Potresti essere ovunque
e con chiunque
che il mio unico desiderio
sarebbe che tu fossi solo mia
e lotterò perché tu lo sia.Eileen
<<Ragazzina, ti esploderà la testa se continuerai a pensare tanto.>> alzai la testa di scatto al suono della sua voce.
Mael.
Era davvero lì?!
Aveva le mani nelle tasche dei jeans e la camicia aperta che si muoveva appena con la brezza.
Mi stava sorridendo.
Era un incanto.
Fortunatamente mi trovò seduta altrimenti per terra ci sarei potuta finire all'improvviso.
Quand'era diventata tanto sexy?
Forse la rabbia che provavo aveva nascosto la sua vera natura.
Maledizione Eileen.
<<Non riesco a farne a meno. Comunque sei venuta!>> sorrisi spostandomi appena sul telo per farle spazio.
Accolse la mia richiesta e si sedette con le ginocchia sollevate e le braccia appoggiate sopra, da una mano spuntava un soffione.
Forse aveva cambiato idea riguardo ai desideri.
<<Sei più felice di vedermi di quanto avrei immaginato.>> alzò un sopracciglio osservandomi.
<<E la cosa ti stupisce?>> chiesi stupidamente, con tutti i battibecchi che avevamo avuto era ovvio che dubitasse.
<<Abbastanza....piccola, sei molto bella lo sai? Questo abito ti dona, anzi, sei tu che doni a questo abito.>> mi portò una ciocca dietro l'orecchio poi scese con la mano accarezzandomi la spalla e la schiena e io non riuscii a fare altro che fissarla arrossendo come una scema.
<<Volevo te.>> dissi di getto, a bassa voce guardandola negli occhi.
<<Cosa?>> spalancò gli occhi fissandomi e fermando la sua mano sulla base della mia schiena.
<<Qui sta sera, volevo te, avrei voluto te al mio fianco al posto di Yan e ora sei qui.>>
<<E ora sono qui.>> ripetè senza staccare lo sguardo dal mio.
<<Mael io...>> volevo restasse, volevo...non sapevo cosa volevo.
<<Non potrò restare tutta la sera però, il tempo di un tuo desiderio piccola.>> mi mostrò il soffione.
<<Spero che non arrivi mai quel desiderio allora. >> dissi appoggiando la testa sulla sua spalla e la sua mano raggiunse il mio fianco stringendomi a lei.
Chiusi gli occhi, niente stelle, niente desideri.
Ma i desideri non possono essere comandati, proprio come i sentimenti, scalpitano contro la gabbia toracica e non ti lasciano scampo.
<<Apri gli occhi ragazzina, lasciati andare, fidati di me.>> sussurrò con voce roca.
<<Io mi fido di te, tanto, è questo il problema.>> sospirai e aprii gli occhi tornando a guardare verso l'alto.
Lei rise e mi strinse di più.
Io non riuscivo a ridere, non avevo mai sentito una connessione cosi forte con qualcuno come quella che avevo sentito per lei.
Una stella cadente solcò il cielo e attirò la mia attenzione, capii solo in quel momento cosa intendevano i miei amici quando parlavano della serata e della loro credenza riguardante i desideri.
Dovevo esprimerlo, subito, in quel momento e senza ripensamenti.
Dovevo farlo con Mael.
Solo lei e nessun altro.
Mi staccai da lei rimettendomi a sedere dritta e portai il soffione davanti alle mie labbra, i suoi occhi seguivano il mio gesto con ipnotica devozione.
Espressi nell'intimità della mia mente il desiderio poi soffiai e feci disperdere nell'aria i semi del soffione che si illuminarono per qualche secondo di una calda luce gialla, come uno sciame di lucciole che vola via e poi scoppiettarono come piccoli fuochi d'artificio.
Osservai la scena stupita e felicemente sorpresa, non mi aspettavo questa evoluzione da un semplice soffione.
Spostai lo sguardo fino alle persone sulla spiaggia e ciò che vidi fu meraviglioso, una marea di luci di colori diversi scoppiava nell'aria, da lontano sembrava il leggero crepitio del fuoco in un camino, non era un rumore fastidioso ma un suono dolce.
Mi voltai verso Mael che non aveva smesso di osservarmi un secondo.
