Loss

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Io: *ero in piedi davanti alla bara con tutti gli amici e parenti vicini, sentivo come il dovere di piangere ma in realtà non ci riuscivo, non l'avevo ancora fatto*
H: sharol. *mi mise una mano sulla spalla*
Io: possiamo andarcene? *lo guardai*
H: non è ancora finita la cerimonia. *si avvicinò di più a me per confortarmi*
Il prete continuò la messa.
Io: che stronzata. *scossi la testa*
H: baby.
Io: basta, io me ne vado. *mi allontanai da lì e cercai un luogo isolato*
L: sharol, tutto bene? *mi raggiunse*
Io: si, avevo bisogno una pausa da tutta quella sceneggiata.
L: sono solo formalità. *si mise davanti a me*
Io: è orrendo, lui l'avrebbe odiato. *lo guardai*
L: lo so tesoro. *si sedette accanto a me*
Io: non ho ancora pianto. *ritornai a guardare fisso avanti a me*
L: non c'è un momento deciso per piangere, devi solo metabolizzare e interiorizzare. *mi mise un braccio intorno alle spalle*
Io: mi sento in difetto a non piangere, sembra che non mi importi. *appoggiai la testa sulla sua spalla*
L: sappiamo meglio di tutti che non è così, e poi chissene frega cosa pensano gli altri.
Io: tutti i fan sono distrutti.
L: non puoi mettere questo a paragone.
Io: finalmente è finito. *vidi gli altri venire verso di noi*
Li: possiamo andare. *mi diede una mano per alzarmi*
Io: *andai verso la macchina ma i paparazzi ci inseguirono*
P: sharol cosa mi dici del lutto che hai subito, come stai?
Io: *non risposi e continui a camminare*
H: andatevene. *camminò accanto a me*
P: sono tutti curiosi di sapere come hai reagito alla perdita del tuo fidanzato.
Io: vi prego basta. *sussurrai attaccandomi a Harry*
P: i fan sono distrutti dalla perdita del loro idolo, Niall Horan, tu come ti senti?
Io: okay mi avete rotto le palle, questa è la mia risposta a tutto. *mi fermai mostrandogli il dito medio*
-
Io: oddio, solo questo ci mancava. *guardai le notizie della mia poco gentile risposta ai paparazzi*
Li: sono stati come sempre irrispettosi e maleducati, non hai niente di cui scusarti.
Io: non voglio essere al centro di nessuna polemica.
L: passerà velocemente tesoro.
Io: il mio ragazzo è morto e io mando a fanculo la gente. *feci una piccola risatina*
H: tesoro non farti paranoie inutili.
Io: se mi arriva un altro messaggio da un fan giuro che lo brucio questo. *indicai il telefono che avevo in mano*
Li: perchè non lo posi un po'? *mi prese il telefono dalle mani*
Mentre eravamo sul divano insieme bussarono alla porta.
Io: vado io. *mi alzai e aprii la porta*
M: ciao amore. *mi sorrise*
Io: ciao mamma. *la feci entrare*
M: amore sono venuta per parlare un attimo con te. *si sedette sul divano*
Io: dimmi mamma. *mi sedetti accanto a lei*
M: che ne dici di tornare per un po' a casa? Così passi un po' di tempo con noi! *mi sorrise*
Io: no, io voglio restare qui. *guardai i ragazzi*
H: ti farebbe bene trascorrere un po' di tempo con la tua famiglia. *mi accarezzò la coscia*
Io: io sto bene qui. *aggrottai le sopracciglia*
L: è una tua scelta, ma non succederebbe niente se passassi qualche giorno lì, non è niente di definitivo.
Io: non credo che verrò. *la guardai*
M: okay, l'importante è che sei serena. E poi ti volevo dire un'altra cosa. *mi prese la mano*
Io: potresti non trattarmi come una bambina che ha perso qualcuno per la prima volta? *rimasi impassibile*
M: penso tu abbia bisogno di parlare con qualcuno.
Io: tu non sai quello di cui ho bisogno a quanto pare. *mi tirai la mano*
M: sharol stai affrontando male questa situazione.
Io: c'è un modo giusto o sbagliato per reagire? *mi alzai*
M: dico solo...
Io: non dire niente, e se non hai più nessun consiglio spassionato da darmi puoi anche andartene.
M: sharol.
Io: mamma?
M: capisco che tu stia male ma non è giusto il modo in cui ti stai comportando.
-
Io: *ero mancata per qualche giorno a lavoro per riprendermi ma quel giorno decisi di ritornare*
Mike: bentornata sharol. *mi sorrise*
Io: giorno mike. *appoggia il tesserino per accedere al mio reparto*
M: buona giornata.
