non ti giustifica, perché non mi ha considerata, non mi hai chiesto di assisterti alla mediazione, e per di più mi hai trattata da stupida. *uscii e tornai nel mio ufficio*
-
In quei giorni avevo mantenuto il punto e con Harvey i rapporti si stavano limitando al lavoro.
Quel giorno però era importante, io avevo la mia prima causa in tribunale da sola che andò nel migliore dei modi, nonostante non avessi visto Harvey lì a sostenermi.
Ero al settimo cielo quando uscii da quell'aula ma poi dovetti tornare in ufficio, dove c'era una tensione che si poteva tagliare con il coltello.
D: ho saputo che gli hai fatto il culo in quell'aula. *mi accolse all'ascensore*
Io: mi sono fatta vale. *sorrisi e cominciai a comminare *
D: non pensavo che mi sarei affezionata così tanto, ma Sharol Brooks io sono fiera di te. *mi guardò*
Io: grazie Donna. *la abbracciai*
D: ora va a lavorare. *si staccò*
Io: vado. *mi allontanai e andai nel mio ufficio*
H: *passò per il corridoio e mi vide nel mio ufficio*
Io: *stavo leggendo una cosa e non ci feci caso*
H: ecco la donna del giorno. *entrò*
Io: buongiorno anche a te. *lo guardai per un secondo e poi tornai alle mie cose*
H: oggi sei stata impeccabile. *si sedette sulla scrivania*
Io: ah si? E tu come lo sai? *non lo guardai*
H: l'ho saputo da voci di corridoio. *sorrise*
Io: era troppo scomodarti per vederlo di persona. *alzai la testa verso di lui*
H: sarei dovuto esserci, lo so, ma sono stato chiamato all'ultimo minuto.
Io: perché tu esegui sempre tutti gli ordini che ti danno. *dissi ironica*
H: perché sei ancora arrabbiata con me?
Io: me lo chiedi anche? Oggi era un giorno importante e nonostante tutto avevo bisogno del tuo sostegno, ero terrorizzata.
H: mi dispiace davvero, ma ti assicuro che stasera rimedierò. *mi accarezzò il viso*
Io: e pensi che io debba darti questa possibilità, dopo quello che è successo?
H: mi sono comportato da stronzo, lo so, ma voglio rimediare. *mi spostò i capelli dietro l'orecchio*
Io: e va bene, diciamo che almeno per stasera approfitterò di un Harvey Specter così sottomesso, perché me lo merito. *mi avvicinai a lui*
H: non ti deluderò. *stava per baciarmi*
Io: non mi sembra né il momento né il luogo appropriato. *lo allontanai*
H: mi stai respingendo? *si alzò*
Io: ti sto dando un assaggio di quanto dovrai faticare per riconquistarmi. E adesso fuori dal mio ufficio.
H: ho creato un mostro. *se ne andò*
La giornata trascorse tranquilla e alla fine arrivò sera.
H: *bussò alla porta del mio ufficio* è pronta dottoressa Brooks?
Io: si. *mi alzai mostrando il mio cambio abito*
H: quando ti sei cambiata? *mi guardò con l'acquolina alla bocca*
Io: eri troppo distratto per accorgetene. *presi il cappotto*
H: sei meravigliosa. *si avvicinò*
Io: lo so. *misi il cappotto e lo sorpassai per uscire*
H: questa serata sarà impegnativa. *mi seguì*
Io: quindi dove avevi intenzione di portarmi? *entrai in ascensore*
H: in questo momento vorrei solo portarti a casa. *mi mise le mani sui fianchi e mi fece girare verso di lui*
Io: allora non hai sentito una parola di quello che ti ho detto oggi? *mi ritrovai con le mani sul suo petto*
H: ho appena dimenticato tutto. *mi baciò*
Io: come vorrei mandarti a fanculo in questo momento.
