Cari lettori. Mi chiedo ancora che idea vi siate fatti di questa storia, un po' anche che idea vi siate fatti di me che ve la racconto. Faccio questa premessa perché vorrei precisare una cosa importante: vorrei che non vi aspettaste una storia che si sviluppa giorno per giorno. Per entrare in sintonia con Nadia potrei dirvi che no, non sono il narratore onnisciente dei Promessi Sposi, non sono Manzoni e mai lo sarò. Per cui quello che cerco di dirvi è che io di questa storia non so tutto, so poco: un puzzle composto tra le cose viste, percepite e quelle raccontate dagli stessi personaggi del mio racconto. Non aspettatevi quindi che io vi dica cosa fecero e pensarono di preciso Nadia e Giusy nei giorni seguenti al loro primo incontro per il caffè in casa Marinelli. A dire il vero dei cinque giorni seguenti so veramente poco, quasi nulla.
Ciò che posso affermare con certezza però è che per qualche giorno Nadia e Giusy non si videro più nonostante la prima fosse spesso dinnanzi casa Marinelli per tenere d'occhio i lavori insieme all'ingegnere-vicino e ovviamente a Stefano. A proposito del nostro Steph, lui partì esattamente il giorno di cui vi sto per raccontare. Non so a che ora andò via e cosa si siano detti i due prima della partenza, posso solo immaginare un lungo abbraccio e la promessa di rivedersi presto. Il punto è che da quel giorno Nadia sprofondò nella solitudine più nera, all'interno della quale si sarebbe riparata per molto tempo, estraniandosi da tutto e da tutti.
I lavori della casa procedevano a gonfie vele: era già stata completamente restaurata e dipinta (rigorosamente di bianco e nero) la facciata, e la presenza della giovane Orlandi era assidua e rigorosa. Si era talmente impuntata a voler finire ancor prima del previsto che persino lei si era messa a lavorare sull'edificio. Certo, non faceva lavori di chissà quale importanza ma sicuramente non rallentata gli operai: aveva tagliato l'erbaccia del prato, aiutato con il posizionamento della prima pavimentazione e persino con la riparazione della piscina. Sicuramente sul posto non mancavano caffè distribuiti ad ogni ora del giorno, tanto che dopo i primi viaggi aveva anche comprato una piccola macchinetta con le cialde cosìcchè almeno quello non mancasse mai. Gli unici momenti in cui non era a lavorare alla casa che ormai diroccata non poteva più essere chiamata, erano quelli in cui effettivamente non si lavorava perché i limiti orari lo impedivano oppure quando andava in giro a scegliere determinate specifiche per la casa: battiscopa, ringhiere, pavimenti, colori per la pittura, mattonelle, porte, portoni, finestre e quant'altro.
Metà di coloro che la vedevano portare avanti quell'assurda ristrutturazione pensava fosse pazza, l'altra metà, vedendo come la casa si stesse trasformando in un'abitazione più che d'onore pensava: "che bastarda, magari ci avessi pensato io".Bando alle ciance. Esattamente una settimana e un giorno post seduta-caffè in casa Marinelli-Ferrante e dunque tre giorni dopo la partenza di Stefano e la conseguente ossessione di Nadia per la casa, ci su un primo sviluppo nella stasi di questo rapporto ancora per nulla definito.
Avete presente quando giocavano a The Sims e facevate conoscere tra di loro due sims? C'era la possibilità di farli diventare nemici o amici ma prima di questo step c'era una fascia che ti indicava verso che tipo di rapporto stessero andando. Ecco, Nadia e Giusy fino a quel momento erano conoscenti con punta verso l'inimicizia.Alle tre del pomeriggio di quel venerdì di febbraio, Nadia aveva appena aperto il cofano della sua nuova Citroën C4 Cactus (sì, Stefano ce l'aveva fatta a rivedere l'auto e prenderne una nuova con l'aggiunta di qualcosa) e stava prendendo delle buste contenenti fili, tubi e interruttori vari che servivano per sistemare gli impianti termoidraulici e l'impianto elettrico.
Proprio in quell'istante, dall'altra parte del viale, Giusy stava tornando dal proprio allenamento del primo pomeriggio. Quantunque le due non si volessero salutare, o perlomeno volessero far finta di non essersi viste, entrambe le possibilità erano state annullate dal loro incontro faccia a faccia per cui... com'è che si dice? Il saluto non si nega neanche al peggior nemico.

STAI LEGGENDO
La voce della crisalide
RomanceRomanzo (L)GBT《In aggiornamento》 Nadia Orlandi e Giusy Ferrante. Un'insegnante e una cantante. Quindici anni di differenza. Nulla in comune. Avvertenze: temi forti. 1° #trailer (10/06/2024 - 06/08/2024 )