Io: grazie, anche a te. *presi l'ascensore, arrivai al mio piano ed entrai nel mio ufficio*
Paul: vedo che te la sei presa comoda. *entrò nel mio ufficio senza neanche bussare*
Io: ho preso il mio primo permesso in due anni che lavoro qui. *non lo guardai neanche, continuando a sistemare le mie cose*
P: è stata divertente la vacanza? *sbattè le mani sulla mia scrivania*
Io: non credo di doverti dare spiegazioni. *lo guardai*
P: sono il tuo capo e sei mancata a tre riunioni, sì, ho decisamente bisogno di spiegazioni. *alzò un po' il tono*
Io: paul calmati. *restai impassibile*
P: calmarmi? Mi hai fatto trovare nella merda con i tuoi ritardi sulle pratiche per Washington! *urlò*
Io: in primo luogo non era un mio dovere, ti stavo semplicemente facendo un favore, dato che stavo facendo il tuo di lavoro e secondo non devo giustificarmi con te. *mi alzai*
P: la verità è che sei un'inutile ragazzina viziata che ha avuto questo posto solo per la raccomandazione della mamma, se non mi fai avere quelle pratiche entro due ore sei licenziata! *urlò facendoci sentire da tutto l'ufficio*
Io: il mio ragazzo è morto, questa è stata la mia fottuta vacanza. La persona più importante della mia vita mi ha lasciata sola in quest'inferno, però si, avrai le tue dannate pratiche. *mi vennero le lacrime agli occhi*
-
Io: *ero in camera di Niall e stavo alla scrivania a lavorare*
N: ciao. *si avvicinò*
Io: *mi girai di scatto*
N: sei arrabbiata? *si sedette accanto a me*
Io: Ní. *mi scesero le lacrime*
N: ehi piccola perchè piangi? *mi asciugò una lacrima*
Io: mi hai abbandonata e ora tu sei qui.
N: sono qui per te. *mi accarezzò la guancia*
Io: tu sei qui, io ti posso sentire, ti posso baciare. *gli toccai il viso*
N: te l'ho detto, sono qui per te. *sorrise*
Io: com'è possibile? Io ho visto il tuo corpo pieno di sangue e ferite, dopo l'incidente, ho assistito alla tua morte. *lo guardai*
N: ma io sono tornato per non lasciarti più.
Io: ho visto la tua pressione calare, i medici che hanno provato a rianimarti ma non ce l'hai fatta. Ho assistito al funerale. *continuai a cercare una spiegazione razionale*
N: non ti sei comportata da brava fidanzata addolorata al funerale. *sorrise*
Io: Ní. *gli presi il viso tra le mani*
N: dimmi piccola.
Io: sei qui per me?
N: il mio unico scopo. *mi baciò*
Io: *gli misi le mani fra i capelli* cosa sta succedendo? *dissi fra le sue labbra*
H: *bussò alla porta della camera* posso?
Io: *aprii gli occhi e Niall non c'era più*
H: sharol? *entrò in camera*
Io: *rimasi impalata a guardare il vuoto, dove prima c'era Niall*
H: va tutto bene? *si avvicinò*
Io: io...si. *mi misi composta*
H: stavo pensando a quello che ha detto tua madre.
Io: sto bene.
H: lo so, però fa sempre avere qualcuno con cui parlare.
Io: non ce n'è bisogno davvero. *sorrisi*
H: non devi lavorare se non hai la testa.
Io: così mi distraggo.
-
Ormai era passata una settimana e io continuavo a vedere Niall sempre più spesso.
Io: io vado a letto ragazzi. *mi alzai dal divano*
Li: sicura che tu non voglia compagnia? *mi guardò*
Io: va bene così, grazie Liam. *salii di sopra ed entrai in camera di Niall, andai in bagno a lavarmi e poi tornai in camera*
N: ce ne hai messo di tempo! *era seduto sul letto*
Io: *rimasi un attimo ferma a guardarlo*
N: questo è il benvenuto che mi merito?
