Nadia, Giusy e Bea atterrarono al Cairo in fresca mattinata, mentre l'aria già cominciava a farsi calda sotto il sole che saliva lentamente nel cielo limpido. L'aeroporto era pieno di viaggiatori, un mix di lingue e culture che si mescolavano nell'aria, ma loro si muovevano con un senso di attesa e di eccitazione, soprattutto Bea, che non vedeva l'ora di scoprire cosa riservasse loro questa nuova avventura. Giusy, dal canto suo, si lasciava trasportare dagli eventi, anche se l'idea del congresso non la entusiasmava tanto quanto a Nadia. Aveva accettato di accompagnarla solo per starle vicina e per prendersi una pausa da tutto ciò che stava succedendo nella sua vita.
Mentre uscivano dall'aeroporto, una navetta già le attendeva all'uscita, guidata da un uomo dai modi gentili che le accolse con un sorriso e un inchino leggero. Il veicolo aveva l'aria di essere comodo, con i finestrini ampi che lasciavano entrare tutta la luce possibile. Nadia fece un cenno al conducente, ringraziandolo, e tutte e tre si accomodarono al suo interno. Bea, seduta vicino al finestrino, osservava curiosa i paesaggi che sfrecciavano fuori: le strade polverose, le costruzioni antiche e moderne che si mescolavano, e le palme che si stagliavano contro il cielo azzurro.
«Dove ci stai portando esattamente?» chiese Giusy, cercando di capire meglio il programma della giornata.
Nadia sorrise con un'aria di mistero, gettandole un'occhiata veloce: «Vedrai, ti piacerà. È un posto molto tranquillo... e isolato»
Giusy alzò un sopracciglio, perplessa. Isolato? Non le suonava troppo bene, ma decise di non dire nulla, pensando che Nadia probabilmente avesse in mente qualcosa di speciale. In fondo, era proprio di questo che aveva bisogno: un po' di tranquillità lontano da tutto il caos che si era abbattuto nella sua vita negli ultimi tempi.
Il viaggio durò un paio d'ore, durante le quali il paesaggio cominciò a cambiare. Il traffico caotico del Cairo lasciò spazio a distese desertiche, e l'orizzonte si allargò in modo spettacolare. La sabbia dorata si estendeva a perdita d'occhio, interrotta solo da alcune dune e da occasionali palmeti. Alla fine, dopo aver attraversato un'area più montuosa, la navetta si avvicinò al Wadi el Rayan, una zona naturale di rara bellezza nel cuore del deserto egiziano.
Appena arrivarono al piccolo villaggio di bungalow, Giusy capì che qualcosa le era sfuggito. Il luogo era un piccolo paradiso di pace e silenzio, ma molto diverso da ciò che si era aspettata. Davanti a loro si estendeva una vasta area popolata da più di settanta piccoli bungalow triangolari, tutti perfettamente ordinati e dipinti in tonalità calde che si integravano con il paesaggio desertico. I bungalow sembravano quasi delle tende di legno, con il tetto a forma di punta che si stagliava verso il cielo e delle piccole finestre che lasciavano entrare la luce naturale.
STAI LEGGENDO
La voce della crisalide
RomansaRomanzo (L)GBT《In aggiornamento》 Nadia Orlandi e Giusy Ferrante. Un'insegnante e una cantante. Quindici anni di differenza. Nulla in comune. Avvertenze: temi forti. 1° #trailer (10/06/2024 - 06/08/2024 )