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Il giorno seguente, Nadia riuscì a malapena a tirarsi fuori dal letto sul quale si era distesa nelle prime ore del mattino, la testa le pulsava e sentiva il petto pesante. Tuttavia, sapeva di dover partecipare al congresso. Era la sua unica via di fuga in quel momento, l'unico modo per annullare almeno temporaneamente quel dolore opprimente che la stava consumando dall'interno. Si truccò con cura, cercando di nascondere i segni della notte insonne e le occhiaie profonde, e si vestì con una freddezza quasi meccanica, come se il suo corpo si muovesse da solo, senza una vera volontà.

Durante il congresso, fece di tutto per concentrarsi solo sul lavoro. Ogni presentazione, ogni discorso, ogni incontro con i colleghi erano come uno scudo dietro cui nascondersi, qualcosa su cui appigliarsi per non crollare. Ma anche se si sforzava di sembrare presente, la sua mente non faceva altro che tornare a ciò che era accaduto il giorno prima, al volto di Giusy, e alle parole velenose di Aldo.

La pausa pranzo arrivò più in fretta di quanto si aspettasse, e Nadia si ritrovò a vagare senza meta nella sala conferenze, cercando di non pensare, di non sentire, di non vivere quel momento. Si era rifugiata in un angolo più isolato, lontano dagli occhi curiosi e dalle chiacchiere inutili, ma non poté ignorare la strana sensazione di uno sguardo su di lei. Alzò lo sguardo, e la sua attenzione fu catturata da una figura familiare che si stava avvicinando.

Floriana.

Era lì, in piedi di fronte a lei, con lo sguardo attento e preoccupato. Il cuore di Nadia fece un piccolo balzo, un sollievo improvviso e inaspettato le scosse il corpo. L'aveva avvisata la notte prima, ma vederla realmente davanti a sé era come un sogno.

Floriana si guardò attorno rapidamente, controllando che nessuno le stesse osservando troppo attentamente. Poi, senza dire una parola, le si avvicinò e l'avvolse in un forte abbraccio. Nadia si lasciò andare, affondando la testa contro la sua spalla, respirando profondamente il suo profumo. Sapeva di casa, di conforto, di sicurezza. Per un attimo, la tensione che l'aveva accompagnata per ore sembrò dissolversi, e finalmente, riuscì a respirare.

Era come se quell'abbraccio avesse sciolto tutti i nodi dentro di lei, le catene invisibili che le stringevano il petto. Floriana non disse nulla, non aveva bisogno di farlo. La sua presenza bastava a farle capire che non era sola, che c'era ancora qualcuno accanto a lei, disposto a sostenerla, a proteggerla. Nadia si strinse di più a lei.
«Sono qui adesso, respira» le sussurrò dolcemente, accarezzandole I capelli con lentezza, cercando di tranquillizzarla.

E così Nadia fece. Respirò. Inspirò a pieni polmoni il suo calore, la sua vicinanza. Sentì il corpo allentarsi, il cuore riprendere un ritmo più calmo, più regolare. Floriana era sempre stata la sua migliore medicina, una delle poche persone che sapeva come toccare le corde giuste dentro per riportarla alla realtà, per salvarla quando tutto sembrava perduto.

Rimasero abbracciate a lungo, mentre il rumore del congresso attorno a loro diventava solo un sottofondo indistinto. Per Nadia, in quel momento, esisteva solo lei. E sapeva che se fosse caduta, lei non l'avrebbe lasciata cadere da sola.

Si sedettero su una panchina isolata, lontano dal caos del congresso, e il silenzio tra loro fu spezzato solo dal fruscio leggero del vento tra le foglie. Nadia, con lo sguardo perso davanti a sé, sembrava quasi non voler parlare, come se mettere a parole il suo dolore lo rendesse ancora più reale. Ma Floriana era lì, pronta ad ascoltarla, e quel silenzio pesava come una presenza invisibile.

«È stata una fiamma» iniziò Nadia, la voce rauca, spezzata «in questi ultimi giorni... quì... non so, è come se fosse diventata la mia guida. E ora... c'è troppo silenzio» fece una pausa «io non so come stare quì senza di lei perché lei è la mia guida»

Floriana le prese la mano, stringendola con dolcezza «Si è fatta sentire?»

Nadia annuì lentamente, tirando fuori il telefono dalla tasca «Mi ha scritto ieri notte» Lo schermo si illuminò, e le dita di Nadia tremavano leggermente mentre mostrava il messaggio a Floriana.

La voce della crisalideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora