"La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente tra il dolore e la noia, passando per l'intervallo fugace, e per di più illusorio, del piacere e della gioia".
Miei cari lettori, non ho mai amato particolarmente la filosofia, ho potuto conoscerne il sapore solo dopo aver conosciuto Nadia. Come amante delle materie umanistiche lei ha sempre avuto un debole per questa disciplina e molto banalmente, come direbbe lei: era follemente innamorata della linea di pensiero proposta da Shopenhauer. Posso dire che tra tutti i magnati e filosofi con cui ho poi avuto modo di interfacciarmi attraverso fugaci letture serali, ritengo che anche per me il caro Arthur sia di gran lunga il mio preferito. Così come lo è stato in seguito anche per Giusy.
Siamo esseri così incostanti e volubili e con una sì forte propensione all'autodistruzione che il pendolo di cui ci parla il filosofo non può che essere lo specchio di una cruenta realtà.Ordunque, dove eravamo rimasti? Ah già: al primo giorno del mese. E ci rimaniamo ancora a quel giorno perchè quel primo marzo segnò una svolta abissale in questa storia.
Avevamo lasciato le nostre protagoniste con in viso dei sorrisi da far invidia alla felicità stessa e se Nadia potè godere di quel gaudio ancora per un po', purtroppo per Giusy non fu lo stesso.
Rientrata dalla palestra e dal giro in auto con la vicina di casa, secondo le sue aspettative non avrebbe dovuto trovare nessuno in casa e pranzare da sola. La realtà fu ben diversa: sia Aldo che Beatrice erano inaspettatamente rientrati prima del previsto e una volta varcato il portone d'ingresso Giusy si ritrovò a sentire delle urla provenienti dalla cucina.
Catapultatasi verso la stanza da dove provenivano quelle voci così infuocate, trovò Aldo in preda all'ira che discuteva con la figlia. Il motivo di quella discussione così accesa era semplicemente la scoperta di gravi insufficienze ottenute in compiti e interrogazioni di italiano, storia e latino.
Una volta capito il dilemma, Giusy entrò nel vivo della diatriba.
«Vi sembra modo di urlare? Mi avete fatto prendere uno spavento! Pensavo fosse successo qualcosa di grave!»
Aldo gettò sulla moglie un'occhiata oserei dire inceneritrice mentre Beatrice sembrava quasi voler ringraziare la madre ma il suo orgoglio non le permise di dimostrare gratitudine nei suoi confronti.
«Puoi dire a tua figlia che se solo si azzarderà a rischiare una bocciatura per delle materie così stupide si potrà scordare di uscire per tutta l'estate?»
L'uomo era su tutte le furie e sebbene Giusy pensasse che tale rabbia fosse esagerata capiva e sapeva anche che fosse strano un calo così repentino da parte di Bea a scuola... ed era preoccupante.
«Magari cerchiamo un momento di darci tutti una calmata e parliamone tranquillamente».
«Ma tu guarda, ogni tanto mi fai da madre».
Le parole di Beatrice spezzarono l'aria in due: a Giusy per un istante sembrò di vivere un incubo mentre il marito aveva quasi ignorato quella frase. La mora perse per qualche momento le staffe.
«Non permetterti di parlarmi così, tanto più se sto cercando di placare la situazione».
Bea guardò la madre con quella tipica rabbia di un animale ferito che vuole vendicarsi di un torto subito e sbottò pesantemente prima di girarsi e correre via: «Senti ma vaffanculo».
La donna cercò di andarle dietro ma venne fermata per un braccio proprio da Aldo.
«Lasciala stare, adesso si calma».
«Ti sembra il modo di parlarle? Vi ho sentiti sin dall'ingresso».
«Oh, beh. Scusami tanto. Non eri quì per sostenermi a fare il genitore per cui ho un attimo dovuto improvvisare».
«Stai scherzando vero?»
L'espressione sconvolta di Giusy rifletteva pienamente i suoi sentimenti e il suo tono di voce.
«Piombi sempre quando il momento di esserci è terminato da un pezzo e vuoi sempre dire la tua ma non ci sei mai quando serve, per cui no, non sto per nulla scherzando».
«Vorrei capire cosa stai insinuando».
«Non ho bisogno di insinuare nulla perché è palese che non ti importi di quello che facciamo!»
«Cioè mi stai dicendo che non mi importa della mia famiglia?»
«Certo che non ti importa! Stai sempre per i fatti tuoi, non ci degni quasi di uno sguardo e poi arrivi quì e vuoi dire la tua su tutto».
«Sarei io a non degnarvi di uno sguardo? Ma stai bene? Ragioni? Mia figlia praticamente mi odia per chissà quale motivo. A malapena mi saluta. Mio marito sta sempre a lavoro e quando c'è neanche mi guarda, tanto che mi sento quasi un soprammobile e poi sarei io quella che non vi degna di uno sguardo?»
«Pensavo che questo anno di pausa dal palco ti avrebbe fatto bene invece stai solo peggiorando».
Il tono quasi schifato e sfidante di Aldo fu veramente un calo di stile.
«Ti rendi conto che mi stai insultando vero?»
I toni non sembravano volersi calmare tra i due: semmai più si andava avanti e più il tono di voce di entrambi si alzava e l'atmosfera si scaldava. Aldo era tanto arrabbiato quanto Giusy sconvolta e delusa: quello non era l'uomo che aveva sposato.
«E in che modo ti starei insultando perdonami?»
«Come donna e come madre».
«Come donna non esisti più da quando ti sei chiusa nel tuo mondo fatato fatto di musica e sogni: ti definirei più una bambina. Come madre non fai nulla per essere presente».
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La voce della crisalide
RomanceRomanzo (L)GBT《In aggiornamento》 Nadia Orlandi e Giusy Ferrante. Un'insegnante e una cantante. Quindici anni di differenza. Nulla in comune. Avvertenze: temi forti. 1° #trailer (10/06/2024 - 06/08/2024 )