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Presenza di contenuti sessuali espliciti

Nel cuore della notte, mentre il bungalow era immerso in un silenzio profondo, rotto solo dal lieve fruscio del vento che accarezzava le pareti di legno. Nadia si agitò nel sonno con il respiro affannato e i pugni serrati. Si svegliò con un sussulto e il cuore che le batteva forte in gola. Per un istante rimase immobile, cercando di riprendere il controllo del respiro, poi si alzò piano dal letto sul soppalco, cercando di non svegliare Giusy. Prese la sua vestaglia da notte e scese con passi leggeri, ancora sconvolta dalle immagini che il sogno le aveva lasciato in mente. Arrivata al piccolo frigo, prese una bottiglia e si versò un bicchiere d'acqua, cercando di scacciare la sensazione di angoscia. Bevve lentamente lasciando che il fresco dell'acqua la riportasse alla realtà.

Giusy, nonostante il suo sonno fosse profondo, percepì il movimento di Nadia e si svegliò. Notò subito l'assenza della ragazza accanto a lei e, preoccupata, non potè far altro che alzarsi. Guardò verso il piano inferiore e vide Nadia ferma in piedi, in penombra con un bicchiere in mano. Con un'espressione preoccupata, indossò malamente la camicia bianca di Nadia e scese lentamente dal soppalco facendo scricchiolare il pavimento di legno sotto i piedi nudi.

«Hei» chiamò piano, avvicinandosi con delicatezza «Va tutto bene?»

Nadia sobbalzò leggermente alla sua voce, distogliendo lo sguardo dalla finestra e posandolo su di lei «Sì, sì... tutto bene»

Giusy si avvicinò di più, scrutandola con dolcezza «Non sembra» disse, appoggiandole una mano sul braccio «Incubo?»

Nadia sospirò e annuì, posando il bicchiere sul tavolo e passando una mano tra i capelli «Sì, ogni tanto capita»

«Vuoi parlarmene?»

Nadia esitò per un momento, guardando la mano di Giusy posata sul suo braccio, poi scosse leggermente la testa «Non è importante»

Giusy la osservò per qualche istante, valutando le sue parole, poi la tirò delicatamente verso di sé stringendosi al suo petto. Senza i suoi soliti tacchi altissimi si vedeva quanto fosse molto più bassa di Nadia.

«Sei sicura?» sussurrò contro la sua spalla.

Nadia si rilassò leggermente percependola tra le sue braccia, lasciando che il suo abbraccio la confortasse «Sì, con te qui... sono sicura» rispose, la tensione nel suo corpo che lentamente si scioglieva.

Restarono così per qualche minuto, strette l'una all'altra, nel silenzio della notte, fino a quando la più piccola riportò i suoi occhi sullo sguardo immenso di Giusy e non riuscì a resistere dal baciarla.
Fu un bacio dolce, quasi timido, come se entrambe cercassero di esplorare il momento e risvegliarsi dal sonno che le aveva cullate fino a qualche minuto prima. Ma presto si trasformò, diventando più profondo e intenso, carico di una nuova passione.

Giusy rispose con lo stesso fervore. Il calore del loro contatto le faceva dimenticare ogni dubbio o esitazione. Nadia, senza rompere il bacio, la afferrò con decisione per le cosce, sollevandola senza fatica e posizionandola sul tavolino alle sue spalle. Le mani di Giusy si aggrapparono alle spalle di Nadia, come se non volesse lasciarla andare, come se quel contatto fosse l'unica cosa che contava in quel momento.

La ragazza sentiva un desiderio travolgente, ma allo stesso tempo una profonda tenerezza verso quella donna. Sicuramente non era solo chimica. Ogni bacio, ogni tocco sembrava confermarle quanto fosse diventata importante per lei, quanto si fosse ormai insinuata nella sua vita e nei suoi pensieri.
Giusy, d'altra parte, si lasciava trasportare da quella passione, ma in fondo al cuore c'era anche la sicurezza di sentirsi finalmente desiderata, finalmente compresa, finalmente viva. Ogni gesto della giovane la faceva sentire su un altro mondo.

La voce della crisalideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora