Cari lettori, siete mai stati operati?
Se sì, sapete cosa si prova. Se no, beh... vi provo a descrivere come ci si sente. Prima si ha paura, durante si è sotto anestesia e dopo ci si sente storditi.
La parola anestesia viene dal prefisso greco anà, che è privativo, e da aisthesis che vuol dire sensazione, dunque "anestesia" corrisponde a mancanza di sensazioni. Ovviamente anche questo l'ho imparato da Nadia... io che di greco non ne ho mai voluto sapere.
Comunque sia: paura, anestesia e stordimento sono gli stadi che si attraversano quando ci si sottopone a un'operazione, ma in realtà sono anche le sensazioni che attraversò Giusy la sera del primo marzo al Redmoon. La paura di ammettere a sé stessa uno strano interesse per una ragazza. L'anestesia nel guardare quella persona baciarne un'altra e lo stordimento dovuto a tutti quei nuovi sentimenti che l'avevano travolta.
Vi devo anche confessare che non furono delle sensazioni di passaggio: sia Nadia che Giusy passarono un fine settimana in bilico tra la confusione e le crisi di nervi. La prima perché non riusciva a non pensare al fatto che il bacio dato alla ragazza in pista era solo un escamotage per infastidire la donna che la guardava. La seconda perché quella scena le si ripresentava davanti agli occhi a ogni ora del giorno e non sapeva come liberarsene.In questo scenario, Nadia aveva ammesso a sé stessa che aveva iniziato a provare un interesse troppo forte per quella dannata Ferrante.
Giusy, invece, continuava a scappare... se non dai suoi sentimenti sicuramente da sé stessa.E proprio per questo atteggiamento di fuga, Giusy il lunedì non andò in palestra... Al contrario di Nadia che vi passò più tempo del dovuto con la speranza di incontrarla.
Però reprimere qualcosa, ti logora lentamente e Giusy si sentiva sul punto di esplodere. Tanto più che aveva sviluppato una nuova strana ossessione: spiare la sua vicina. Ovunque. Veramente ovunque. Sapeva quando usciva e quando rientrava. Imprimeva ogni espressione del suo volto quando la intravedeva per un istante. Le finestre di casa erano diventate le sue nuove migliori amiche. Ebbene, Instagram fece il resto. Aveva scrollato così tante volte quel feed che ormai ne avrebbe potuto replicare il profilo. E com'era bella Nadia in quelle foto! E quanto sembrava bella e piena la sua vita! Stimata da tutti, amata da altrettanti... e se tutti amano qualcuno, un motivo ci dovrà pur essere, giusto?
Comunque sia: sempre per lo stesso atteggiamento di fuga, quella sera non fu Elena a raggiungerla per andare al Redmoon ma fu lei a raggiungerla a Milano. Nadia cercò la sua ombra per tutta la sera ma l'unica cosa che c'era di Giusy in quel posto era il ricordo dei suoi occhi di quel venerdì sera.
Quando a mezzanotte vide che non sarebbe più arrivata al locale andò via. Annoiata. Annoiata e infastidita dal fatto che si fosse imposta di uscire senza avere nulla in cambio da quell'uscita che aveva come unico scopo rivedere la sua vicina di casa.Quella notte si pensarono a vicenda e si pensarono tanto ma Giusy cercava di reprimere ogni forma di conclusione su un eventuale interesse e Nadia si rese ancor più conto che aveva sviluppato una nuova dipendenza di pensiero: quella per Giusy Ferrante.
Fino ad ora nulla di nuovo. Che fosse nato uno strano e indefinito interessa tra le due era scontato sin dall'inizio. Che Nadia fosse più sfacciato lo sapevano dal primo giorno così come sapevamo quanto Giusy amasse indossare delle maschere per camuffare la realtà.
E allora se già questo lo sappiamo salterei direttamente al martedì. Martedì cinque marzo 2019.
Se ricapitoliamo un momento gli impegni di quella settimana ricorderemo che martedì Nadia aveva proposto le lezioni a Bea mentre il giorno seguente ci sarebbe stato il congresso di Didattica.
Ebbene, quel martedì Beatrice, alle 15:50 era già pronta per raggiungere la casa della vicina: l'appuntamento sarebbe stato per le 16:00 per cui sarebbe bastato uscire solo tre minuti prima dell'orario indicato.
Seduta sul divano, in attesa che passassero i minuti necessari per poter uscire dal portone, Beatrice si sentiva un po' in ansia per quell'incontro. Senz'altro troverete singolare l'agitazione per una lezione pomeridiana di letteratura vero? Avete ragione. Però dovete pensare che di rado qualcuno provava interesse nel proporre qualcosa a Bea senza che il fine fosse la richiesta su qualcosa che riguardasse la madre o comunque domande simili. Inoltre dovete sapere che fino a quel giorno la ragazza aveva vissuto in una bolla di tecnicismi scientifici che non le avevano mai permesso di avvicinarsi a qualcosa di nuovo come la letteratura. Certo, la studiava per la scuola ma un po' per orgoglio e un po' per ostinazione non si era mai veramente aperta a questa disciplina.
Alle 15:52 Giusy trovò la figlia in attesa sul divano con addosso un'espressione palesemente nervosa:
«Tutto bene Bea?»
Esordì la donna avvicinandosi alla figlia.
«Aspetto che si faccia l'ora esatta per andare da Nadia».
Al sentire il suo nome a Giusy sembrò per un istante mancare la terra sotto I piedi ma tentò di ovviare la situazione e si limitò a rispondere:
«Guarda che se vai cinque minuti prima non crolla il mondo».
Beatrice si zittì un momento e strinse le labbra prima di dire qualcosa che non pensava avrebbe mai detto:
«Non è che mi accompagneresti?»
La donna rimase un po' di stucco a quella richiesta: in primis perché non era da lei chiederle qualcosa e in secondo luogo perchè aveva poco senso accompagnarla dall'altra parte della strada.
Vedendo che non c'era risposta alla sua domanda cercò quasi di correggersi:
«Lascia stare, fa nulla».
Giusy pensò di capire quale fosse il dilemma ed era semplicemente il sentirsi di troppo, forse sarebbe sembrato strano ma sua figlia per la prima volta dopo tanto tempo le aveva chiesto qualcosa per cui si affrettò a rispondere:
«Certo che ti accompagno».
Bea ci pensò un momento e sembrò quasi colpevolizzarsi.
«Forse però sembrerà strano che mi accompagni dalla vicina di casa...»
«Io non penso: è normale non sentirsi a proprio agio se si sta andando da qualcuno per la prima volta».
A quel punto la ragazza fece spallucce e guardò l'orologio: era ora di andare.

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La voce della crisalide
RomanceRomanzo (L)GBT《In aggiornamento》 Nadia Orlandi e Giusy Ferrante. Un'insegnante e una cantante. Quindici anni di differenza. Nulla in comune. Avvertenze: temi forti. 1° #trailer (10/06/2024 - 06/08/2024 )