Io: non capisco come tutto ciò sia possibile. *mi avvicinai a lui*
N: è importante? *mi prese la mano per farmi avvicinare a lui*
Io: mi manchi. *mi misi davanti al letto fra le sue gambe divaricate*
N: io sono qui con te. *mi mise le mani sui fianchi*
Io: io non riesco a dare una spiegazione a tutto questo ma in questo momento ho solo bisogno di te. *gli misi le mani fra i capelli*
N: svuota la testa per qualche minuto. *mi baciò il collo*
Io: sei tutto quello di cui ho bisogno. *gli tirai un po' i capelli*
N: *mi fece sedere a cavalcioni su di lui*
Io: *lo feci stendere*
N: sento i tuoi pensieri fin qui. *mi accarezzò la schiena*
Io: adesso li spengo. *lo baciai*
N: sei bellissima. *disse fra le mie labbra*
Io: *gli baciai il collo*
N: *invertì la posizione e cominciò a lasciarmi baci fino a scendere sui fianchi*
Io: Ní. *ansimai*
N: *mi cinse i fianchi con le mani e mi avvicinò a lui*
Io: *gli misi le mani fra i capelli*
N: adesso ti faccio rilassare. *sfiorò la mia intimità da sopra gli slip*
Io: *gemetti e inarcai la schiena al suo tocco*
N: *mi sfilò le mutandine e mi riaprì le gambe cominciando a leccare la mia intimità*
Io: dio. *mossi i fianchi*
N: *infilò un paio di dita*
Io: *gemetti particolarmente forte e mi misi una mano sulla bocca*
N: shh. *mi mise la mano libera sul seno*
Io: *appoggiai la mano sul sua*
N: *succhiò il clitoride continuando a scoparmi con le dita*
Io: se continui così. *non riuscii a finire la frase per il piacere*
N: cosa piccola? *mi guardò sorridendo*
Io: verrò così. *buttai la testa all'indietro*
N: chi ha detto che non è quello che voglio. *tornò con la bocca sulla mia intimità*
Continuò così per altri cinque minuti.
Io: oh mio dio. *urlai venendo*
N: *si avvicinò al mio viso*
Io: grazie. *sorrisi con gli occhi chiusi*
N: te l'ho detto piccola, sono qui per te. *mi baciò*
-
Io: *mi preparai per andare a lavoro*
N: oggi sei triste? *era seduto sulla sedia della scrivania*
Io: oh cazzo. *mi misi una mano sul petto per lo spavento*
N: rispondimi. *mi guardò davanti allo specchio*
Io: cosa te lo fa pensare? *guardai il suo riflesso nello specchio*
N: stai andando a lavoro in tuta, metti la tuta solo quando sei giù. *inclinò la testa*
Io: mi hanno portato via la mia persona. *abbassai lo sguardo*
N: non dire così. *si avvicinò e mi accarezzò il viso*
Io: *chiusi gli occhi al suo contatto*
H: sharol. *entrò in camera*
Io: *sobbalzai*
H: tutto bene? *mi guardò confuso*
Io: si, hai bisogno di qualcosa? *lo guardai*
H: si in realtà volevo parlarti un attimo, hai due minuti?
Io: si, certo. *mi sedetti sul letto*
H: io volevo chiederti se non avessi ripensato alla proposta di tua madre. *si sedette vicino a me*
Io: Harry se me lo richiedi ti do un pungo. *alzai le sopracciglia*
H: sharol penso che tu ne abbia davvero bisogno.
Io: non credo sia tu a dovermelo dire.
H: tesoro non stai bene, lo vedo. *mi mise una mano sulla coscia*
Io: posso stare male per la morte del mio ragazzo? No perchè sembra che tutti sappiate io come mi debba comportare. Tu hai perso il tuo migliore amico e stai una meraviglia, mi puoi spiegare come fare? *mi agitai*
H: non sto dicendo come comportarti, ognuna affronta il dolore in modo diverso e anche io sto male. Sharol ti sentiamo parlare da sola.
Io: *mi irrigidii a quelle parole*
H: e non solo... *mi guardò*
Io: sto cercando un modo per assimilare tutto questo. Ho perso la mia persona, l'uomo della mia vita, quello con cui sognavo una vita insieme, con cui progettavo una futura famiglia e di invecchiare insieme. Mi sento come se mi avessero strappato il cuore dal petto a mani nude e l'avessero calpestato. *stavo per piangere*
H: è difficile e io non ti sto giudicando ma penso che uno psicologo possa aiutarti, anche solo un po'.
Io: come fa ad aiutarmi? Penso tutti i giorni che la mia vita non abbia più un senso perchè tutto quello che avevo mi è stato portato via. E rimpiango tutti i giorni di non aver sentito la sua voce, non avergli detto quanto lo amassi prima che se ne andasse.
H: magari non ti aiuta a stare meglio ma puoi sfogarti.
Io: io lo vedo, e non so se siano allucinazioni, visioni, sogni o qualsiasi altra cosa ma questo è il mio modo per andare avanti, perchè altrimenti, stai sicuro che mi sarei uccisa molti giorni fa. E non voglio che qualcuno mi levi questa possibilità per stare "bene" anche solo per cinque minuti.
