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Quando arrivammo in villetta, Asia era ancora da sola

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Quando arrivammo in villetta, Asia era ancora da sola. Venne ad aprire il portoncino in costume da bagno, i capelli legati dietro la nuca. Il sole alto e caldo illuminava la sua pelle abbronzata: si era appena tirata fuori dalla piscina.

"Entrate, entrate!" Esclamò con entusiasmo. "Gae arriva più tardi con le pizze."

"Noi abbiamo portato da bere." Giamma indicò il mio zaino con un cenno del capo. "Ce l'ha lei."

"Già, e pesa dieci chili." Mi lamentai, aggiustandomi le bretelle sulle spalle.

Asia rise. "Vieni, mettiamoli di là."

Attraversando la villetta, mi tornavano in mente le immagini dell'ultima volta che ero stata lì. Io che arrivavo a fine serata insieme a Stefano, il gruppo di Erica raccolto in un angolo, Ciccio e quel ragazzo sconosciuto, vestito di pelle, che parlavano vicino alla piscina. Poi lo sgambetto, il tuffo improvviso... il raffreddore. E tutto quello che ne era conseguito.

Quasi in risposta ai miei ricordi, Giamma si tuffò in piscina. Si era spogliato in fretta ed era volato in acqua con un agile doppio salto. Il suono mi riportò al presente.

Seguii Asia in cucina, dove finalmente mi liberai dello zaino, poggiandolo sul tavolo per aprirlo. Le passai due bottiglie di spumante e una confezione di birre, che lei sistemò in frigo.

Lo zaino si afflosciò, ora talmente leggero da sembrare vuoto; dentro era rimasto soltanto il mio asciugamano.

"Oggi ti ho vista baciare Giamma." Disse Asia all'improvviso, richiudendo il frigo. "Vi abbiamo visti tutti. Sta succedendo qualcosa?"

Sobbalzai appena, distogliendo lo sguardo dai suoi occhi curiosi, anche se in fondo mi ero aspettata quella domanda. "Ah... sì..." Farfugliai, incerta su come continuare. "Niente di davvero... intimo, ma, ecco... c'eravamo quasi. Sei arrabbiata?"

Asia fece spallucce, allungando le labbra in un sorriso rassegnato. "Per niente. In realtà, me l'aspettavo. Lui è ossessionato da te da quando lo conosco."

"Però ti piaceva."

"A me piacciono tutti quelli che mi danno attenzioni." Abbassò lo sguardo e tamburellò le dita sulla superfice liscia del tavolo. "Mi scoccia solo di non essere mai stata la prima scelta di nessuno."

"Non è che io e lui siamo chissà cosa." Puntualizzai, cercando di sminuirne l'importanza, perché mi dispiaceva per lei. "Non lo so neanche io cosa stiamo facendo."

Asia incrociò le braccia e mi scrutò: "Io però non ti ci vedo proprio con Quasimodo. La cosa più bella di quello lì sono i soldi. Per il resto, è troppo grande, troppo serio... Meglio Giamma."

Non volevo sentir parlare male di lui. Asia però aveva la sua parte di ragione. "Dario è speciale." Le dissi, e nella mia mente apparvero le immagini e i motivi per cui lo fosse. "Ma mi ha fatto sentire sbagliata. A Giamma invece basto così come sono."

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⏰ Ultimo aggiornamento: 2 days ago ⏰

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