Poi accadde qualcosa di inaspettato, Mael soffiò sul fiore con gli occhi puntati nei miei e poi ne appoggiò lo stelo per terra mentre i semi scoppiavano nell'aria.
<<Hai espresso un desiderio?>> chiesi stupita fissando poi la sua mano che si allungava e appoggiava sulla mia coscia.
Rispose alla mia domanda con un'altra domanda <<Che cosa desideri piccola?>> mi accarezzò con la sua voce dolce e con la pelle.
<<Come fai a sapere che è a te che vorrei dire il mio desiderio?>> socchiusi appena gli occhi come chi cerca di capire qualcosa che proprio non afferra, nonostante io sapessi perfettamente la risposta.
<<Ti si legge in faccia, i tuoi occhi, il tuo corpo stanno urlando, perciò, ti prego, dimmi.>> non smise di accarezzarmi la coscia neanche per un secondo, mi deconcentrava e avevo i brividi lunga la spina dorsale.
Sentii il desiderio supplicarmi di uscire, la mia pelle bruciare, non mi sarei stupita se avessi preso fuoco da un momento all'altro.
Mi voltai verso il mare in lontananza, verso le persone, pensai alle fate nascoste dietro alla barriera, pensai a me e a Mael e infine mi voltai verso di lei.
<<Vorrei la verità, sapere chi sono, da dove vengo, la storia della mia famiglia, la storia delle fate, vorrei sentirmi parte del tutto e non un ospite che non diventerà mai famiglia.>>
I suoi occhi facevano una maratona tra i miei, come se non riuscisse ad osservarli in contemporanea.
Restò in silenzio per qualche secondo poi i suoi occhi si riposarono sulle mie labbra, sul mio collo, fino a scendere sulle mie mani e poi tornarono sugli occhi.
<<Vorrei dirti la verità, tutta la verità Eileen.>> sussurrò con la voce roca, mi fissava con una strana luce negli occhi e un desiderio bruciante che mi mise i brividi.
Ero io, la persona a cui sentiva il bisogno di dire il suo desiderio ero io.
Sentivo lo stomaco bruciare in senso positivo, mi tremava il cuore.
Posai una mano sul retro del suo collo e le accarezzai i capelli corti con le dita, avevo sicuramente lo sguardo da ebete ma ero stupita e intenerita e non avevo mai provato tante emozioni positive tutte insieme per lei.
<<Per favore resta, non andare via.>> sussurrai a mia volta.
<<Non sarebbe giusto piccola, per quanto vorrei, devi goderti la serata, stare con i tuoi amici e magari anche la tua famiglia adottiva.>> mi sorrise accarezzandomi un braccio, nel mentre si sollevò mettendosi sui piedi ma restando accovacciata in basso per stare alla mia altezza.
La guardai con la faccia da cane bastonato.
<<Viviti questi momenti perché non sapremo come sarà il futuro>> era triste e spaventata e lo capii nonostante tentò di non darlo a vedere <<domani dopo pranzo vieni da me, prometto di raccontarti chi sei e ti porto in un posto.>>
Si avvicinò al mio viso.
<<Lo farai davvero?>> chiesi speranzosa.
<<Sì, devo esaudire il tuo desiderio no?>> sorrise strizzandomi l'occhio.
<<Io vorrei poter esaudire il tuo.>> confessai, avevo bisogno di sapere che cosa desiderasse tanto dirmi.
<<Prima o poi lo farai. A momenti tornerà Yanara quindi vado.>> si avvicinò al mio orecchio <<A domani, principessa.>> scandì l'ultima parola ridendo, non prendeva per il culo solo me ma anche Yan.
Le diedi una pacca su un braccio ridendo poi la presi per la camicia avvicinandola a me e le diedi un bacio sulla guancia.
Mi fissò per qualche secondo stupita poi mi sorrise e si allontanò da me con lo sguardo di qualcuno che non lo avrebbe mai fatto volentieri.
<<E rimetti quel vestito domani!>>
Sorrisi e la osservai scomparire dietro la duna.
STAI LEGGENDO
Frammenti
RomanceEileen è cresciuta tra gli umani, pensando di essere una di loro fino a quando la donna che credeva sua madre non scopre la verità e la spinge a ritrovare se stessa e a capire chi è davvero. Dovrà tornare nel luogo a cui appartiene tra le streghe, i...