H: non può essere una soluzione, e ti stai facendo del male da sola.
Io: Harry non riesco a respirare, talmente del dolore che provo mi manca l'aria, ogni secondo della giornata, l'unico momento in cui sento l'aria raggiungere i polmoni è quando lo vedo. *mi scesero le lacrime*
H: non è reale e non può essere una soluzione definitiva.
Io: non ho neanche le parole per spigarti come mi sento e mi dispiace che tu non lo capisca ma questa è la mia decisione, che tu sia d'accordo o meno.
-
Io: *ero a tavola con i ragazzi e mia madre*
M: come sta andando il lavoro? *si rivolse a me*
Io: bene. *continuai a fissare il piatto*
Li: stiamo cercando pian piano di tornare alla normalità.
Io: la normalità. *ridacchiai ironica senza togliere lo sguardo dal piatto*
N: non essere scortese. *comparve affianco a me*
Io: *mi girai di scatto verso di lui e sentii il cuore a mille*
L: tutto bene? *mi guardò*
Io: *ero rimasta a guardare Niall*
M: sharol?
N: ti hanno fatto una domanda piccola, rispondi. *mi sorrise*
Io: cosa? *mi girai verso di loro*
M: tu non stai bene e non vuoi accettare il nostro aiuto. Hai le allucinazioni del tuo ragazzo morto, questo è l'evidente segnale di una persona instabile! *alzò la voce*
Io: *la guardai sentendo la rabbia che mi scorreva per tutto il corpo*
M: tu domani vai dallo psicologo, non voglio sentire se o ma, altrimenti ti mando direttamente in un reparto psichiatria. *mi guardò seria*
Io: qui l'unica pazza sei tu. Io sono maggiorenne e tu non puoi costringermi a fare niente. Tu più di chiunque altro dovresti capire il mio dolore, dio sei mia madre! *la guardai delusa*
M: il dolore ti sta facendo ammalare.
Io: è morto, capite che l'amore della mia vita è morto! E se l'unica arma di difesa che ha sviluppato il mio corpo sono le allucinazioni va bene così. *mi alzai in piedi urlando*
H: tesoro noi vogliamo solo che tu stia bene.
Io: non posso, non starò mai bene perchè non esistono due anime gemelle. Non incontrerò un'altra persona che mi faccia sentire quel tipo di emozione, lui era la parte più bella di me e adesso non c'è più.
L: è dura ma pian piano il dolore si affievolirà e tu tornerai a sentirti te stessa.
Io: in questo momento non ci credo, non lo concepisco.
Li: perchè non accetti il nostro aiuto?
Io: perchè se mi aiuta veramente e le allucinazioni svaniscono io non potrò più vederlo. *dissi con le lacrime agli occhi*
H: piccola. *si alzò e mi abbracciò*
Io: ho bisogno di sentirlo vicino ancora una volta. *lo strinsi*
H: lui ti sarà sempre vicino. *mi accarezzò i capelli*
Io: *guardai Niall oltre la spalla di Harry*
N: vieni con me. *mi fece segno con la testa*
Io: vengo subito. *mi allontani da Harry*
Li: dove vai? *mi guardò stranito*
Io: un attimo in bagno. *andai di sopra*
N: sharol dobbiamo parlare di una cosa importante. *si mise davanti a me*
Io: che cosa? *lo guardai*
N: hai bisogno di riprendere la tua vita. *mi accarezzò il viso*
Io: no. *scossi la testa capendo di cosa stesse parlando*
N: starai bene piccola. *mi sorrise mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio*
Io: ti prego Ní, non lasciarmi. *cominciai a piangere*
N: io sarò sempre qui per te. *si avvicinò*
Io: ti supplico, io non lo supererò. *gli presi il viso tra le mani*
N: ci riuscirai perchè sei la donna più forte che io conosca. *mi mise le mani sui fianchi*
Io: no, non andrà così. *singhiozzai*
N: ti amo. *mi baciò*
Io: *lo strinsi a me*
N: continua a lottare piccola. *se ne andò*
Io: Niall. *urlai cadendo in ginocchio*
H: sharol. *entrò in camera e mi vide lì per terra*
Io: *non riuscivo a respirare per le lacrime*
H: piccola. *si inginocchiò vicino a me e mi strinse, facendomi appoggiare la testa sul suo petto*
Io: se n'è andato. *stavo tremando*
H: ti prometto che questo dolore che senti non durerà per sempre.

ANGOLO AUTRICE
È un po' macabro come tema e non so come mi sia venuto in mente. Fatemi sapere cosa ne pensate.

One shots Niall Horan Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora