Prologo

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Prologo

E' strano come, alle volte, la vita possa fare brutti scherzi. A venticinque anni e con alle spalle una laurea in giornalismo ottenuta con il sudore della fronte, ho appena ricevuto una notizia dal retrogusto amaro: Il Boston Daylie mi ha offerto un'internship.

Molti di voi si staranno domandando "Che cazzo hai da lamentarti?", eppure non riesco proprio ad esserne contento come dovrei.

Innanzitutto, il sottoscritto è nato e vissuto a Boston fino all'età di diciotto anni, quando finalmente sono partito alla volta della Grande Mela con la mia migliore amica, dopo l'ammissione alla NYU,abbandonando amici e parenti di cui francamente non ho mai sentito la mancanza.

Vi chiederete perchè volessi fuggire dalla mia vita. Semplicemente perché all'età di sedici anni ho capito di non amare le tette e i culi delle ragazze, ma di preferire,piuttosto,i muscoli... Tradotto: mi piacciono i ragazzi.

I miei genitori e la mia cara sorella maggiore,Annie, non l'hanno presa bene, anzi... il mio ultimo biennio in casa si è rivelato un inferno.

Tra preti e rabbini che facevano avanti e indietro nel tentativo di scacciare il "male" dentro di me" (senza riuscirci,per inciso) e regole molto restrittive in fatto di "amicizie" maschili, potete ben capire la mia felicità quando,entrato alla NYU, ho potuto mandare tutti al diavolo.

Ho ottenuto una borsa di studio e, per arrotondare, ho fatto lavoretti saltuari qui e lì, perciò non ho dovuto chiedere neanche un centesimo ai miei genitori.

Io e la mia amica Major abbiamo preso in affitto un piccolo appartamento, dove abbiamo vissuto per qualche anno.

Major aspetta senza fretta di laurearsi: la sua carriera universitaria,infatti,si concentra sull'andare alle feste più cool e portarsi a letto quanti più ragazzi contemporaneamente.

Non che sia una puttana, ci mancherebbe. Secondo lei si limita a soddisfare i suoi bisogni con "eleganza"... E chi la contraddice.

E' comunque l'unica persona che mi sia stata vicina in ogni momento della mia vita sin da quando eravamo piccoli. Le nostre famiglie sono stra-piene di soldi, per cui io e lei ci siamo conosciuti ad una delle cene organizzate da mia madre. Non è stato amore a prima vista il nostro,però abbiamo instaurato nel corso del tempo un legame sempre più stretto addirittura profondo.

Potete immaginare la sua sorpresa quando,pur avendo già sverginato più della metà del corpo studentesco della Elite School, ha cercato di farsi anche me ma ,ahimè, non mi è diventato neppure lontanamente duro... Un'autentica tragedia. La prima cosa che mi ha detto è stata "C'è qualcosa che non va in me?"

Ovviamente, è un tipo parecchio egocentrico, tuttavia non vi nascondo che è un'ottima spalla su cui piangere nei momenti di bisogno.

Una volta ha persino lasciato uno in bianco nel mezzo della copulazione, perchè avevo scoperto che il mio ex fidanzato Jared mi stava tradendo con una drag queen. Gli ha fatto un occhio nero.

Major è una delle ragazze più attraenti che abbia mai conosciuto; certo la mia opinione è di parte,però le sue tette enormi,i suoi capelli biondo platino, oltre agli occhi azzurri stile Barbie e due gambe lunghe, snelle e tornite come quelle di Naomi Campbell, penso parlino da soli.

Negli ultimi anni, dopo essersi portata a letto uno dei fotografi di riviste di moda più esclusive come Vogue, ha intrapreso la professione di fotomodella e,con mia grande sorpresa, ha trovato la sua vocazione.

Adesso fa quello che le riesce meglio: partecipare a feste ed eventi,lavorando solo per alcune ore al giorno.

Direi che le è andata bene.

