Un mese dopo
A un mese da quella fredda mattina di marzo, le loro vite sembravano allontanarsi come due linee parallele che non si incontrano mai. Giusy si trovava immersa nella frenetica routine tra shooting, eventi e la sua famiglia. Sì, aveva deciso di iniziare a tornare pian piano sulle scene e il pubblico era stato ben lieto di riaccoglierla. Ma qualcosa in lei era cambiato e i giornalisti non facevano altro che parlarne.
Con i riflettori che si riaccendevano su di lei, si rispolveravano anche le maschere passate. Doveva essere la moglie perfetta, la madre presente, la professionista impeccabile. E lo era, almeno agli occhi degli altri. Ma quando restava sola, con il suo telefono in mano, spesso si ritrovava a fissare quel nome: Nadia.
Da quella mattina a Catania, le cose erano cambiate in modo irreversibile.
Aveva cercato di lasciare indietro quell'esperienza, di archiviare i sentimenti che l'avevano travolta, come si fa con un lavoro terminato, con un impegno passato. Ma ogni tanto, quando meno se l'aspettava, il ricordo di Nadia la colpiva con la forza di un uragano.
La notte spesso si svegliava di soprassalto, rivivendo quei momenti. La pelle nuda di Nadia, i suoi sospiri, il suo sorriso, il suo sguardo indecifrabile. Il sapore della tequila e del miele, il modo in cui si erano toccate senza dire nulla, ma dicendo tutto. E poi, quel biglietto, quel "Ti ricorderai di me? Miele" che le aveva lasciato una ferita ancora aperta.
Giusy aveva tentato di andare avanti, per amore di sua figlia, per il marito che, inconsapevole, continuava a vivere accanto a lei. Aveva deciso di soffocare quel sentimento, di seppellirlo sotto la quotidianità, ma si era resa conto che non era così semplice. Più cercava di dimenticare, più sentiva Nadia presente, come un fantasma che la seguiva ovunque. I piccoli gesti quotidiani le ricordavano quella notte: un foulard che si annodava al collo, una canzone, un taxi. Tutto ritornava a lei. Come un cerchio... quel tatuaggio maledetto.
Nel frattempo, Nadia aveva preso quel volo per Budapest. Lontana dalla Sicilia, lontana dalla sua nuova casa, lontana dalla confusione e dal caos che Giusy aveva portato nella sua vita, lontana da Aura e dai suoi amici.
Il congresso per cui aveva lavorato mesi era un successo e la città l'aveva accolta di buon grado.Aveva lasciato Catania con un peso nel cuore, convinta che fosse la cosa giusta da fare. Fuggire da quell'emozione travolgente, da quel desiderio che non poteva accettare completamente. Ma a Budapest, la sera, quando la conferenza finiva e gli applausi si spegnevano, si trovava a fissare il soffitto della sua stanza d'albergo con la mente piena di domande. Cosa sarebbe successo se fosse rimasta?
Non era scappata solo da Giusy, ma anche da sé stessa. Le giornate a Budapest erano diventate una sorta di rifugio, una pausa dal turbinio di emozioni che le soqquassavano la mente.
Ma qualcosa le mancava.
Miei cari lettori, ho la fervida impressione che in questo momento vi stiate dicendo: ma come? Che argomentazioni sono queste? Cosa è successo prima? E in questo mese? E il giorno dopo?
Ci arriveremo.
Ho tentato innumerevoli volte di mettere in ordine quei giorni ma credetemi che per avere ordine, questo è il modo migliore che ho per raccontarvi tutto.
Attenti che riesco a percepire i vostri pensieri. Lo so, che volete sapere cosa è successo in questo lunghissimo mese.
Il problema è questo: niente.
Non è successo assolutamente niente.
Giusy stava male.
Nadia stava male.E niente sembrava auspicare a un loro incontro.

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La voce della crisalide
RomanceRomanzo (L)GBT《In aggiornamento》 Nadia Orlandi e Giusy Ferrante. Un'insegnante e una cantante. Quindici anni di differenza. Nulla in comune. Avvertenze: temi forti. 1° #trailer (10/06/2024 - 06/08/2024 )