Nadia, scossa da un'ondata di rabbia che non riusciva più a contenere, sentì il sangue ribollire. Le sue mani tremarono leggermente, e la sua voce, seppur controllata, era tagliente. Senza aspettare una risposta, si girò bruscamente verso la porta di casa, indicandola con un cenno deciso.
«Entriamo»
Giusy ed Elena, con il capo chino, senza dire nulla, la seguirono in silenzio. Dopotutto un confronto era necessario.
Ogni passo sembrava più pesante del precedente. Giusy, in particolare, si sentiva schiacciata dal peso della vergogna e del dolore. Non voleva trovarsi lì, non voleva raccontare ciò che era accaduto, ma sapeva che non poteva fuggire.Una volta dentro, Nadia chiuse la porta dietro di loro con una certa forza. La stanza sembrò improvvisamente più piccola, l'aria densa. La ragazza fece qualche passo avanti, girando intorno al tavolo del soggiorno con un'energia nervosa, quasi come un animale in gabbia. Elena si sedette lentamente su una delle sedie, guardando Giusy con un'espressione mista di dispiacere e preoccupazione.
«Allora?» domandò Nadia, incrociando le braccia e fissando Giusy con uno sguardo indagatore «Cos'è successo?»
Giusy esitò per un attimo. Le sue mani tremavano leggermente mentre cercava le parole. Non era mai stata brava a confessare i propri errori, meno ancora a raccontare situazioni così intime e dolorose. Ma ormai non poteva più tenere quel peso solo sulle sue spalle.
«Lo sai» iniziò con un filo di voce, quasi come se stesse parlando a se stessa ed evitando una realtà troppo dura da raccontare, poi sotto lo sguardo inquisitore delle due dovette continuare:
«La situazione era già pesante... in questo mese mi ha spesso urlarto addosso. Qualsiasi cosa facessi non andava bene... e io lo capivo, ero convinta di meritarmelo. Pensavo che fosse colpa mia, che lo avessi tradito e che quella fosse la punizione giusta. Ma l'altra sera...»
Si fermò un istante, le lacrime le riempirono gli occhi. Il nodo in gola diventava sempre più stretto: «È andato oltre. Abbiamo litigato. Mi ha colpita»A quelle parole, la tensione nella stanza sembrò raggiungere il culmine. Nadia si bloccò di colpo, gli occhi le si fecero ancora più duri. Sentì un'ondata di furia salire, le mani strette a pugno lungo i fianchi. Un fatto è sempre essere convinti di qualcosa, un altro è sentire quelle parole.
«Ti ha colpita?» ripeté con un cenno nervoso e una sorta di sorriso isterico. Poi esplose: «Quel bastardo ti ha messo le mani addosso!»
Non era una domanda ma Giusy abbassò la testa, mentre le lacrime iniziavano a scendere silenziose lungo le guance «Sì, ma... poi si è scusato»
Nadia non riuscì più a trattenersi «Non importa cosa ha detto! Nessuno ha il diritto di fare una cosa del genere!» sbottò, facendo un passo verso di lei «Non puoi giustificarlo!»
Elena, fino a quel momento in silenzio, finalmente intervenne, alzandosi e avvicinandosi a lei «Nadia, calmati... Non è semplice...»
Ma Nadia non riusciva a calmarsi. Era furiosa, non solo con Aldo, ma con la situazione intera «Calmarmi? Vuoi che mi calmi quando lei si è presa un pugno in faccia e lo sta difendendo?»
Giusy rimase in silenzio, incapace di reagire. Si sentiva a pezzi, divisa tra la rabbia di Nadia e il dispiacere di Elena. Sapeva che Nadia aveva ragione, ma non era pronta ad accettare del tutto la situazione.
La ragazza, ancora carica di rabbia, si voltò di scatto verso Giusy, le prese delicatamente il viso, costringendola a guardarla negli occhi «Non lo lascerai mai più metterti le mani addosso. Non una sola volta, capito? Nessuno ha il diritto di farti questo»
Giusy, scossa da quelle parole, non riuscì a dire nulla. Si limitò ad annuire lentamente, consapevole che aveva ragione, ma allo stesso tempo troppo spaventata e confusa per prendere una decisione chiara.
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La voce della crisalide
RomanceRomanzo (L)GBT《In aggiornamento》 Nadia Orlandi e Giusy Ferrante. Un'insegnante e una cantante. Quindici anni di differenza. Nulla in comune. Avvertenze: temi forti. 1° #trailer (10/06/2024 - 06/08/2024 )