H: non mi puoi resistere più di tanto. *mi ribaciò e mi strinse il sedere*
Io: non posso darti torto. *lo assecondai*
Appena si aprirono le porte noi ci allontanammo e uscimmo, e fui sorpresa di vedere una macchina sportiva parcheggiata fuori.
H: prego. *mi aprì la portiera*
Io: dov'è Ray? *entrai perplessa*
H: *entrò anche lui* pensi che non sappia guidare?
Io: dove andiamo? *lo guardai*
H: nel posto dove si va quando si vince la prima causa. *mi sorrise*
Io: cioè?
H: fatti sorprendere ogni tanto. *mi mise una mano sulla coscia e partì*
Io: adesso capisco perché vai sempre in giro con l'autista. *mi girai verso di lui*
H: che vorresti dire sulla mia guida? *accelerò ancora*
Io: che non vorrei morire stasera.
H: non ti fidi di me? *mi guardò sorridendo*
Io: mi sembra ovvio che la risposta sia no.
H: però ti ho fatto arrivare sana e salva. *parcheggiò*
Io: è un'esagerazione. *stavo per scendere*
H: non ti muovere. *scese e mi apri la portiera*
Io: so farlo anche da sola. *presi la sua mano e scesi*
H: così mi fai sentire inutile. *mi portò all'interno del ristorante*
Io: *guardai il posto in cui eravamo incantata*
H: ti piace? *mi guardò e andò verso il cameriere*
Io: tanto. *sorrisi*
H: ho prenotato a nome Specter. *disse al cameriere*
C: certo, venite con me. *ci accompagnò in terrazza*
Io: *mi guardai attorno e vidi che c'era solo un tavolo*
H: tutto per te. *mi fece sedere al tavolo*
Io: hai prenotato l'intero ristorante? *lo guardai incredula*
H: dovevo farmi perdonare no? *si sedette accanto a me e mi versò il vino*
Io: *sorrisi senza parole*
H: non mi dire che ti ho lasciata senza parole?
Io: temo proprio di sì.
H: non pensavo sarebbe mai arrivato questo giorno.
Io: non ti puoi prendere tutto il merito, questo panorama ha dato il suo onesto contributo. *guardai verso fuori*
H: l'unica cosa che riesco a guardare è la bellissima donna seduta vicino a me. *mi prese la mano*
Io: come posso essere ancora arrabbiata quando tu riesci a dire sempre la cosa giusta al momento giusto? *mi girai verso di lui*
H: lo so, è uno dei miei tanti pregi. *si avvicinò e mi prese il mento con le dita*
Io: tranne ora.
H: sono contento che sia venuta con me, mi mancavi. *mi baciò*
Io: anche tu. *gli presi il viso tra le mani e approfondii il bacio*
H: adesso mangiamo, che ho una fame assurda. *si allontanò*
Io: prima ho bisogno di un altro bacio. *mi sporsi e lo baciai*
H: se vuoi possiamo anche andare adesso a casa. *mi mise la mano sulla gamba*
Io: dobbiamo prima festeggiare la mia vittoria. *gli presi la mano*
H: io avrei qualche idea in mente. *mi baciò la mano*
Io: guarda un po' penso di sapere a cosa stai pensando. *sorrisi*
-
H: *entrò in casa sua baciandomi*
Io: *chiusi la porta d'ingresso dietro di me e mi appoggiai*
H: *mi tolse il cappotto*
Io: *gli sfilai la giacca*
H: vieni con me. *mi portò in camera sua tirandomi per mano*
Io: *lo seguii*
H: *mi ricominciò a baciare e mi sbottonò il vestito facendolo cadere a terra*
Io: adesso ci metterò una vita a spogliarti. *gli tolsi il gilet*
H: sei impaziente piccola? *si levò la cravatta*
Io: vorrei che fosse più semplice arrivare alla sostanza. *gli aprii la camicia con un colpo*
