Capitolo 6

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Sono al lavoro, è il mio primo giorno e tutto quello a cui riesco a pensare è Hank.

Oddio, sto diventando pazzo. So che è il fidanzato di mia sorella, però... Dico a me stesso di darmi una calmata, altrimenti non riuscirò a combinare un bel nulla.

La giornata è iniziata ,tutto sommato, bene. Mi sono alzato alle sei e trenta e ho fatto una piccola corsa.

Sono tornato a casa e ho avuto il tempo di fare una doccia calda. Sono sceso in cucina ,ho aperto il frigo e,fortunatamente, la mamma di Major essendo una maniaca dello shopping, compra un sacco di cose, anche da mangiare.

Prendo una bottiglia di latte e la apro. Trovo anche delle fette biscottate e della marmellata di fragola. Mangio velocemente e corro nella mia momentanea camera da letto per sistemarmi e andare a lavoro.

Appena arrivo, uso il mio badge (come mi hanno spiegato la volta precedente) e prendo l'ascensore.

Appena entro in ufficio, mi accorgo che già alle otto del mattino sono tutti in fermento, corrono a destra e a sinistra come forsennati. So che potrebbe far paura,ma io mi sento a casa.

Mi guardo un po' intorno e cerco di capire chi può darmi informazioni su dove trovare la mia postazione.

Mi accorgo che due occhi mi stanno fissando: E' David Paul.

Mi guarda e sorride. Sembra mi sia divertito dal fatto che mi sento un pesce fuor d'acqua. "Ti diverte il fatto che non sappia dove andare?" gli chiedo mentre mi avvicino a lui.

"Beh, un po'. Sembri sempre così sicuro di quello che fai o dici, per cui vederti così mi ha fatto sorridere."Mi confessa. E' la prima volta che qualcuno mi dice che sembro sicuro di me, ma credo che ,negli ultimi anni, sia cambiato un po'.

"Sai con chi può dirmi cosa devo fare?" Gli chiedo io. "Posso farlo io. Sono il vicedirettore." Mi dice soddisfatto.

Mii acciglio. "Tu sei il vicedirettore? E da quando?" Non nascondo la mia sorpresa.

"Non ufficialmente da oggi, Ufficialmente dalla prossima settimana." Mi spiega con orgoglio. "Il vecchio direttore è andato in pensione e hanno proposto il mio nome. Io, come te lo posso spiegare...Ah,sì ecco: ho accettato subito." Dice ironico.

Sono proprio contento per lui e glielo dico. "Mi fa molto piacere. Ti faccio i miei complimenti più sinceri allora." E gli porgo la mano. Lui me la stringe e mi fa l'occhiolino.

"Seguimi, ti faccio vedere dov'è la tua postazione." Mi conduce in un lungo corridoio e poi svoltiamo sulla destra. Ci ritroviamo davanti ad una porta con la targhetta " Stagisti". David apre la porta e io entro Ci sono una trentina di ragazzi. Alcuni parlano tra di loro, altri scrivono e altri ancora sono in balcone a fumare, ma nessuno presta attenzione quando irrompo nella stanza.

" Questi sono i futuri giornalisti che, come te, ambiscono ad una brillante carriera." Annuncia lui." La tua postazione è quella lì." Con l'indice mi indica una scrivania in fondo. Noto che c'è un PC fisso,un abat-jour e una sedia. E' molto minimalista, ma credo sia tutto quello di cui ho bisogno.

David estrae dalla tasca un foglietto e me lo porge. "Cos'è?" Domando io, prendendolo in mano.

"Sono alcuni dettagli importanti; Ci sono le credenziali per accedere al PC e alla tua casella di posta elettronica .Inoltre, Ci sono anche altri indirizzi che ti saranno molto utili." Spiega. "Ti manderò il lavoro da svolgere sempre tramite posta elettronica. Ogni volta che arrivi a lavoro, controlla la casella, ti assicuro che troverai il lavoro del giorno. " Mi raccomanda. "Qui non perdiamo tempo." Dice con un tono serio, poi si illumina in un sorriso e capisco che sta scherzando.

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