Quando l'altra sera le ho detto che sarei dovuto tornare a Boston perchè il New York Post e l'Old News Gazzette mi avevano rifiutato, ha avuto una crisi isterica per cui ho dovuto consolarla,ripetendole che sarebbe andato tutto bene. Alla fine ha deciso di tornare con me a casa.

So di aver parlato assai poco di me finora, ma è che odio farlo. Ciononostante, per raccontarvi la mia storia, devo Assolutamente provarci...

Mi chiamo Jack e non sono il solito gay che si vede in televisione, muscoloso e liscio come il culetto di un bambino. Di statura media,non mi sarebbe dispiaciuto qualche centimetro in più; sono magro, ma non scheletrico e nemmeno atletico, mentre i capelli castani sono una via di mezzo tra riccio e liscio. L'età avanza e non ho avuto ancora occasione di trovare la mia anima gemella. Ho avuto le mie storielle,ci mancherebbe, solo che non ho mai incontrato una persona che facesse battere sul serio il mio cuoricino.

Major ha provato a rimediarmi diversi ragazzi, alcuni anche piuttosto fighi, il problema è che nessuno mi ha mai fatto perdere la testa.

Mi sa che non sono fortunato in campo sentimentale.

La verità è che sono un inguaribile romantico, vorrei innamorarmi come succede nei film. Vorrei che fosse tipo " lui guarda...lui e bam, amore a prima vista".

Adesso che guardo il mio appartamento quasi vuoto, mi accorgo che anche il mio cuore lo è . Credevo che lasciare Boston e allontanarmi da tutto e tutti mi avrebbe rasserenato, ancora una volta,però, ripensando agli anni vissuti in questa città,mi rendo conto che non ho messo su nessun bagaglio personale, sono solo scappato da un'adolescenza infelice.

Non sono contento di tornare a Boston, neanche un pochino, ma ho realizzato di non avere nulla che mi trattenga a New York.

Ammetto che quando ho ricevuto la lettera del Boston Daylie ,mi sono trovato davanti ad un dilemma di tipo amletico: Andare o non andare? Qualche giorno più tardi,però, dopo averci riflettuto molto seriamente, ho capito che non è Boston il mio problema, ma i ricordi che custodisce.

Come vi dicevo, i miei genitori non hanno accolto nel modo migliore la mia omosessualità, ma col passare del tempo, sono scesi a patti con la situazione e, seppur non credo l'abbiano veramente accettato, sono stati ben contenti di offrirmi la mia vecchia stanza per un breve periodo (almeno fino a quando non tornerà pure Major, e allora cercheremo un posto tutto nostro).

All'inizio ero restio, ma le alternative scarseggiavano oppure erano poco allettanti, quindi alla fine ho ceduto. Ancora piango la notte!

Non torno a casa da tre anni, all'inizio ci venivo solo per le festività come il Natale, poi ho iniziato ad inventare sempre più scuse per non tornare e i giorni, i mesi e gli anni si sono accavallati.

Il rapporto coi miei è classificabile come un "freddo rispetto"...difficile da gestire,figuriamoci da spiegare. Ci telefoniamo ogni tanto, ma loro evitano con cura di informarsi su dettagli inerenti la mia vita.

In questo periodo si sono mostrati più elastici per via di Annie, la perfezione fatta sorella, in procinto di sposarsi con il bellissimo e ricchissimo Hank Marroni.

Personalmente non lo conosco ancora, ma dalla lettura di svariati rotocalchi, ho dedotto che anche lui è il tipico "troppo bello per essere vero". Così perfetto che Madre Natura deve per forza avere truccato le carte o aver accettato una cospicua tangente. O entrambe.

Lui ed Annie sembrano perfetti l'uno per l'altra.

Belli come il sole e intelligenti, già mi vedo la loro famiglia sulla copertina di qualche rivista cristiana.

Adesso stringo in mano il mio biglietto aereo e non posso fare a meno di chidermi se salire su quel volo sia la scelta più giusta,almeno per me.


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