H: lo sai quanto costava quella camicia? *mi guardò sconvolto*
Io: sai quanto me ne importa? *lo baciai e lo spinsi sul letto*
H: non so se essere eccitato o preoccupato. *ridacchiò*
Io: *gattonai sul letto fino a raggiungerlo e gli cominciai a sbottonare la cinta*
H: penso di aver deciso. *si sfilò il pantalone e mi fece mettere a cavalcioni su di lui*
Io: meglio per te. *gli presi il viso tra le mani e cominciai a muovermi lentamente su di lui*
H: così mi ucciderai. *si avvicinò alle mie labbra*
Io: non era il mio intento, forse. *gli morsi il labbro*
H: okay adesso stai esagerando. *invertì la posizione*
Io: e quindi cosa vuoi fare? *sorrisi*
H: fammici pensare. *si infilò il preservativo*
Io: questa dovrebbe essere la mia serata. *gli baciai il petto*
H: stai per fare sesso con me, mi sembra il miglior regalo che ti potessi fare. *sorrise e accarezzò la mia intimità*
Io: *gemetti sulle sue labbra*
H: meglio. *mi baciò il collo*
Io: non vale così. *gli misi una mano tra i capelli*
H: vuoi obiettare qualcosa? *mi baciò il seno*
Io: non mi hai lasciato controbattere. *ansimai*
H: *entrò in me*
Io: Harvey. *gli graffiai la schiena*
H: dio se sei bella. *mi baciò*
Io: *gemetti*
H: *andò sempre più veloce*
Io: *misi il viso nel suo collo*
Facemmo l'amore e poi ci stendemmo uno accanto all'altro.
H: volevi che facessi qualcos'altro per te? *si girò verso di me*
Io: penso di essere altrettanto soddisfatta. *lo baciai*
H: pensi? *mi mise una mano sul sedere*
Io: *annuii*
H: allora dovrò convincerti. *si alzò e si mise tra le mie gambe*
Io: *mi alzai sui gomiti per guardarlo*
H: *iniziò a leccare la mia intimità*
Io: *gemetti e buttai la testa all'indietro*
H: sei così bagnata. *infilò un dito*
Io: tutto merito tuo. *ansimai*
H: *continuò il suo lavoro*
Io: oh dio. *gli misi una mano tra i capelli*
H: *aumentò la velocità*
Io: Harvey. *gli spinsi la testa verso di me*
Dopo qualche minuti io ero al limite e alla fine venni urlando il suo nome.
H: meglio piccola? *si stese accanto a me guardandomi*
Io: questo è l'incentivo per vincere sempre. *gli misi una mano sul collo accarezzandolo*
H: ti amo. *mi mise una mano dietro la schiena*
Io: Harvey. *lo guardai sorridendo*
H: mi sembrava il momento giusto.
Io: ti amo anche io. *lo baciai*
H: sto così bene con te. *mi strinse*
Io: vorrei restare in questo letto per sempre. *gli accarezzai i capelli*
H: non vuoi vedermi vincere in aula? *mi guardò*
Io: la situazione in ufficio mi mette sempre un po' a disagio.
H: non devi, perché questo non ha niente a che fare con la nostra professione. *mi continuò ad accarezzare la schiena*
Io: lo so, è solo che Jessica mi fa un po' paura.
H: Jessica mi adora.
Io: dovrei essere gelosa?
H: di Jessica? No. *ridacchiò*
Io: idiota. *lo baciai*ANGOLO AUTRICE
ecco qui la seconda parte. Dal prossimo capitolo Niall ritornerà il protagonista, lo giuro. Però fatemi sapere se vi è piaciuto.
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One shots Niall Horan
FanficOne shots Niall Horan. In un modo o nell'altro sharol e Niall si innamoreranno uno dell'altro. A volte con l'aiuto dei migliori amici di Niall. Niall Horan: un professore, una pop star, un semplice ragazzo di città o qualsiasi cosa voi immaginiate...